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Borse: Wall Street sgonfia le Piazze europee

Da Pukos
Borse: Wall Street sgonfia le Piazze europee

In guadagno i bancari con l’eccezione di Mediobanca, vola ancora Moncler, bene Yoox ed Autogrill. In netto calo le Utilities, giù anche Eni.

E’ rimasto un segno positivo sui listini di tutta Europa, ad esclusione di Londra, ma i guadagni si sono ridotti enormemente dopo l’apertura di Wall Street.

Cosa è accaduto? Semplicemente che sono arrivati buoni dati macro che avvicinano temporalmente la decisione della Fed sull’aumento dei tassi, e l’ufficialità del Qe da parte della Bce ha affossato l’euro arrivato in area 1,08 rispetto al dollaro, un cross che non vedavamo da quasi 12 anni!

Insomma la disomogeneità fra Wall Street e le Borse del Vecchio Continente è finalmente esplosa, o perlomeno si incomincia a vedere. Oddio, a dir la verità l’Europa è un continente tutt’altro che omogeneo, noi tendiamo a trattarlo come un monolite, sappiamo tutti, invece, che è proprio l’opposto, e ce ne accorgeremo presto, al più tardi fra quattro mesi!

A New York dopo una apertura negativa, ma tutto sommato contenuta, le vendite hanno cominciato ad arrivare con sempre maggior determinazione, comincia a farsi sentire di nuovo la volatilità, recentemente scomparsa. Chi opera sui mercati, però, deve sempre ricordare che l’assenza di volatilità per un periodo particolarmente lungo non è un buon segnale, prima o poi torna e fa sentire il suo effetto.

Ribadirò fino alla noia: le Banche Centrali sono forti … la logica, ed il mercato, lo sono di più, è solo una questione di tempo.

Oggi Wall Street forse ha capito che non può fare il bello ed il cattivo tempo, prima o poi qualcuno si ribella, ed allora la guerra fa male a tutti.

Cosa accadrà d’ora in poi non lo so, come non lo sa nessun altro, certamente posso auspicare un ridimensionamento degli indici americani, e sperare che l’Amministrazione Obama comprenda che deve “cedere” almeno qualcosa ai partner europei, soprattutto a coloro che hanno maggiormente sofferto in questi ultimi anni.

Con questo intendo dire che gli Usa non si debbono opporre con “strumenti non convenzionali” ad una parità fra euro e dollaro (e perché non scendere anche un po’ sotto?).

Stiamo a vedere.

Ma eccoci alla nostra Piazza Affari. Il Ftse Mib (+0,16%) ha visto crescere gran parte dei titoli che lo compongono, ma i ribassi hanno interessato titoli “pesanti” che quindi hanno limitato il guadagno finale.

Sul fondo delle classifica, infatti, troviamo tutte le utilities a partire da Snam Rete Gas (-2,21%), e poi Enel (-1,21%), Enel Green Power (-1,17%) e Terna (-1,13%).

E’ stata una seduta positiva per il comparto bancario, ha fatto eccezione soltanto Mediobanca (-0,95%) sulla quale hanno pesato prese di profitto dopo che ieri aveva ritoccato i massimi degli ultimi sei anni.

Ha gravato sull’indice anche il calo di Eni (-0,91%) che da alcune sedute sta rifiatando dopo aver messo a segno un gran recupero dai minimi di inizio anno.

Ed a proposito di titoli che necessitano di un salutare ridimensionamento, ecco Exor (-0,76%) che rimane però su livelli straordinari.

In vetta ai rialzi odierni abbiamo Banca MPS (+4,42%) estremamente volatile come prevedibilissimo, il resto del podio è occupato dal comparto del lusso tornato estremamente “di moda”, Yoox (+4,26%) e Moncler (+3,51%) che non si è accontentato dell’exploit della vigilia.

A seguire BpM (+2,12%) ed un titolo che non smette di stupire, mi riferisco ad Autogrill (+2,00%) il cui trend rialzista, partito lo scorso novembre ha quasi dell’incredibile.

Segnaliamo infine i guadagni di Bper (+1,86%) e soprattutto di Generali (+1,79%) che ritocca il proprio massimo dell’anno, il Leone di Trieste torna a far sentire il suo ruggito, dobbiamo infatti tornare all’ottobre del 2008 per ritrovare quotazioni simili, tutto merito di Greco.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro   


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