BRONI. Scalpore in città e proteste sul web per la notizia
diffusa da un articolo del quotidiano locale secondo cui a Vittorio Braga sarebbe
preferibile un candidato sindaco di Forza Italia. Frase attribuita al
consigliere regionale e presidente di Commissione Angelo Ciocca. Frase che, presa per vera, è arrivata come un fucilata alle spalle di un esponente del
Carroccio che, per lo zoccolo duro della Lega, vertici o base che sia, che lo
ha visto due volte segretario provinciale, assessore per due mandati in Comune
a Broni e poi in Provincia in un settore delicato come i Servizi Sociali è
stata letta come la volontà di fare fuori un candidato a prescindere.
Fuoco amico, insomma? Ad onor del vero Angelo Ciocca ha espresso la propria
reazione carica di risentimento e rabbia nei confronti del giornale colpevole
di aver pubblicato frasi non dette “frutto della fantasia del giornalista, in
quanto non solo non corrisponde alle mie parole e al mio pensiero ma nemmeno io
ho mai parlato con costui. Proprio per questo provvederò – conclude Ciocca sul
suo post su Facebook pubblicato intorno alle 10 circa del mattino - ad inviare al mio avvocato l’articolo per
procedere con i dovuti atti legali”.
Ma cosa ne pensa lei Braga di tutto questo? Ha davvero
intenzione di fare un passo indietro come scrive nel suo post sempre sul social
network?
“Come ho già detto, sono molto demotivato da questo che è accaduto, ma la notte
porterà consiglio o magari incubi, ma non solo a me” risponde Braga con tono
mesto sottolineando che a lui non interessa la carriera politica, “non mi è mai
interessata!” ribadisce con tono perentorio quanto invece essere utile e
svolgere un servizio perla sua città.
Braga, lei pensa che un fatto come questo sarebbe capitato
se ci fosse stato ancora Giancarlo Abelli, uno che fu capace di lasciare a
bocca asciutta chi andò in passato a cercarlo per averne il sostegno a danno
degli allora alleati leghisti?
“Assolutamente no! Le dico che si è sentita
molto la mancanza di Abelli già da subito. Anzi, le dico sinceramente che Abelli era un politico sopraffino, lontano
anni luce da quelli che oggi bazzicano la scena politica; giocava su una
scacchiera molto più ampia e le sue idee non erano ristrette ma sempre rivolte
a costruire, a programmare, a pianificare. Poi si poteva non essere d’accordo con
le scelte che faceva, e questo avvenne anche con me ma non venne mai meno il
rispetto e la parola data. E soprattutto sapeva quando era il momento di togliere certe pedine dalla scacchiera per aiutare l’alleanza. Caspita se si è
sentita la sua assenza!”
Dunque tornando all’idea della lista di Braga, cosa
deciderà, a parte consultarsi con il cuscino? Ci sarà spazio per una lista
civica con Braga sindaco?
“Premetto che non ho mai tradito la Lega che mi è nel cuore da sempre, da
subito. Per proseguire, farò quello che sarà giusto per Broni e per una città
che mi ha dato tanto”.
Braga ma sarà una lista civica allora? E come si chiamerà?
“Lei vuole sapere come si chiamerà? “Bronesidoc” e sarà a tutela della
bronesità più vera, quella che non fa inciuci e non fa affari ma fa scelte per
il bene di tutti. Non ho mai inteso fare scelte personalistiche e non intendo cominciare ora a 65 anni. Broni mi ha dato tanto sia nella vita politica che pubblica e privata. Il
mio più grande sogno sarebbe restituirle ora quello che mi ha regalato finora e
renderle centuplicato l’amore che ho ricevuto da questa gente che amo”.
Ma “Bronesidoc” non è una denominazione un po’ troppo di origine controllata?
“Lei scherza e la capisco ma per bronesedoc, io intendo tutti coloro che sono
intenzionati a difendere questa terra meravigliosa in modo che niente possa
esserle più fatto per danneggiarla. E sa persino cosa ho deciso di fare con il
mio gruppo? Ho stabilito che chi vuole stare con me e se mai arriveremo a
guidare questa città, nessuno percepirà nulla e tutto andrà a finanziare un
fondo per chi ha bisogno”.
Un’idea dal sapore un po’ grillino, non le pare?
“No, sappia che caso mai è il contrario
perché, anche quando nessuno lo faceva, noi della Lega in situazioni difficili
abbiamo rimesso di tasca nostra. Si ricordi che quando noi siamo arrivati la
prima volta in Comune, ci siamo trovati nella condizione di pagare di tasca
nostra persino il pieno delle macchine comunali e dei vigili urbani perché non c’erano
nemmeno quei soldi in cassa. Un po’ di memoria non guasta! E come abbiamo
sempre fatto, anche questa volta se arriveremo alla guida della città, le posso
garantire che cercheremo di aiutare tutti quelli che ne hanno davvero bisogno.
Ma bisogno davvero!”
Allora Braga, mi dica: non è che per caso si sta cercando di
farle terra bruciata intorno perché, come al solito, c’è un po’ di timore per
il suo carattere che le cose non le manda a dire, e per le sue idee sempre un po’
rivoluzionarie? Non è per caso che l’arrivo dei 30 milioni di euro per la bonifica,
fa venire il timore che con uno come lei alla guida di Palazzo Arienti, il
vento potrebbe cambiare? E la bonifica potrebbe non essere affidata alla Broni Stradella
spa?
“Lei è maliziosa ma sa bene che a pensare male si fa peccato ma spesso
ci si azzecca – risponde ironico Braga – Le posso dire e confermare una cosa
che tutti sanno benissimo a Broni: io non ho mai visto con simpatia che la Spa
assumesse incarichi per i quali non era conformata e non era nata. E gliene
dico anche un’altra: come mai ora è tanto appetibile Broni? Soprattutto da quando
sono arrivati i 30 milioni di euro? Se lo chieda un po'. Io ho sempre detto no a questa proposta o
soluzione come la volete chiamare. Per me resta una roba sbagliata e la
situazione che sta prendendo forma, lo dimostra”.
D’altronde forse fare una politica contraria alla Spa parrebbe portare sfortuna e allontanare dal Comune, visto che è noto che il direttore operativo del Comune è
stato allontanato, guarda caso proprio quando prese posizione contro la Spa
definendo la privatizzazione un atto scorretto. “E non solo – conclude Braga – hanno
allontanato uno che era stato voluto da Paroni come nume tutelare del Comune, l’uomo di cui non si poteva fare a meno e anziché il city manager si inventò la
figura del direttore operativo che non esisteva. D’altronde sono bravi a
cambiare spesso le carte in tavola. E adesso lo stanno rifacendo con le modifiche dello Statuto. E poi davvero, basta guardarsi attorno per vedere come
viene amministrata la città, la mia città”.
Braga ma le conviene davvero mettersi in pista per correre su un sentiero così minato? A 65 anni ne vale la pena? Ride prima di rispondere: "Io ho intenzione di vivere ancora a lungo con il cervello acceso e attivo. E se questo significa stare sulle... scatole a qualcuno, chissenefrega! Io sono e resto al servizio della mia città e della mia Lega. Due cose che ho nel cuore"
(mpa)
Magazine Informazione regionale
BRONI (pv). Braga "Ci penserò su ma sono amareggiato. Sì,credo che qualcuno non voglia nemmeno che io provi a correre per il Comune".
Creato il 12 marzo 2016 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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