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Burnwriting

Creato il 02 maggio 2013 da Camphora @StarbooksIt

Oh, è finalmente primavera, io sono finalmente tornata dietro questo bancone a preparare spremute d’arancia ad avventori che me le chiedono tra uno starnuto e un colpo di tosse e finalmente dalle vetrate dello Starbooks entra il sole che riscalda, quello che distende le facce e gli umori, quello che ancora non scotta e non brucia.

A bruciare sono, come sempre, gli scrittori, gli aspiranti tali, i blogger, i poeti, quelli che scrivono senza nessuna categoria, quelli che da sempre raccontano. Bruciano sempre di passione creativa e io, queste persone qui, le ammiro molto e a loro mi rivolgo per segnalare un progetto nuovo, nato da pochissimo ma pensato a lungo e, secondo me, pensato bene.

Si chiama burnwriting ed è un progetto di scrittura sociale. È un luogo, un sito che presenta diversi progetti di libri, libri che potranno diventare veri, essere pubblicati sul serio. Chiunque, iscrivendosi al sito, può scegliere un progetto tra quelli proposti dai burneditor e contribuire, con le proprie storie, alla chiusura del libro.

Ce n’è per tutte le penne, dalle favole per adulti alle fiabe per bambini, dalle storie di gatti alle idee per cambiare l’Italia. Poi sport, cinema, viaggi. E immagino che le menti degli editor sforneranno sempre nuove idee, a cui i burnwriter daranno da mangiare.
Insomma, un luogo in cui intrecciare la propria ispirazione con quella degli altri.

E chi esaminerà con occhio critico i testi per valutarne la pubblicazione? Per ora hanno aderito al progetto tre case editrici: Comunication Project, Miraggi e Las Vegas.

Io mi sono iscritta. Appena finisco di servire spremute, mi immergo in qualche libro. Magari nei Romanzi Nani, per cominciare.

Burnwriting

About Claudia Panunzio

Claudia(ppì), laureata in comunicazione multimediale, pericolosamente vicina ai trenta. Vivo con un piede in Rete e l’altro fuori dal mondo. Bloggo, leggo, canto e lavoro per motivi di mutuo. Adoro l’arte, il design e la fotografia, tutte cose di cui non capisco un tubo. Anche se per i Maya sono del segno del serpente e per i cinesi di quello del cinghiale, per Starbooks sono la volpe, decisamente meglio.


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