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C'è l'Amore a cena e tu dimmi si se ti va.

Da Agipsyinthekitchen
Sono una ragazza fortunata.
E' vero ho sofferto, ho perso, e forse, anzi sicuramente perderò ancora.
Ma il risultato è comunque vincente sempre.
Cambio idea, su tutto: sul rosa e le sue declinazioni, sulla frangia, sul mangiare carne o no,sulla superstizione, sullo smalto da indossare, sulle situazioni.
C'è l'Amore a cena e tu dimmi si se ti va.
In 9 mesi un surfista  mi ha insegnato cos'è l'Amore, partendo da farmi capire, provare e vivere cosa vuol dire leggerezza in ogni declinazione, dandomi prova tangibile su ciò che sospettavo da tempo: l'amore è sempre una cosa semplice, anche se le circostanze esterne sono un casino, anche se forse non dura per sempre, o forse magari si, anche quando sembra fatto solo di poco e poi in realtà ti accorgi che quel poco è tanto, o perlomeno per me significa parecchio. E mi ha insegnato così tanto altro che nemmeno lui si immagina, ma tutto riguarda solo sentimenti puri di sorrisi, e di felicità, leggerezza e gentilezza d'intenti.
La mia vita è basata sulle mancanze: non in una asserzione negativa, ma piuttosto nello scoprire ogni giorno il valore di chi mi circonda, e questo mi fa sentire sempre come se mi mancassero da strappare il cuore, anche se magari sono proprio nella stanza a fianco.
Vorrei giorni di 52 ore e tempo: tempo per chi amo. Mamma, papà, sorella, fratello, amici, famiglia.Vorrei non esistesse il senso di colpa e vorrei momenti di complicità da condividere ogni minuto con loro.
Amo i piaceri semplici, mi conforta il caffè nero e la pioggia, sono metereopatica e quando c'è il sole i miei occhi sono molto verdi.
Ho scoperto che il sangue non sempre fa famiglia, ma che a volte uno spritz o una cena ti lega indissolubilmente, rendendoci sorelle con persone che sembravano così distanti da noi.
Sono fatta di contraddizioni: odio fare gli esami del sangue ma ho 8 tatuaggi.
Soffro di PMS in maniera  imbarazzante, scoppiando a piangere violentemente nei momenti più impensati, ed ora per arginare tutto questo ho comprato i fiori d'arancio da bere ogni mattina.
Ho anche scoperto di amare i gatti, il caffè shakerato, Aesop e il design scandinavo e minimalista.
Ieri sera ho allagato il bagno facendo scorrere troppo l'acqua: sono sbadata, all'ennesima potenza. Ma prendetevela con i miei genitori che mi hanno fatto nascere gemelli ascendente acquario: aria+aria. Ovvero: V O L O.
Non mi ricredo su Babbo Natale: sono certa che esista come è vero che esiste la fede e ogni altra religione. E l'albero fatto a metà novembre  il miglior modo per renderne tributo.
Così, Roma: in una mattina in cui non mi sarei alzata dal letto per nulla al mondo, eppure. Eppure come sempre ho trovato una città eterna accogliente  e fatta di cielo blu, ortensie rosa e un menù a prova di glutine fatto apposta per me.
Anche questa volta mi ha regalato persone stupende che altrimenti mai avrei incontrato e che ora mi tengono attaccata a questo computer, con gli occhi impastati di sonno, ma con il cuore pieno di gratitudine.
Un vino che si chiamava con qualcosa riferito alle stelle.
Una nuova amica da abbracciare: quanti cuori spezzati in circolazione.
Ma noi  siamo solo da riparare, quella brava donna di Pink ce l'ha cantato tutta l'estate, e ora io ci credo.
Così, Roma adesso: che comunque andrà. Comunque sarà. qualunque cosa succederà: grazie di tutto.
E tu sai chi sei: ti vorrei qui. Ma tempo al tempo, se sarà o se non sarà è stato meraviglioso. E' meraviglioso. Sarà meraviglioso.
Dimmi cos'è che ci fa sentire uniti anche se non ci conosciamo. Roma Capoccia.
E poi una cena e si parla di relazioni, incontri  e Amore.
E tutto è semplice, ogni cosa illuminata e sono quei momenti in cui ti accorgi che è esattamente tutto come deve essere.
Buon giovedì da una Gipsy seduta in letto morbidissimo con un copriletto a disegni blu china, con una finestra spalancata su una Roma piena di sole, e 24° C e soprattutto: serena.
Ad Alessandra per essere corsa da me nonostante i 39° di febbre.
A Federica, una nuova amica: perchè noi lo sappiamo. Andrà tutto bene.
A Caterina, perché insieme ridiamo di questa Roma capoccia.
A Fabiola, per avermi regalato due giorni da principessa, inaspettatamente e delicatamente.

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