Caffè

• Il caffè è un arbusto che crescendo spontaneamente, può raggiungere altezze anche di 8-10m.
• La pianta del caffè appartiene alla grande famiglia delle rubiacee e al genere Coffea, popolato da decine di specie delle quali ricordiamo: l’arabica e la Canephora o robusta.

PROPRIETA’

• Il caffè aumenta la resistenza dei muscoli alla fatica; favorisce la contrazione della muscolatura intestinale (contribuendo in alcuni casi a risolvere la stitichezza); rinforza la potenza cardiaca, innalza la pressione arteriosa, accresce l’ampiezza e la frequenza degli atti respiratori, aumentando così l’ossigenazione nel sangue e favorisce il lavoro intellettuale, l’immaginazione, la prontezza dei riflessi e le capacità di espressione verbale.
• Il principio attivo più noto del caffè, responsabile per la maggior parte dei suoi effetti, è la caffeina.
• Vi sono tuttavia alcune controindicazioni, quali l’ipertensione, una cardiopatia, la presenza di dolori artromuscolari, la gotta, la gastrite o l’ulcera gastroduodenale, che vietano tassativamente il consumo di questa bevanda.
• L’abuso di caffè, ( più frequente di quanto non si creda), provoca una lenta intossicazione cronica che si può manifestare, in relazione alla sensibilità individuale, con sintomi quali insonnia, incubi notturni, tremori alle estremità, ipereccitabilità muscolare, tachicardia, disturbi respiratori, mancanza d’appetito, dimagrimento, ecc…

IMPIEGO

• Farmacologicamente impiegata, la caffeina possiede una netta azione analgesica, specialmente se unita all’acido acetilsalicilico, la ben nota aspirina.
• Negli avvelenamenti da oppiacei e da alcool (sostanze che provocano la depressione dell’attività cardiaca e respiratoria), la somminstrazione di caffè ha un’azione positiva, non solo perchè la caffeina funge da antidoto, ma anche perchè i tannini della bevanda rendono più difficile l’assorbimento intestinale delle sostanze tossiche.