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Cagliari, non perdere la bussola

Creato il 03 febbraio 2015 da Ilnazionale @ilNazionale

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3 FEBBRAIO – Sconfitta tra le più indigeste quella di Bergamo. Non tanto per il due a uno subito agli sgoccioli dei supplementari e nemmeno per il goal della domenica rifilato da Mauricio Pinilla, uno che non troppi mesi faceva spettacolo vestendo la casacca dei Quattro Mori. La sconfitta di ieri è qualcosa di più; è la fine di una strisciolina di tre risultati utili consecutivi conquistati nel mese di gennaio sotto la guida di Gianfranco Zola. In numeri, due vittorie, un pareggio e sette punti nella bisaccia di una squadra che sino a un mese fa annaspava nelle paludi di una classifica sempre più inquietante. Da una zeta all’altra, i cambiamenti sono stati profondi: un gioco più accorto, una squadra più bilanciata, una mentalità che settimana dopo settimana riesce a coniugare grinta e umiltà in campo. Non è un Cagliari esaltante e spumeggiante, certo, ma è una squadra che fa le cose semplici e tiene duro anche quando è sotto. Un atteggiamento che è stato fondamentale nelle due partite contro l’Udinese e il Sassuolo.

Dall’inferno al purgatorio, per imboccare la strada verso il paradiso; una rivoluzione che sa più di resurrezione, quella della compagine sarda, le cui modifiche tattiche precise, dallo “sfrontato” 4-3-3 al più attento 4-3-2-1, hanno messo in luce qualche volto e in ombra qualche altro. Donsah ed Ekdal sono lo specchio del nuovo dinamismo che investe la squadra, il croato Cop (per i profani ‘Ciop’) è una personalità che può ancora esplodere al meglio, e il portiere Brkic offre la sicurezza che da tempo ci mancava; senza contare il potenziale campione belga Paul José-Mpoku che alla causa rossoblù sembrerebbe avere parecchio da offrire. Di contro, qualcuno rischia di essere messo gradualmente in ombra. A Victor Ibarbo, un po’ fuori dai piani di mister Zola, sono state aperte le porte della ‘solita’ Roma (prestito oneroso a 2,5 milioni di euro e riscatto fissato a 12,5), ma il nome su tutti gli esclusi è quello di Daniele Conti, capitano di lungo corso, ora ai margini del nuovo progetto.

Ritornando alla partita dell’Atleti Azzurri, non sarebbe molto corretto fare lunghe strigliate ai sardi. Incerottati e un po’ arrangiati, i rossoblù hanno cercato di fare la partita in maniera dignitosa e forse avrebbero meritato qualcosa di più, ma di fronte a una squadra decisamente più concreta e furba c’è stato poco fare. Senza dimenticare, inoltre, che all’assenza di Ekdal ha dovuto supplire un redivivo Marco Sau, in una posizione a lui ancora poco adatta, e che in fase difensiva la mancanza dei due centrali Ceppitelli e Rossettini ha creato non pochi problemi. Tutto sommato, conferme positive e negative da una sconfitta che forse qualcuno aveva già preventivato.

Cagliari, la paura di tutti è che possa rientrare nel tunnel e perdere la bussola, specie in vista di un tour de force come quello che ti aspetta questo mese. La classifica nelle zone basse è ancora corta, il paradiso è a pochi passi, ma appena dietro l’inferno è sempre lì.

Gianmarco Cossu

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