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Cairo: "Santoro ha fatto solo il suo lavoro, quelle della Bonev erano notizie" (Repubblica)

Creato il 19 ottobre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Urbano Cairo, editore di La7, è un uomo felice. La sua rete si è ripresa, il barometro degli ascolti è salito oltre il 5% di share, grazie alle polemiche sui compensi della Rai ha rinnovato il contratto con Maurizio Crozza per tre anni. Qualche fastidio arriva da Santoro che fa insorgere il Pdl per l'intervista a Michelle Bonev che racconta fatti intimi della coppia Pascale-Berlusconi, ma Cairo incassa l'audience record (fino a 3,3 milioni di fan) e solidarizza con il giornalista bacchettato dall'Ordine.
Cairo, ha ringraziato l'onorevole Brunetta che l'ha aiutata a trattenere un campione di ascolti come Crozza? Certamente con le sue polemiche ha innescato un processo a noi favorevole. Ma con l'agente di Crozza, Beppe Caschetto, la trattativa era rimasta aperta. Sì, lo voleva anche Mediaset, ma Maurizio ha scelto noi: perché vuole lavorare serenamente, è dal 2006 a La7, sa bene che da noi trova il suo pubblico, e la piena libertà. Non voglio guardare alla libertà degli altri, metti della Rai, ma certo lì avrebbe incontrato discussioni, polemiche politiche.
La7 come "oasi" tv, libera dai condizionamenti politici... Io lascio liberi tutti. Non pongo nessuna questione politica. Santoro, Mentana, Gruber, Formigli, Paragone e Crozza possono confermare che hanno piena autonomia. I giornalisti devono scoprire la verità, fare luce con le loro inchieste. I limiti? Se li danno da soli, da professionisti in base alla propria deontologia.
E le critiche del Pdl a Santoro, che ha intervistato Michelle Bonev sui retroscena della coppia Pascale-Berlusconi? Michele Santoro ha raccolto una testimonianza, quella di Michelle Bonev, che ha raccontato delle cose vissute. In studio c'era Belpietro che ha avuto la possibilità di ribattere. La Bonev ha detto la sua verità. Santoro da giornalista li fa parlare. Una causa contro di noi? Non credo ci siano gli estremi. D'altronde anche Berlusconi ha potuto dire la sua a "Servizio pubblico", ha persino pulito la sedia di Travaglio.
Un tempo si diceva che lei era vicino a Berlusconi. C'è chi sospettava che dietro il suo arrivo a La7 ci fosse lo zampino del Cavaliere. Niente di vero? Figuriamoci. Nel 1995, quando ero nella Mondadori Pubblicità, fui licenziato dall'oggi al domani e il proprietario era Silvio Berlusconi. No, non direi che sono amico di Berlusconi. Non credo che ci sia un atteggiamento positivo nei nostri confronti da parte del centrodestra. Anche da quello che scrivono i giornali di destra questi giorni non mi pare proprio.
In mano a lei, La7 sembra voler uscire dal pubblico di nicchia. Non a caso farà un programma nazionalpopolare come "Miss Italia", quasi uno sgarbo alla presidente della Camera Boldrini... No, nessuno sgarbo alla Boldrini. Lei ha fatto un apprezzamento che riguardava Miss Italia fatto in Rai, che è Servizio pubblico. Ma va detto che Miss Italia fa parte del Dna del Paese. Dal 1939 tanta gente si è emozionata a vedere la Gina Lollobrigida e Sofia Loren concorrenti. Anche più di recente dal concorso sono uscite attrici di valore, come Anna Valle e Martina Colombari. Inoltre va detto che questa edizione di La7, che andrà in onda il 27 ottobre, sarà rinnovata, diciamo al passo dei tempi. Con la conduzione di Massimo Ghini, affiancato da Cesare Bocci e Francesca Chillemi. Se la presidente Boldrini avrà l'occasione di vedere il programma ne riparleremo.
La chiamano "mani di forbice", perché taglia i compensi agli artisti. E' vero? No, non mi riconosco. Io mantengo i conti in ordine. Non ho mandato via i miei 415 dipendenti, di cui 100 giornalisti. Ho grande rispetto per chi lavora. Ma La7 perdeva 100 milioni di euro l'anno scorso, qualcosa bisognava correggere.
Intervista di Leandro Palestini per "La Repubblica"

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