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Carlo Conti, in un libro la commovente lettera al figlio

Creato il 18 dicembre 2014 da Nicola933

Francesca, mia moglie, questo problema non ce l'ha. La parola è una e universale, "mamma". Per noi uomini è diverso. Quando mi chiedono: "Come ci si sente a essere diventato papà?", sospiro, prendo tempo, cerco di trattenermi, vorrei cominciare a parlare delle mille emozioni nuove che provo, poi però non ce la faccio. A costo di sembrare pedante, devo dirlo. E così rispondo: "Babbo, si dice babbo!", che in fondo è una delle poche certezze che ho sul tema. Francesca sorride, forse mi prende un po' in giro, ma sa che per me è importante, nevadellamiaidentità. Come ogni fiorentino, ho letto Pinocchio e per me si dice "babbo", al limite "babbino", quando si hanno intenti adulatori. Sistemata questa faccenda, posso rispondere. Come ci si sente? Ci si sente travolti, e felici". "Stavo per diventare padre, ma cosa davvero significa non lo sapevo. Nessun uomo lo sa. Carlo Conti, in un libro la commovente lettera al figlio

Al massimo, può stare accanto alla donna mentre il miracolo della vita si compie, la pancia cresce e si fa ogni giorno più rotonda. State aspettando in due, ma se tutto in lei cambia - cambia il corpo, l'umore, cambiano le abitudini, i cibi, le attenzioni - in lui apparentemente non succede niente. (...) Una scuola di pensiero sostiene che le mamme fanno i figli di pancia, i padri li fanno di testa. In pratica, viene un momento in cui, a bimbo già nato, se ne appropriano, lo "adottano". Io devo essere atipico, perché mi sento un padre molto di pancia. Ricordo perfettamente l'emozione di veder crescere quella della tua mamma, il suo spuntare appena da sotto i vestiti nei primi tempi, per poi ingrandirsi e prendersi il suo spazio negli ultimi mesi. Poi la sensazione, stupenda, della prima ecografia. Mi è sembrata fantascienza, vedere che là dentro c'eri proprio tu, microscopico ma già perfetto e tutto intero. Per non parlare della tridimensionale, incredibile! Ancora oggi quando ti guardo di profilo mi sembra di rivedere il volto che è comparso su quello schermo".


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