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Carlos (Olivier Assayas, 2010)

Creato il 02 febbraio 2015 da Carusopascoski

Carlos (Olivier Assayas, 2010)Carlos è una miniserie di tre puntate, a ben vedere un vero e proprio film d’azione/spionaggio di quasi sei ore ore sul più controverso terrorista del dopoguerra, all’anagrafe Ilich Ramírez Sánchez, che ne ha combinata una più del diavolo nel dopoguerra ispirando una generazione di jihadisti e intrattenendo rapporti con KGB, FPLP, STASI, Gheddafi, Saddam Hussein e i servizi segreti di mezzo mondo. Un’opera rara, strabordante e lunatica quanto il proprio soggetto, con le sue ambientazioni in venti paesi e le otto lingue parlate dai suoi personaggi, cui si aggiunge una colonna sonora micidiale: Wire, Fripp & Eno, New Order, A Certain Ratio, Feelies, Dead Boys, Los Lobos e altri. È un racconto strettamente cronologico a svelarci la sua tragica epopea, dal suo reclutamento fino alle azioni più clamorose, come l’assalto al quartier generale dell’OPEC nel 1975, quando riuscì a sequestrare sessanta ostaggi e scappare con loro in un DC-9 fornito dalla polizia, e la frenetica peregrinazione che nel giro di vent’anni lo porterà di paese in paese, ospite sempre meno gradito a causa di un crescente piglio iconoclasta che lo rese progressivamente inaffidabile come mero esecutore. Ciò che affiora tra i non detti della cronaca delle sue azioni di guerriglia è l’ambizione sfrenata che muta un giovane idealista al servizio dei più deboli in una istituzione del terrore internazionale, un mercenario che fonderà un proprio gruppo terrorista con cui entrerà in campo nelle pieghe più intricate della storia moderna lasciando il solito seguito di morti e dubbi, un ribelle impigliato nel disordine del mondo. Ecco il miglior pregio dell’opera di Assays: è una lezione di storia in movimento che si serve delle zone d’ombra del secolo breve mostrando l’irrequietezza dello scenario mondiale attraverso il riflesso imperturbabile di Carlos “lo sciacallo”.

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