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Caro Cazzullo, Bari non e’ prostitute e cocaina

Creato il 12 marzo 2012 da Lalternativa

Ci voleva davvero una mente illuminata, capace di un’ampia visione d’insieme, per dire che Bari e’ la citta’ delle prostitute, della cocaina, delle donne che si vendono al potere; degli spacciatori, delle assunzioni clientelari, di chi fa il parcheggiatore abusivo solo perche’ non trova altro lavoro. Ci voleva davvero una testa importante, la testa di Cazzullo.

E’ stato infatti il noto giornalista del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo a raccontare, in un articolo pubblicato oggi sul prestigioso quotidiano milanese, una Bari che nemmeno Alessandro Piva avrebbe immaginato nel suo sia pur eccessivamente autoflagellante film ‘La Capa gira’.

Cazzullo ricorda Terry De Nicolo’, i Tarantini, la D’Addario, e dice che Bari e’ la loro citta’. La citta’ degli scandali, delle donne che partivano alla corte del Cavaliere per scambiare sesso con favori di ogni genere. La Bari, in un certo senso, anche dei cornuti contenti dal momento che certe donne raccontate tra le righe del suo articolo, si sarebbero concesse al Palazzo strappando promesse di benefici alla ‘famiglia’.

Addirittura il reporter dice che non e’ un caso se a Bari sia stato girato ‘La Riffa’, un film in cui Monica Bellucci si concedeva al miglior offerente.

Ma Cazzullo non si e’ fatto mancare davvero niente e si e’ fatto anche una chiacchierata con Michi e Nichi, come li chiama lui. Da loro si e’ fatto piu’ che altro confermare i pregiudizi sul capoluogo pugliese, pregiudizi che ne’ il Gladiatore ne’ il Poeta si sono preoccupati di smentire. O per lo meno nell’articolo non ne abbiamo traccia. Quasi come se Bari e la Puglia fossero autogestite.

Cazzullo ha trascorso anche un notte con la polizia, a bordo di una volante, come un vero giornalista d’assalto. Da qui ha preso spunto per raccontare che a Bari vecchia ci sono i delinquenti, che il cugino del mitico calciatore Antonio Cassano e’ ‘un bandito di leggendaria agilita”.
Bari, per Cazzullo, e’ la citta’ dei Compro-oro ma anche del Calcioscommesse che, stando al suo racconto, sarebbe quasi nato qui.

E poi, come dimenticare che il Petruzzelli ha un buco da 8 milioni di euro in bilancio? Un giornalista attento lo deve sottolineare.

Bisogna dire che per Cazzullo non siamo propriamente dei caproni, piuttosto degli ex ‘topini e malviventi’ che vogliono cambiare pelle. Magari sulla scia di qualche illustre intellettuale che pure Cazzullo cita credendo forse di farci un favore.

Nessuno di noi, pero’, ha bisogno di pillole indorate. Bari non e’ la citta’ che sta passando da uno stato selvatico a uno piu’ o meno civilizzato.

Bari e’ la citta’ in cui qualche decina di migliaia di ragazzi studia con successo e contemporaneamente lavora sodo per affrontare le spese di vitto, alloggio e tasse universitarie che al sud sono spesso piu’ alte per la disparita’ di trattamento con cui vengono finanziati gli Atenei in Italia.

Lo stesso motivo per cui non ci sono sufficienti residenze universitarie e borse di studio, il che favorisce la speculazione sugli affitti delle case per gli studenti. Per pagare le quali ragazzi e ragazze di notte sono costretti a dormire poco per lavorare spesso nei locali notturni dove non ci si droga affatto, ma piuttosto si fanno iniziative culturali stringendo anche la cinghia perche’ qui neppure la cultura è parimenti finanziata rispetto al Nord.

Tanto per restare sull’attualita’, la Fondazione Petruzzelli di Bari, che si occupa della gestione di uno dei teatri piu’ importanti d’Italia, e’ la meno finanziata d’Italia, con un budget di 16 milioni contro i 23 di Cagliari, ad esempio, che è anch’essa tra le meno finanziate.

Da Bari, e da tutta la Puglia, lo ricordiamo a Cazzullo, parte la maggioranza dei soldati che sono morti nelle missioni all’estero che lo Stato finanzia con miliardi di euro, molti piu’ di quelli che vanno a finire nel nostro sistema sanitario.

Bari e la Puglia sono quei luoghi in cui le Ferrovie dello Stato rendono la vita di studenti e lavoratori pendolari un incubo che comincia al mattino presto, quando per andare a lavorare o a studiare ci si deve spostare a bordo di treni che, se arrivano, sono scassati, puzzolenti e affollatissimi. Per i quali si paga un prezzo altissimo nonostante Trenitalia ci abbia tagliati fuori dal resto del Paese eliminando corse da e per la Puglia verso il Centro-Nord.

Bari e’ la citta’ in cui le ragazze non si prostiuiscono per fare soldi. Anzi, molto spesso al denaro non sono affatto interessate, e dedicano gran parte del loro tempo al volontariato, ai piu’ bisognosi, all’integrazione sociale degli stranieri perche’ a Bari non siamo abituati a cacciare gli extracomunitari, piuttosto ad accoglierli come nostri fratelli.

Bari e Bari vecchia sono posti in cui le donne lottano perche’ i propri figli abbiano un futuro nonostante tutto. Spesso mettendosi di traverso anche al destino.

Bari e’ tutto questo. Ma noi non abbiamo ne’ la capacita’ ne’ la faccia tosta di volerlo raccontare in un articolo. Forse la nostra testa non e’ proprio come quella di Cazzullo, ma non sappiamo se esserne rammaricati oppure orgogliosi.


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