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Caso Claps: Elisa tentò di disarmare l’assassino

Creato il 07 gennaio 2011 da Mirtus

Caso Claps: Elisa tentò di disarmare l’assassinoQuesto è ciò che emerge dalla perizia di Cristina Cattaneo sul corpo della povera Elisa, il cui corpo fu ritrovato nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza dopo 17 anni dalla sua scomparsa. È stato rilevato nella mano destra infatti un segno di lesione da “arma bianca”, ciò vale a dire che probabilmente Elisa abbia provato letteralmente ad “afferrare” l’arma dell’assassino nel tentativo di difendersi. Anche la mano sinistra presenta una lesione anch’essa da ricondurre ad un’arma da taglio. Il perito inoltre ha descritto il procedimento utilizzato: “Si è provveduto a reidratare la cute delle mani, immergendole in bagno in acqua distillata tiepida per trenta minuti. La cute pulita e ammorbidita ha consentito di verificare aree di perdita di sostanza: alla mano destra, sul versante laterale, in corrispondenza dello spazio interdigitale, fra il primo e il secondo dito, c’è una soluzione di continuo a tutto spessore del tegumento, a margini netti e regolari di forma arcuata, dislocato distalmente sulla cute integra. Sempre sulla mano destra c’è una seconda ferita: “Alla superficie palmare, in corrispondenza dell’ articolazione metacarpo-falangea del terzo dito, un’altra soluzione di continuo superficiale del tegumento“.Sulla mano sinistra, prosegue la Cattaneo, “in corrispondenza del versante laterale del primo raggio del primo osso metacarpale e della prima falange prossimale, perdite di sostanza cutanea nastriforme a decorso longitudinale con contestuale esposizione della superficie ossea sottostante, che risulta illesa“. Per quanto riguarda l’arma del delitto la Cattaneo pensa possa essere presumibilmente una forbice dal momento che sono state riscontrate ben otto ciocche di capelli recisi.

Antonio Lapetina


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