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Caso San Paolo: un danno che costa caro

Creato il 14 marzo 2014 da Vesuviolive

Ammonta a 6,7 milioni di euro il danno provocato dagli ex amministratori i quali, esattamente otto anni fa, nel 2005, approvarono la convenzione tra Comune e Calcio Napoli. Si indaga anche sui lavori straordinari per mantenere l’impianto, assicurati dal presidente Aurelio De Laurentiis. Stanno cominciando a preoccuparsi anche i consiglieri, i dirigenti e gli ex assessori dopo la richiesta di sequestro stimata 5 milioni e che sta recando danno ai conti del presidente partenopeo. Il procuratore Marco Catalano, il quale ha aperto l’indagine, ha scoperto quattro appalti dal valore di 200 mila euro ciascuno appartenenti ai lavori svolti sullo stadio nel 2013 ed è pronto a firmare gli “inviti a dedurre” ovvero le richieste di risarcimento del danno causato da una “convenzione troppo svantaggiosa per l’ente”. La Corte dei conti, dal canto suo, sostiene che De Laurentiis sarebbe sia un debitore del Comune, sia un beneficiario “illegittimo” di condizioni favorevoli. I 6,7 milioni, sono frutto della cifra che il Napoli deve versare e l’importo che l’ente avrebbe potuto ricavare nel caso in cui la concessione fosse stata adeguata. Gli introiti spettanti a Piazza Municipio, sono del 4% e derivano dai cartelloni pubblicitari con la presenza di un minimo assicurato di 45 mila euro annui. Cifra piuttosto bassa rispetto ai 450 milioni delle vecchie lire, spesi nel 1997 dall’allora presidente Toto’ Naldi, per soli sei mesi. E’ datata 20 marzo la convalida del sequestro. In quell’occasione i legali di De Laurentiis cercheranno di dimostrare, davanti al giudice, che il presidente non ha versato quote accollandosi, in cambio, le manutenzioni che spettavano al Comune. Un brutto colpo per il Napoli e non solo, vedremo chi la spunterà.    


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