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Cavatigozzi, lo strabiliante volantino elettorale del Pd del 2009

Creato il 10 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Come una foglia morta striata da torbide venature, cade dall’infinito passato – l’ultima campagna elettorale per le elezioni del sindaco di Cremona (2009, un’era geologica fa) – un volantino che annunciava meraviglie, miracoli, magie.

Cavatigozzi, lo strabiliante volantino elettorale del Pd del 2009

Non era una sfida tra maghi, come succede nella saga di Harry Potter, ma un incontro con autorevoli esponenti del Pd. Di fandonie se ne sono sentite tante, da tutte le parti politiche, nei paesi, in città, in Provincia (“la Provincia che cresce” slogan di Salini: cresce tanto che l’han tagliata, oltre al metafisico e indimenticabile “Torchio c’è”).

Chi promette piscine, chi laghetti per la pesca sportiva, chi giura di non dare permessi a nuovi supermercati o centri commerciali, chi promette autostrade, ponti, mega aree industriali: pittoresche le vecchie campagne elettorali. Chissà le prossime, senza soldi. Era il primo aprile,  non sappiamo quanto consapevolmente. Il luogo dell’incontro con Gian Carlo Corada e Daniele Soregaroli era previsto all’Ora X che nel frattempo si è spostata, non sappiamo se per conseguenza dell’incontro stesso.

L’ora X a quella data occhieggiava allo stanco viandante all’angolo via Milano-Viale Stazione, all’incrocio con via Riglio. Si è spostata in centro al paese, dove c’è la piazzetta sul bivio Via Milano-Via Spinadesco.
Ma lascio la parola a un simpatico signore di Cavatigozzi, che fa un po’ di ironia e di polemica, a distanza di qualche anno: “I nostri eroi dopo aver distrutto Cavatigozzi (con l’accordo dell’allora minoranza) con l’allargamento dell’acciaieria, con la nuova zincheria, con il nuovo elettrodotto a fianco della zincheria da 380KV, aver detto sì alla demolizione del caseificio e magazzini ex Auricchio di viale stazione e di via Casanova per costruire alloggi per 2000 persone da occupare in Arvedi, promettevano nuovo verde come se non ci fosse già fra Viale Stazione ed il Morbasco, senza il loro devastante progetto. Ecco quello che resta, un volantino, di un tempo di follia pura, una campagna elettorale per promettere di più, sempre di più, alla faccia dell’inquinamento e della diossina sversata a chili dall’acciaieria (entro i limiti di legge naturalmente) … con il loro sostegno, con la complicità loro, di tante pudiche vestali e di tanti pseudocristiani dall’etica facile seduti fra i banchi del Comune e della Provincia di Cremona…”.

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