Pirlo è un giocatore straordinario. A prescindere da cucchiai, forchette e stendipanni. Lo dico io che, da interista, mi sono pentito amaramente della quantomeno avventata decisione di cederlo della mia società ormai undici anni or sono. Pirlo è stato fondamentale nello scudetto della Juventus ed è fondamentale in questa bella nazionale che arriva in finale degli Europei. Tutti adesso salgono sul carro del vincitore e propongono a piena voce: “Pirlo deve vincere il pallone d’oro”.
Bene. Questi simpatici urlatori, che magari sono gli stessi che lo avevano etichettato come “giocatore finito” dodici mesi fa quando venen ceduto dal Milan, non hanno ragione. La avrebbero se fossimo ancora nel 2006. Ecco, allora Andrea Pirlo aveva dimostrato di essere il miglior giocatore del pianeta. Purtroppo non segnò gol in finale e non vinse il trofeo più ambito per un calciatore. Poteva meritarlo anche Buffon. Ma Gigi non parò nemmeno un rigore dei francesi e così si diede il premio a Fabio Cannavaro. Una decisione che ancora toglie il sonno agli amanti del calcio.
Tutto questo discorso per dire che oggi, 30 giugno 2012, Andrea Pirlo è ancora un grande giocatore, ma non più da pallone d’oro. Messi, Cristiano Ronaldo? Direte voi. Sì, anche. Ma già tra gli azzurri c’è qualcuno che gli è superiore. E questo qualcuno è Daniele De Rossi. E’ lui il vero pezzo da novanta dell’Italia. Pirlo, inventa e ricama. E’ vero. Ma qualche volta ha anche perso palloni pericolosi (vedi i due negli ultimi secondi regolamentari contro gli inglesi) che gli si perdona per tutto il resto. Ma questi Europei hanno mostrato uno che non sbaglia mai: l’eterno capitan futuro. Fino a ora gli è mancato solo il gol. Ecco, se magari segnasse contro la Spagna un gol non superfluo io, anche solo, urlerei a piena voce: “De Rossi Pallone d’oro”. Daje.
Lorenzo Lamperti
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