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"Celeste" di Cristina Vichi

Creato il 02 aprile 2015 da Connie
Titolo: CelesteAutore: Cristina Vichi
Editore: Selfpublishing su Amazon
Genere:Romanzo storico
Prezzoebook: € 2,99
Prezzo cartaceo:  € 12,00
Pagine: 342
Data di pubblicazione: 28.03.2015
Blog autore:https://www.cristinavichi.blogspot.comPagina facebook: https://www.facebook.com/CristinaVichiScrittrice
Trama:
Celeste è una ragazza dal cuore selvaggio e impavido, con una forza emotiva talmente spiccata da riuscire a ribellarsi alla corrente ideologica di tutta la nobiltà.L’inaspettato incontro con l’amore sconvolgerà non poco la sua vita, ma lei combattiva e diffidente, cercherà di resistere con tutte le sue forze a quel turbine di emozioni profonde e sconosciute penetrate nel suo cuore senza chiedere il permesso.Il passato, però, con i suoi drammi e inganni, sta per esplodere e Celeste si trova proprio al centro di tutto, perché ciò che lei è dipende anche da avvenimenti accaduti quando ancora non era nata.
Biografia autrice:Cristina Vichi è nata nel 1985 e si è diplomata al liceo Psicopedagogico.Mamma di 3 bambini e assistente dentista, asseconda la sua passione per la scrittura portando all’esordio il suo primo romanzo “CELESTE”.
Introduzione
Re Gregorio ordinò:«Uccidete lui e portate al castello quella stupida di mia figlia!»Se ne stava eretto sul suo cavallo nero, lo sguardo agghiacciante non lasciava trasparire alcuna emozione.Era un uomo molto robusto di circa quarant’anni, grigi capelli arruffati gli scendevano fino a un mento senza forma che, insieme alla grossa faccia paffuta, nascondeva il collo.Era tardo pomeriggio di una giornata di fine estate, il sole non era ancora tramontato.Quattro soldati si avventarono contro un ragazzo che nascondeva dietro di se' una fanciulla.Vicino ai due giovani c'era una piccola imbarcazione.Stefano sguainò la spada per difendersi.Era un ragazzo di neanche vent'anni, la sua carnagione abbronzata faceva risaltare il verde dei suoi occhi, che ora erano fissi sugli avversari. La sua barba corta e dorata era contrapposta al marrone scuro dei capelli, che gli scendevano lisci fino a coprire le orecchie.Era un combattente esperto, ma quattro contro uno erano troppi anche per lui, inoltre c'erano altri due soldati che, al momento, se ne stavano di fianco al re.Uno di loro era il suo migliore amico, Michele, un ragazzo della sua stessa età con i capelli color carota che gli coprivano parzialmente gli occhi azzurri.Michele aveva cercato di persuaderlo dal suo folle amore per la principessa Margherita, ma Stefano sapeva che quando trovi il vero amore la più grande follia sarebbe rinunciare a esso e lui aveva amato più di quanto tanti possano fare in una vita intera.L'altro soldato vicino al re si chiamava Artur, era un uomo muscoloso, calvo e con una cicatrice sulla guancia.Portava una ragazza sul suo cavallo, era la dama di compagnia della principessa.Mentre Stefano cercava di difendersi dai soldati, re Gregorio si rivolse alla donna sul cavallo di Artur:«Le tue informazioni sono state molto utili, non li avrei mai trovati senza il tuo resoconto tanto dettagliato».Lei sorridendo rispose:«Di nulla vostra altezza! Ora che avete accertato la verità delle mie parole, dovete mantenere la vostra promessa e presentarmi alla corte con un titolo nobiliare. Sono stanca di essere una comune serva».Il re la invitò a scendere da cavallo:«Certo!», rispose divertito.Prese la fanciulla per mano e avanzò con lei di qualche passo, facendola girare su se stessa davanti ai presenti:«Un attimo di attenzione!», disse ironico,«Vi presento la Contessa Traditrice!»Così dicendo le infilò un coltello nel ventre, lasciandola accasciata a terra.La principessa a quella scena urlò e cadde in ginocchio a fianco del suo amore, che ormai non aveva più la forza neanche per tenere in mano la spada.Il re si avvicinò a Stefano.«Peccato... eri un ottimo capitano...» e alzò la spada per ucciderlo; fu in quel momento che Michele intervenne:«Sire, permettetemi di dimostrarvi la mia fedeltà! Sarò io a uccidere questo traditore!»Il re lo guardò incuriosito:«Pensavo che foste amici...»«Io non sono amico dei traditori del re! Inoltre è da tempo che ambisco al posto di capitano!», dichiarò spavaldo Michele.«Beh!», disse il re, «Se lo uccidi, prenderai il suo posto come capitano!»Michele non se lo fece ripetere due volte, in un baleno fu innanzi a Stefano e lo disarmò, poi gli si avventò addosso stringendogli il collo con la mano e lo spinse dentro la piccola imbarcazione.Gli fu sopra con tutto il corpo ed estrasse un pugnale dalla lama affilata con una gemma rossa sull’impugnatura.Michele guardò il suo amico fisso negli occhi, con uno sguardo di ghiaccio e Stefano capì perfettamente cosa avesse intenzione di fare.Fulmineo Michele lo colpì al cuore, Stefano gemette e chiuse gli occhi abbandonando il capo all’indietro.Vittorioso il soldato alzò il coltello per far vedere a tutti che era insanguinato fino all'impugnatura per quanto lo aveva affondato e contemporaneamente spinse la barca in mare con un calcio.Margherita piangeva disperata, si buttò verso il mare, cercando di raggiungere la barca ma Michele la fermò, lei si rivoltò contro di lui, cercando di colpirlo con i pugni.«Come hai potuto ucciderlo?! Lui ti voleva bene! Eri come un fratello per lui! Che razza di uomo sei? Vigliacco!»Michele incassò tutti gli insulti senza reagire.Fu il re ad intervenire, afferrò sua figlia per un braccio e la schiaffeggiò, guardandola severamente:«Ricomponiti! C'è un matrimonio da organizzare. Vista la tua condizione lo anticiperemo, farai credere al tuo sposo che il figlio che porti in grembo sia il suo... e speriamo almeno in unmaschio!»Margherita era spossata dal dolore, i suoi grandi occhi verdi erano arrossati e gonfi, improvvisamente cominciò a vedere tutto appannato e il mondo intorno a lei iniziò a girare vorticosamente, troppo debole per lottare ancora, svenne.I quattro soldati che avevano combattuto contro il giovane sventurato erano feriti, il re fece cenno a Michele e ad Artur di ucciderli.Feriti e presi di sorpresa dai loro stessi compagni caddero a terra facilmente.«Bene!», disse il re,«Quanto è accaduto stasera è un segreto reale, è bene non essere in tanti ad esserne a conoscenza».Infine si decise a tornare a palazzo.Michele caricò la principessa, priva di sensi, sul suo cavallo e i tre uomini lasciarono quella spiaggia maledetta.

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