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Cena all'agriturismo "Aia del Tufo" a Sorano: non ci siamo!

Da Ilviaggiatore
Mi pesa sempre scrivere una recensione negativa. Faccio passare sempre qualche settimana prima di mettere giù due righe. Il motivo? Sull'onda dell'emotività potrei essere troppo diretto e quindi cerco di sbollire e fare una ricostruzione a mente fredda. Ogni qualvolta mangio male il mio animo s'incupisce. Maltrattare le materie prime, non saperle cucinare a dovere, mi fa sentire come preso in giro e offende la nobile arte della cucina. E poi vengo assalito dai dubbi: come è possibile che ho scelto quel ristorante che aveva decine di recensioni positive e poi io e i miei amici mangiamo veramente male? Al quesito non ho saputo mai dare una risposta o forse ce l'ho ma la tengo per me che è meglio. Quando senti parlare di fattoria didattica, agricoltura biologica, materie prime a chilometro zero, le tue aspettative sono importanti, i tuoi cinque sensi pretendono, e anche tanto!
Avevamo deciso di cenare all'agriturismo "Aia del tufo" di Sorano consigliati da un abitante del posto e guardando le recensioni su un noto sito mondiale eravamo super convinti di cenare in maniera fantastica. Così non è stato. Faccio prima una premessa e due appunti. Il posto è molto bello, si respira un'aria di buona cucina, la struttura è gradevole e gli interni ben fatti. Due appunti dolenti: un gatto che ci passa sotto al tavolo e si avvia verso la cucina e uno splendido pastore maremmano che staziona al centro della sala. Traete voi le conclusioni.
Antipasto misto di affettati e crostini: buona presentazione, il crostino con i fegatini non era il massimo, tutto nella media.
Pici all'aglione e pappardelle al cinghiale: le dolentissime note. I pici erano mal fatti. Erano spezzati, collosi e crudi, in pratica immangiabili. Il sugo molto acquoso, ai limiti dell'impraticabilità. Abbiamo lasciato il piatto quasi intonso. Le pappardelle (solo acqua e farina) erano anemiche, scotte e il ragù di cinghiale acido e slegato dal contesto (anche queste lasciate nel piatto).
Siccome avevamo ordinato un menù fisso, ci aspettava anche il secondo.
Cinghiale in umido: carne stopposa, quattro olive contate e sugo slegato, acquoso e tendente all'acido.
E per ultimo, una mousse di ricotta con cioccolato. Era tutto tranne che una mousse. La ricotta era montata male e insapore, al palato era farinosa, mancava di zucchero e il cioccolato era un topping industriale.
No comment sul caffè.
La mia è una recensione obiettiva, probabilmente una serata storta (?) per lo chef del ristorante, sicuramente prodotti trattati male in una terra che dovrebbe valorizzarli al meglio.
Agriturismo Aia del Tufo
Loc. Poggio la mezzadria
San Valentino - Sorano
www.aiadeltufo.com

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