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Champagne 2012 bio??

Da Vini&terroir

Sicuramente il 2012 sarà l’anno nero dei vigneron biologici della Champagne.

Champagne 2012 bio??

Prendendo spunto da un articolo apparso nell’ultimo numero della Revue du Vin de France ecco come sarà il mileesimo 2012.Questo millesimo pieno di intemperie ha spesso obbligato i vigneron verdi a tradire il proprio credo per aggiustare il tiro…..contro gli attacchi dello oidio. Parliamo di Roederer, che con i suoi 65 ettari è forse il più importante produttore bio della Champagne, dei Laval, dei Bedel, Boulard, Douquet, Fleury , Larmandier etc etc. Proprio quest’ultimo, il vigneron Pierre Larmandier della Cote des Blancs, a Vertus ha sperimentato i limiti dell’approccio bio davanti agli attacchi di funghi. L’estate scorsa la pioggia è caduta con intensità record in giugno e luglio moltiplicando i focolai di infezioni. Diciamo che gli ultimi anni sono stati un anomali perchè il clima della Champagne è questo: pioggia e nubi in maggioranza. L’anno scorso parlando con lo Chef de Cave della Dom Perignon gli ho rivolto la domanda sul loro futuro “verde” dei loro prodotti, ebbene la risposta: stiamo sperimentando anche se la vedo molto dura la coltura biologica in Champagne. Per prevenire si sparge il verde rame,in quantità enormi e forse a quel punto c’è da chiedersi se faccia più male un prodotto oppure l’altro.

Champagne 2012 bio??

Dopo lo oidio, sono comparse anche le varie muffe, l’acinellatura ed altro ancora. Pierre Larmandier racconta: In questi momenti si pongono più domande. I nostri cloni sapranno resistere? Quando tutto questo si fermerà? Una cosa comunque è sicura, cioè tutti ne hanno pagato le conseguenze, anche chi utilizza prodotti chimici. La raccolta 2012 diminuirà del 20% e ci sarnno molte differeenze tar le varie regioni, parcelle per la qualità dell’uva. Per esempio da noi ad Avize non siamo stati toccati ma nel villaggio vicino, Cramant, i vigneti sono stati attaccati a più del 50%.. Il suo vicino e collega Pascal Douquet dice: Quest’anno lavorare la flora e la fauna è stato molto difficile. In dieci anni è la prima volta che ha avuto questi problemi, il tetto massimo di 6 kg di rame per ettaro sarà difficile da rispettare anche se Pascal ammette: su suoli calcarei il rame non perturba la vita del sottosuolo.

Più a nord i fratelli Chiquet, della maiso Jacquesson, hanno una parte della vigna condotta in biologico ( senza nessuna certificazione) dove è la natura a regolare i processi: Le nostre vigne diventano ogni anno più resistenti epossono contenere l’attacco della muffa.

Nella regione dello Champagne un tale scenario non si vedeva dal 1997, tra l’altro un annata giudicata piuttosto buona, infatti molte maison hanno dichiarato l’annata. Dunque niente è perduto per il 2012, inoltre le cantine sono ancora piene di vini di riserva e poi la Cote des Bars, nel sud, il serbatoio delle grandi maison non è stato molto toccato dalle muffe.


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