Magazine Cultura

Che cos’è un intellettuale?

Creato il 25 giugno 2011 da Mdalcin @marcodalcin

Che cos’è un intellettuale?Che cos’è un intellettuale? Filippo non lo sapeva con certezza. Non aveva trovato nessun libro che lo spiegasse.

Uno scrittore è un intellettuale? Certo che no. Filippo conosceva diversi scrittori. Ed era certo che non potessero essere ritenuti degli intellettuali. Per quanto i libri da loro prodotti fossero scritti bene, scorrevoli e avvincenti, il problema erano i loro pensieri.

Si, i loro pensieri sul mondo erano banali, addomesticati, depotenziati.

Poi ci sono i provocatori, quelli che con l’uso della conoscenza evidenziano i conformismi. Vogliono a tutti i costi sorprendere. Ma stupiscono, con le loro idee, soltanto gli incolti o i giovani che facilmente si entusiasmano a contatto con idee controcorrente.

Per Filippo, il provocatore, era solo un egocentrico. Concentrato nel creare un’immagine di sé.

L’intellettuale doveva essere qualcosa d’altro e di più alto. Era sicuro che dovesse parlare alla coscienza dell’uomo, non solo al suo intelletto. Doveva essere estraneo alle ideologie. Smuovere le viscere. Mostrare la bellezza del mondo. Criticare anche, ma soprattutto creare.

Filippo si era immaginato l’intellettuale come una figura mitica. Per lui doveva essere un Filosofo-artista. Quanto gli piaceva l’unione di quelle due parole: Filosofo-Artista. Una chimera.

Per essere un intellettuale, Filippo, da qualche parte doveva pur partire. Allora, aveva pensato di scrivere un manifesto. Nelle ultime settimane avevo scritto decine di pagine.

Erano idee scollegate, appunti. Il titolo provvisorio del suo manifesto era: Uomini 2.0 (ovvero un nuovo modello umano)

Uomini 2.0 (ovvero un nuovo modello umano)

Una nuova classe sociale sta emergendo. La nuova classe emergente è creativa.

Stiamo parlando di scienziati, designer, artisti, scrittori, ingegneri, esperti di marketing, musicisti, hacker e lavoratori immateriali in genere.

Questa nuova classe può portare ad un capovolgimento delle logiche di mercato.

Non si tratta solo di creatività nella produzione ma anche nella gestione della propria vita, si tratta di uomini 2.0

La sperimentazione è un condizione esistenziale necessaria per questi nuovi individui. Fare un esperimento della propria vita stessa.

“Sperimentare significa innanzitutto imparare ad affermare i propri si. Tutti i si propositivi, creativi, coraggiosi energetici, tutti i si che proiettano il nostro potere al di là dei confini, delle resistenze delle prudenze, delle negazioni del risparmio di se, dei vorreimanonposso. Tutti i si che rischiano di buttare all’aria qualcosa per rispondere al richiamo della vita che pulsa e vibra e attende di essere messa al mondo, e che un giorno saremo ferocemente orgogliosi di aver messo al mondo” Franco Bolelli: “Con il cuore e con le palle”


I valori fondamentali di questa nuova classe sono molteplici e interconnessi l’uno con l’altro.
Il primo valore-guida nella vita diventa la passione, il fatto cioè di svolgere un attività interessante che stimola le energie creative. La libertà è il secondo valore fondante, libertà nella vita, nel poter organizzare la propria giornata al di fuori dalle regola della classica giornata lavorativa di otto ore. Un fattore determinante ai fini dello sviluppo di questo movimento è inoltre l’apertura sociale, la volontà di condividere le proprie conoscenza, le proprie scoperte, di creare qualcosa di valore per la società e metterla a disposizione della comunità. La tolleranza e l’apertura verso le differenze culturali, etniche e sessuali. La meritocrazia come unico riferimento per giustificare disparità di reddito. Il rifiuto delle gerarchie e di tutte le decisioni imposte dall’alto. La fiducia nel futuro come opportunità di liberazione.

La nuova classe emergente combatte per la “creazione di uno stile di vita individuale e il rifiuto di una ricezione passiva in favore del perseguimento attivo della propria passione“.

Gli uomini 2.0 creano nuovi mondi. La creatività personale interagisce con le grandi corporation e ne modifica in modo inaspettato le logiche interne.

Una persona che trae piacere nella sfida intellettuale di scavalcare o aggirare creativamente i limiti” che vede la realtà e il mondo “pieno di problemi affascinanti che attendono di essere risolti” (come dice Eric S. Raymond guru del pensiero Hacker).
Questi sono i valori che si stanno affermando nella nuova società dell’informazione e che stanno creando un nuovo paradigma che si contrappone al modello organizzativo della società capitalista, quella società basata sul controllo, sulla proprietà, la competizione. La società capitalista nasce dalla rivoluzione industriale, si sviluppa in occidente grazie all’etica protestante e ha come cardine l’organizzazione sistematica (fordismo) della giornata lavorativa.

I valori della nuova classe emergente stanno creando una profonda rottura con i valori della società capitalista (analizzati da Weber nel suo testo fondamentale “l’etica protestante e lo spirito del capitalismo”) e preavvisano l’avvento di una società dove l’innovazione avrà un ruolo sempre più centrale, la flessibilità sarà sempre più richiesta al lavoro e alle imprese, dove il tempo libero e il tempo lavorativo, il lavoro e il gioco si fondono, liberando energie creative fino ad ora assopite.

Domenico De Masi questa interdipendenza la chiama “Ozio creativo”:

La caratteristica principale delle attività creative è che si distinguono poco o niente dal gioco e dall’apprendimento, per cui resta sempre più difficile scindere queste tre dimensioni della nostra vita attiva che, in precedenza, erano state nettamente e artificiosamente separate l’una dall’altra. Quando lavoro, studio e gioco coincidono, siamo in presenza di quella sintesi esaltante che io chiamo «ozio creativo».

Gli uomini 2.0 prestano particolare attenzione allo sviluppo personale, sono manager di se stessi e pertanto i punti cardine dell’organizzazione della propria vita sono:

  • La determinazione (orientamento all’obiettivo)
  • l’ottimizzazione (usare il tempo in modo produttivo )
  • la flessibilità (modificare il proprio approccio al problema per risolverlo)
  • stabilità (costante progressione verso l’obbiettivo senza distrazioni)
  • laboriosità ( il duro lavoro viene visto positivamente in virtù del fatto che non è imposto)
  • la misurabilità del risultato ( tenere un diario dei progressi messi per iscritto per avere la situazione sotto controllo)
“Un etica che sappia trovare il divino nell’accrescersi delle facoltà dell’umano e non nella sacralità della natura. Di un etica della trasformazione e non della conservazione; dell’emancipazione e non della minorità; che accolga le responsabilità e non le respinga; che non rifiuti l’aumento illimitato di potenza, ma ne determini gli obiettivi; che non consideri definitivo nessun aspetto biologico o sociale, ma accetti di considerarli tutti come figure del mutamento e della transizione; che cerchi le sue leggi non nella natura, ma nell’intelligenza e nell’amore” Aldo schiavone “storia e destino”

Libertà di credenza; lasciare che ognuno abbia la possibilità di credere in ciò che vuole
Libertà di conoscenza; la possibilità di acceder alle varie conoscenza disponibili e la possibilità di creare nuova conoscenza
Libertà di critica; libertà di sottoporre a critica qualsiasi tipo di conoscenza.

L’ uomo 2.0 persegue un approccio laico verso la vita, il che significa (nelle parole di Giovanni Boniolo):

Un atteggiamento intellettuale caratterizzato in modo sufficiente dal lasciare (a auspicabilmente dall’avere) libertà di coscienza intesa quale libertà di conoscenza, libertà di credenza e libertà di critica e autocritica.

Sviluppiamo le nostre potenzialità, coltiviamo l’energia la creatività e il senso dell’impresa. Un nuovo modello umano emergerà, sarà determinato, sicuro, saggio e colto; sarà in grado di unire le certezze della cultura scientifica occidentale con la saggezza della cultura orientale.

Attraverso le libere associazioni, sarà in grado di trovare punti in comune tra tutti i campi del sapere, individuare connessioni inaspettate e illuminanti. La libertà in tutte le sue forme, la tolleranza e l’apertura verso le differenze culturali, lo spirito critico, la passione per il proprio lavoro e soprattutto la capacità di leggere in profondità la condizione umana (attraverso nuovi strumenti cognitivi avanzati, bio-tecnologici, informatici) saranno i segni distintivi di quello che verrà definito l’uomo 2.0.

Posts correlati:


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine