Magazine Cultura

Che cosa contiene la tua storia?

Da Marcofre

savona scorcio

Nel post precedente “Come vendere più ebook”, scrivevo che forse per trovare i lettori è necessario capire che cosa c’è dentro la storia (breve o lunga non importa), capace da attirarli. Io racconto delle storie: e fin qui ci siamo. Non sono peggiori di tante che si trovano in giro. Non sono un artista, anche se punto all’arte; ma so (e non è presunzione), che un sacco di titoli che svettano, sono inferiori alla mia Trilogia delle Erbacce (anche se manca il terzo capitolo: un po’ di pazienza).
E allora? Ciccia?

Il lettore non sa quello che vuole…

Ma quale ciccia! Semmai cotica!
Credo che buona parte dei titoli che hanno successo, e dei titoli che entrano nella storia della letteratura, contengano un ingrediente (un messaggio), che li rende interessanti. È lui che alla fine lavora quasi come una calamita, e riesce ad attirare il pubblico.
Sia chiaro: il lettore non ne sa (quasi) nulla. Non ne è perfettamente consapevole. Questo infatti è un problema mio (o tuo, se racconti storie); non è il suo. Se c’è l’ingrediente, e come renderlo “popolare” è affar di chi scrive. In questi ultimi tempi ho pensato parecchio a cosa c’è (ma ci sarà sul serio?) nelle mie storie, da attirare i lettori.
Certo, alcuni hanno acquistato i miei libri elettronici per simpatia (grazie!). Altri perché hanno letto le recensioni, e hanno deciso di darmi fiducia (grazie!). Altri ancora saranno rimasti delusi (grazie anche a costoro, perché mi hanno dedicato del tempo).
Però è evidente che esiste un problema, ed è tutto mio. È colpa mia.


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