Magazine Bambini

Chi fa il lavoro sporco

Da Mammapiky @mammapiky

CHI FA IL LAVORO SPORCO Pochi giorni fa in preda ad un insano entusiasmo celebravo i papà e la loro preziosa collaborazione. Osannavo l'atteggiamento più rilassato che spesso ha, chi usa un approccio più naturale nell'affrontare il "problema". Preziosi attori spalla sono da sfruttare al massimo per l'enorme potenziale che trasmettono. L'ho scritto, consapevole e convinta che quello che può una mamma, alla fine può anche un papà.
Poi capita una serata come questa e in un attimo capisci che sì, sarà anche vero che siamo intercambiabili ma fino ad un certo punto, comunque non nei momenti che "contano" e alla fine  il “lavoro sporco” tocca sempre e comunque a noi. Il Principe stasera non c'è: cena tra amici. Una pizza in compagnia a volte ci vuole,  fa bene, serve per staccare la mente e tornare indietro nel tempo, che poi si sa queste serate sono sempre piene di "Ti ricordi..". Si ringiovanisce sempre un po' e ci può scappare anche una birra fuori programma, a poco importa se il giorno dopo sembra che siano passati nel tritacarne, in quel momento se la sono goduta e va bene così.
L'Ipernonna è passata di qui, si è fermata per cena ma è ripartita in tempo per la prima serata.
Io sola con loro mi accingo a un bagnetto veloce per entrambi e finalmente la meritata messa a letto per loro e per me. Sapevo di potercela fare al massimo in un’ora ma ignoravo quanto, in certi casi, possano essere lunghi 60 minuti.
Cicina  è tutto il giorno che piagnucola e, a parte un paio di pisolini di due minuti e mezzo ciascuno, è da stamattina che veglia. Non so più neanche quante poppate abbia fatto, sto cercando di regolarizzarle ma all'ora di pranzo ho perso il conto e, mestamente, abbandonato il proposito, passando il resto della giornata con le tette al vento.
Cestino ha invece "saggiamente" saltato il riposino pomeridiano e sembra caricato a molla, trovando anche incredibilmente divertente piagnucolare come la sorella.
Il bagno di Cicina si rivela subito un malaffare, intenta a strillare con toni da tenore, copre addirittura il rumore del phon con il quale tento, invano, di asciugarle la folta criniera, mentre il fratello da il meglio di se pronunciando 356 "mamma" in meno di un minuto.
Il bagno di Cestino rasenta la follia, non vuole acqua tra i capelli ma gli piace molto l'effetto bagno- asciuga che ha creato "inconsapevolmente" su tutto il pavimento. La colonna sonora è sempre la stessa solo a volume un po' più alto e condita da qualche isteria di Mamma Piky.
Incomincio seriamente a pensare alla fuga. Cicina smette di piangere solo se presa in braccio ma a quel punto, per lo spirito di imitazione che sta caratterizzando la serata,  tocca a  Cestino sostituirla.
Prendo Cestino e piange Cicina, prendo Cicina e urla Cestino.

"Papà ma dove sei?!?!?" pensa Mamma Piky mentre mentalmente sta già facendo  la valigia.
Decido che se non posso sdoppiarmi li lascerò piangere entrambi, non ho tante alternative mi sembra, e ostento una pessima indifferenza. Il pianto si fa sempre più lungo e sempre più forte quando accidentalmente 1200 pezzi di lego micro cadono sul pavimento rendendolo un pericoloso campo minato (siete mai passate a piedi nudi sopra un mini cubo con ganci in rilievo?) .
"Papà dove ca@@o sei?!?!?" pensa Mamma Piky mentre con la valigia in mano è già sulla porta di casa.
Nel frattempo un rumore sordo sul pavimento,simile a quello di un manico di scopa che batte, mi sta dicendo che forse l'inquilino del piano di sotto si sta stufando e a breve appenderà il cartello VENDESI. Sono in un vicolo buio ma molto rumoroso.
Respira Piky, lentamente, in fondo sono solo i tuoi figli che urlano da più di un'ora alle dieci di sera di una giornata faticosa come le altre. Ce la puoi fare se ci credi.
Ci ho creduto e ce l'ho fatta, anche stavolta, come sempre del resto.
Ora il silenzio che regna sembra molto rumoroso ed io non ho più sonno, respiro regolarmente, pensando che un papà non sarebbe sopravvissuto, e che per me una pizza con le amiche rimane ancora un miraggio. Mi sviolino e complimento da sola, so che in una serata come questa non sarei stata intercambiabile (che c..o eh?!) ma decido che forse una birra me la merito anch'io.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines