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Chi ha vinto e chi ha perso le regionali

Creato il 02 aprile 2010 da Diarioelettorale

Luigi Crespi, il Frizzy risultato il più bravo nelle recenti corse clandestine, sul suo blog, fa una prima analisi dei flussi elettorali e del come e del perchè di alcuni fenomeni.

Vi ripropongo qui la parte finale.

“…

Vi sono due fenomeni che mi paiono poco compresi: la Lega e i Grillini. La Lega dimostra che la tv e i media non sono fondamentali per vincere le elezioni a patto che ci si occupi del territorio e ha assunto l’abilità tipicamente marxista, della doppia verità: quella che racconta alla gente che incontra per strada, il modello Salvini, secessionista, sprezzante, razzista, capace di sedare le paure, le rabbie di una parte del Nord che si riconosce in questa rappresentazione e dall’altra parte, il modello Bossi/Maroni, il volto di una padre nobile e di buon senso e di un funzionario dello Stato ligio alle leggi, il mix è esplosivo ed il successo garantito.

L’altro movimento sono i Grillini, definiti di sinistra , di protesta e rabbia, istanze che secondo me non rappresentano in modo completo il movimento di Grillo che fonda il proprio indiscusso successo su un programma costruito nel tempo chiaro e dicotomico sul tema dei rifiuti, dell’energia e della giustizia. Non sono di sinistra perché nessuno dei 90mila elettori di Grillo avrebbe votato la Bresso in Piemonte perché in quel caso il fattore distintivo era essere o meno a favore della TAV.

Lungi dall’essere esaustivo su tutti i temi del post-elettorale, solo due elementi legati al futuro: il primo riguarda il Partito del Sud, dove la domanda di una rappresentanza territoriale è diventata forte ed accentuata dal successo della Lega, determinando un vuoto nell’offerta che prima o poi qualcuno dovrà riempire. L’altra è sulla sinistra e centrosinistra, assediata da Di Pietro, dai Grillini e dall’UDC, se sarà tentata dal rimettere in piedi l’Ulivo, inteso come comitato nazionale contro Berlusconi, sarà presa a calci dagli elettori. Ma la vera questione è che oltre a mettere insieme tutti quelli che sono contro, non esistono progetti, idee, percorsi che legittimano la parola “alternativa”, cedendo così lo spazio dell’opposizione alle stesse forze della maggioranza.”

Tutta l’analisi la trovate qui


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