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CIAK e GIMMI - Mostri sacri o sacri mostri?

Creato il 23 maggio 2012 da Calcisulcalcio
CIAK e GIMMI - Mostri sacri o sacri mostri?Oggi parliamo di due grandissimi autori, che hanno fatto a pieno titolo, la storia del cinema. Tim Burton e Ridley Scott. Due mostri sacri, due eletti della settima arte che già da anni sono nei libri di storia del cinema. Eppure hanno avuto anche delle cadute di stile “mostruose”.
Tim Burton è nelle sale italiane con “Dark Shadows”. Remake di un telefilm comico, film con il solito Johnny Depp, come sempre trasfigurato, come al solito immerso nelle atmosfere gotiche di Burton. E già mi viene da chiedermi, ma un film normale non è capace di farlo? Si è capace, si chiama "Big Fish" ed è uno dei suoi migliori film in assoluto, perché un artista quando smette di ricalcare se stesso diventa veramente creativo. Credo che bisognerebbe uscire dal concetto campanilistico all’Italiana per cui quando qualcuno mi piace, automaticamente è infallibile.
Cosa che vale anche nel calcio, non toccare Totti ad un romanista o Del Piero ad uno juventino. Ammettiamolo, malgrado gli incassi stratosferici “Alice in Wonderland” era una cagata pazzesca. Ha fatto soldi perché c’erano tutti gli ingredienti giusti, il 3D subito dopo Avatar tirava molto, Depp che tira donne a prescindere, aggiungiamo una storia rassicurante per due ore di svago ed il blockbuster è assicurato.
E che vogliamo dire del sommo R. Scott? Quello di “Alien” e “Blade Runner”, due anni fa ci ha deliziato col "Robin Hood" più bolso mai visto, Russel Crowe era la rivisitazione in chiave Homer Simpson di se stesso nel Gladiatore. Una sceneggiatura più annacquata del vino che si beve ai castelli con una battaglia finale scopiazzata da "Salvate il soldato Ryan". In pratica 30 anni di onoratissima carriera deflagrati con un solo film.
Eppure quest’anno torna anche lui, col suo “Prometheus”, che da noi, non si sa bene perché verrà proiettato i primi di settembre. Mi viene da chiedermi, visto che a differenza di altre cose che nella vita ci vengono imposte , il cinema è una forma democratica di intrattenimento, non potremmo punire i mostri sacri per averci fregato una volta, non andando a vedere il film successivo? 
Se dopo aver visto in sala "Robin Hood" mi sentivo in bocca quell’amaro come se avessi limonato con un rinoceronte, sono autorizzato a non andare a vedere “Prometheus” (magari rischiando che questa volta invece sia un buon film). E se “Alice in Wonderland” più che farmi tornare bambino mi aveva fatto sentire stupido, posso sfogare la mia ira risparmiando gli otto euro di “Dark Shadows”? Take care
di Gimmi Cavalieri

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