Se siete tiepidi ciclisti e – contemporaneamente – incalliti automobilisti, lo sapete bene: la strada è una sola, le esigenze di due generi di utenza tanto dissimili sono agli antipodi.
Uno dei pericoli maggiori per i ciclisti di essere investiti, specie dai camion, è il cosiddetto “punto cieco”, traduzione piuttosto fedele dell’inglese “blind spot”. Trattasi, come ci spiega corriere.it, di
quella parte di campo visivo in cui il guidatore non vede il ciclista, nemmeno nel retrovisore (in sostanza, per una questione di dimensioni: non a caso è più grave per bus e camion).
Succede quando si è affiancati, e il veicolo a motore si accinge ad una svolta mentre il ciclista, ignaro, procede in linea retta per la sua via. Il rischio d’impatto è così elevato che in numerose occasioni l’incidente è inevitabile.
Per migliorare la visibilità del ciclista, però, dal Regno Unito è in arrivo Blaze. L’idea si deve alla designer inglese Emily Brooke, che ha saputo coniugare la passione per la bicicletta con le competenze acquisite negli anni dello studio universitario ed ha creato una lampada laser con luce verde da applicare al manubrio: il raggio disegna a diversi metri di distanza, o sull’asfalto, la sagoma di un ciclista, dando agli automobilisti l’immagine della situazione stradale nel momento della svolta. Semplice quanto efficace!