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Cinema, domani inizia il Festival di Berlino: l’Italia in concorso con “Vergine giurata”. A Wenders l’Orso d’oro alla carriera

Creato il 04 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Temi scomodi, film impegnativi: il Festival di Berlino, da domani 5 fino al15 febbraio, si presenta come da tradizione in formato urticante: pedofilia e omofobia alcuni dei temi dei film in concorso. Filo conduttore della 65/a Berlinale, come indicato dal direttore Dieter Kosslick, sono le “donne forti in situazioni estreme”, religione e spiritualità e la politica. Per la seconda volta dopo Margarethe von Trotta anni fa, sarà una donna ad aprire la rassegna con un film, dei 19 in concorso, la catalana Isabel Coixet con Nessuno vuole la notte: Juliette Binoche interpreta una moglie che si mette alla ricerca del marito in missione nell’Antartide.

(stern.de)

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I film in concorso al Festival di Berlino, che inizia domani. L’Italia corre in concorso al Festival di Berlino col film debutto di Laura Bispuri, “Vergine giurata” con Alba Rohrwacher: la storia di una ragazza albanese che in ossequio a una prassi tribale fa giuramento di castità e prende l’identità di un uomo in cambio degli stessi diritti. In concorso anche “Queen of the desert” di Werner Herzog con Nicole Kidman, James Franco e Robert Pattinson; “Knight of cups” di Terrence Malick con Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman; “Eisenstein in Guanajuato” di Peter Greenaway; “45 Years” di Andrew Haigh con Charlotte Rampling; Diary of a Chambermaid di Benoit Jacquot con Lea Seydoux.

Tre i film tedeschi in concorso: oltre “Herzog”, Andreas Dresen con “Quando sognavamo” e Sebastian Schipper con “Victori”a. Torna l’iraniano condannato dal regime, Jafar Panahi, con “Tax”i. Inoltre il film russo “Under electric clouds” di Alexei German, il polacco “Body” di Malgorzata Szumowska, il vietnamita “I nostri giorni di sole” di Di han Dang, il cinese “Gone with the bullets” di Wen Jiang, il romeno “Aferim” di Radu Jude, il giapponese “Chasuke’s journey” di Sabu, due film cileni, “Il bottone di madreperla” di Patricio Guzman e “The Club” di Pablo Larran, e per la prima volta un film dal Guatemala, “Yxcanul Volcano” di Jayro Bustamante. Il film di Guzman parla degli indigeni in Cile durante la dittatura Pinochet, “un film incredibile”, dice Kosslick. Quello di Larran invece degli abusi nella chiesa: “I preti cattolici devono esser tolti dalla circolazione e questo film se ne occupa”, speriamo che “il Papa si faccia vivo e strigli questi giovanotti”. Fuori concorso, “Cinderella” di Kenneth Branagh; “Mr. Holmes” di Bill Condon; “Elser” di Oliver Hirschbiegel; “Every thing will be fine” di Wim Wenders. A Wenders sarà dedicata una rassegna di suoi film e gli sarà conferito un Orso d’oro alla carriera.

La giuria è presieduta dal regista americano Darren Aronofsky (Leone d’oro nel 2008 con The Wrestler). Fra gli altri sei giurati anche Martha De Laurentiis, vedova di Dino, l’attrice francese Audrey Tautou e il tedesco Daniel Bruehl, shooting star nel 2003 con Good Bye Lenin. Lo scomparso Francesco Rosi sarà ricordato con la proiezione di Uomini contro. La sezione Panorama è in prevalenza dedicata a temi tabù come pedofilia, violenza sessuale. Per i 70 anni della liberazione di Auschwitz, non poteva essere ignorata la Shoah: vari i film dedicati fra cui The Memory of Justice di Marcel Ophuels, in versione restaurata in cinque ore. Un premio Berlinale Kamera andrà a Carlo Petrini, di Slow Food, presidente della sezione Film culinari giunta al 10/o anno. “Accanto a tutti questi temi seri c’e’ anche intrattenimento”, assicura Kosslick annunciando l’arrivo di molti vip: Nicole Kidman, Juliette Binoche, Natalie Portman, Robert Pattinson, Helen Mirren, James Franco, Cate Blanchett, Charlotte Rampling e anche Terrence Malick (il grande regista americano rifugge l’esposizione in pubblico ma ha assicurato che assisterà alla prima del suo film). (ANSA)


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