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Cinque storie per Renzi

Creato il 12 febbraio 2015 da Alessandromenabue
Ci sono cinque storie che vorrei raccontare a Matteo Renzi, cinque notizie tratte dalle cronache di questi giorni.

1) Questa mattina, poco prima dell'alba, in seguito ad una grave crisi respiratoria una neonata catanese è morta a bordo dell'ambulanza che la stava trasportando verso l'ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. La piccola, nata la notte prima in un clinica privata di Catania, aveva accusato difficoltà respiratorie subito dopo il parto e i medici, di fronte all'aggravarsi delle sue condizioni, hanno cercato un reparto specializzato nel quale trasferirla ma nessuno dei tre ospedali del capoluogo aveva posto per ricoverarla. Sulla vicenda la procura ragusana ha aperto un'indagine.

2) Il Centro Cuore degli ospedali Riunti di Reggio Calabria, nato nel dicembre del 2011 come centro d'eccellenza per la prevenzione e la cura delle patologie cardiovascolari, non è mai diventato operativo: da più di tre anni le sue costosissime apparecchiature all'avanguardia nel campo biomedico giacciono inutilizzate. A quanto pare la responsabilità sarebbe da addebitare al piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della Regione Calabria, che non permette di assumere quel personale specializzato che avrebbe dovuto consentire l'entrata in funzione della struttura. Intanto la sanità pubblica continua a pagare il Centro Cuore con un leasing da 18 rate di oltre mezzo milione di euro l'una, senza contare le spese per la manutenzione dei macchinari inutilizzati. Nel mentre i pazienti reggini vanno a curarsi in altre località italiane a spese della Regione Calabria. Il tutto, secondo le stime della Guardia di finanza, causa un danno erariale di 39 milioni di euro l'anno. L'ennesima cattedrale nel deserto della malasanità.

3) Il 3 marzo prossimo, in seguito ad un'ordinanza di sfratto esecutivo, l'Antico opificio serico di San Leucio, gestito dalla famiglia De Negri, chiuderà per sempre i battenti. La seteria campana, che durante la sua storia ha arredato le sale di Montecitorio e perfino la Casa Bianca, sconta gli effetti di una crisi che non accenna a rallentare e dell'invasione dell'imprenditoria asiatica che offre prodotti qualitativamente inferiori ma a prezzi praticamente stracciati, fino a due terzi più bassi. Un ennesimo schiaffo per la Campania e la perdita del posto di lavoro per quindici famiglie.

Cinque storie per Renzi
4) In questi giorni i genitori degli alunni bolognesi stanno protestando vivacemente (hanno anche inviato una lettera al premier) contro una nota diramata dal Ministero dell'Istruzione il 22 dicembre scorso. Nel documento si suggerisce alle scuole di radiare dai loro bilanci i cosiddetti residui attivi, ovvero i crediti che gli istituti vantano nei confronti del Ministero per pagamenti anticipati dalle segreterie scolastiche e mai restituiti. Il credito complessivo delle ottomila scuole italiane nei confronti dello stato supera il mezzo miliardo di euro. Ora rischia di essere cancellato per sempre, alla faccia della #buonascuola.


5) La quinta storia è tanto banale quanto esemplare dell'agonizzante stato in cui versa la burocrazia italiana: ieri mattina una squadra di operai inviati dal comune ha spostato due fioriere a Torino. La vera notizia è che per farlo ci hanno impiegato un anno: dodici mesi sono serviti all'amministrazione piemontese per trovare due operai che traslocassero le fioriere. Gli uffici competenti, almeno in teoria, hanno giocato a rimpiattino tra di loro asserendo di non avere la manodopera nonostante il progetto fosse stato approvato con il favore dei settori viabilità, arredo urbano e verde pubblico del comune. Dieci minuti di lavoro per trecentosessantacinque giorni di inconcludenza, alla faccia dei "cento giorni di lotta durissima per cambiare la Pubblica Amministrazione" annunciati da Renzi il 12 marzo 2014 durante la famigerata conferenza stampa de #lasvoltabuona con tanto di slide da discount. Per la semplificazione citofonare Madia.

Malasanità, crisi economica, imprese che continuano a chiudere, disoccupazione, #malascuola, burocrazia da quarto mondo: queste dovrebbero essere le vere notizie per il Presidente del Consiglio. Questi sono i veri problemi che dovrebbe risolvere. Se Renzi e la sua maggioranza sono mossi dall'impulso irresistibile di stravolgere e violentare i regolamenti parlamentari per convocare improbabili "sedute fiume", lo facciano per questioni che davvero toccano i cittadini in prima persona, non per portare a casa un paio di riforme costituzionali tanto oscene quanto irrilevanti per la vita quotidiana dei cittadini. Se proprio devono calpestare il Parlamento, che almeno lo facciano per qualcosa di utile.


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