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Classe 1999 (1989)

Creato il 22 giugno 2012 da Mcnab75

Classe 1999 (1989)

Classe 1999
di Mark L. Lester
USA

Sinossi

In un futuro non troppo lontano i ragazzi del Liceo Kennedy di Seattle sono abituati ad andare a scuola armati e con intenzioni non proprio amichevoli. Il capo di una delle due bande principali è Cody Culp, adattatosi a quell’ambiente violento ma senza essere una persona cattiva, che s’invaghisce di Christy Langford, figlia del preside Miles Langford. Per frenare le crescenti violenze gli insegnanti, ormai esausti, vengono sostituiti da dei cyborg progettati dal dr. Forrest  per conto della Mega-Tech. Ovviamente il nuovo piano di insegnamento sarà piuttosto… duro. (fonte: Wikipedia)

Commento

C’era un tempo in cui anche i film più cazzeggioni e ignoranti riuscivano a creare un immaginario divertente e stimolante, senza bisogno di tirare in ballo concetti scomodi quali la verosimiglianza o il messaggio educativo.
Di educativo questo Classe 1999 (Class of 1999) ha ben poco. Il futuro distopico che ci presenta il regista è disastroso e disastrato. Il film si svolge in una Seattle vessata da criminalità, guerre tra gang, spaccio di droga e di armi.
Le scuole sono fortini contesi tra ragazzi violenti che si presentano in classe armati di tutto punto. Le autorità latitano oppure reagiscono nell’unico modo plausibile: aggiungendo altra violenza.
In questa situazione disperata e ammorbante la soluzione geniale per tenere in riga i giovani è quella di inserire tre cyborg in forma umana (sì, proprio simili a Terminator) nel corpo insegnanti, programmandoli in modo da impartire una durissima educazione agli studenti più sbandati.
Ideona che ovviamente si tradurrà in un vero e proprio massacro al Liceo Kennedy. 

Classe 1999 (1989)

Mark L. Lester, vero e proprio guru dei b-movie prodotto negli anni ’80, confeziona un filmetto godibile, a cavallo tra action, fantascienza e humor nero. Il citazionismo raggiunge poi livelli da veri nerd: Classe 1999 prende le atmosfere di cult quali Terminator, 1997 Fuga da New York, The Principal. Il regista miscela tutto, ottiene dei momenti di pura iperbole narrativa, eppure riesce a divertire gli spettatori, scegliendo di mettere in scena una storia priva di veri e propri eroi e in cui per buona parte del film si arriva perfino a fare il tifo per i cyborg insegnanti.
Bello il make-up dei tre professori robotici, che una volta entrati in modalità “guerra” diventano vere e proprie macchine di distruzione, difficili da fermare e, come è giusto che sia, senza alcuna pietà per i loro bersagli. Alla faccia dei robot di certi film, le cui IA sono sensibili come gli orsacchiotti del cuore, o forse di più.


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