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Collegio Adisu, a san Bevignate, ecco chi disse «sì» al progetto

Creato il 26 febbraio 2014 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

LA DELIBERA dell’adozione della variante al Prg che dava il ‘la’ alla costruzione del collegio per studenti di San Bevignate (in via Enrico dal Pozzo) porta la data del 7 maggio 2007. E a dire sì fu il centrosinistra (con alcuni distinguo, in verità) con il no fermo dei partiti di centrodestra. Il dibattito si accese già allora, come sta accadendo in questi giorni, subito dopo il passaggio in commissione urbanistica: a capeggiare i contrari fu ancora una volta Francesco Calabrese (Udc) da sempre impegnato e attento sugli atti urbanistici di Palazzo dei Priori.

E FU INFATTI lui insieme ad Armando Fronduti, Giorgio Corrado, Rocco Valentino (ancora oggi consiglieri comunali di opposizione) insieme a Piero Sorcini (ora consigliere provinciale) a votare no in Consiglio comunale. Al contrario la pratica passò con i 25 sì dei Democratici di sinistra (oggi Pd), La Margherita, il Partito socialista e Rifondazione (anche se uno dei consiglieri uscì al momento del voto), mentre i Comunisti italiani non votarono la pratica. Due mesi dopo (il 23 luglio) la variante fu approvata, ma in quel lasso di tempo non arrivò alcuna osservazione alla variante: insomma nessuno si oppose, nessuno disse niente.

LA MOBILITAZIONE intanto cresce. Alla facoltà di Lettere si è mosso Francesco Federico Mancini, che lancia un appello. «C’è da rimanere esterrefatti di fronte a questo ennesimo, sprezzante attentato alla bellezza di Perugia e all’inqualificabile disinvoltura con cui si promuovono operazioni edilizie di tale natura ed entità». Anche la «Società Generale di Mutuo Soccorso fra gli Artisti e gli Operai di Perugia» aderisce all’appello di Mancini di e a quello di Italia Nostra a favore di San Bevignate. «Invitiamo il sindaco, la presidente della Regione e la Soprintendenza dell’Umbria a bloccare i lavori già iniziati — afferma l’associazione peruginachiediamo di riconsiderare la scelta fatta e di trovare una sede in uno dei tanti edifici pubblici che a Perugia sono inutilizzati». A gestire il nuovo collegio dovrebbe essere l’Adisu.
M.N.



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