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Come depurare l’acqua con la buccia d’arancia…

Creato il 28 gennaio 2016 da Laricercascientifica

Uno dei problemi principali che coinvolge la condizione ambientale e, di conseguenza, i rischi di salute per l’uomo derivanti dall’utilizzo di un’alimentazione “contaminata”, è l’inquinamento delle acque.

Molte aziende ed industrie ogni giorno fanno confluire nei mari e negli oceani tonnellate e tonnellate di materiali inquinanti, come ad esempio il mercurio, provocando dei danni incalcolabili per l’ecosistema marino. Il problema va a coinvolgere indirettamente anche le persone nel momento in cui la fauna marina, della quale ci cibiamo quotidianamente, assimila nel proprio organismo le sostanze tossiche. Mangiare cibi inquinati o anche semplicemente bere dell’acqua contaminata giornalmente, di fatto, può provocare dei rischi seri di salute per l’uomo, rischi per i quali non siamo in grado, al momento, di tutelarci.

I ricercatori della Flinders University di Adelaide, però, hanno individuato un processo per poter depurare le acque contaminate e favorire la risoluzione del problema dell’inquinamento di sostanze nocive come il mercurio. Secondo la tesi degli scienziati, infatti, basterebbe utilizzare gli scarti degli agrumi, in aggiunta a degli scarti industriali, per produrre un polimero che ha la funzione di trattenere il metallo inquinante.

Un semplice composto realizzato con l’incrocio tra zolfo e limonene, una sostanza contenuta proprio nella buccia di arancia, potrebbe risultare il metodo più efficace per eliminare il mercurio delle acque contaminate. A questo punto, quindi, il passo successivo è quello di pianificare un processo su larga scala per rivestire le tubature utilizzate per la conduzione dell’acqua con il polimero creato e verificare l’effettiva depurazione di fiumi o acquedotti.


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