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Come inciampare nel Principe Azzurro di Anna Premoli

Creato il 05 settembre 2013 da Pupottina
Ho fatto ambo con i libri di Anna Premoli. Non c’è niente di suo che non abbia letto. ;-) Dopo il tanto mertitatamente osannato Ti prego lasciati odiare, di cui spero di poter vedere presto la trasposizione cinematografica, non mi sono fatta mancare anche il secondo chick lit, pubblicato da Newton Compton. La copertina di Come inciampare nel principe azzurro mi piace di più rispetto a quella del precedente romanzo che pure era graziosa, ma meno d’impatto. Almeno per il mio modesto parere. Anche il titolo è clamoroso ed efficace e, come per il precedente romanzo, anticipa quella che è la storia, in linea con il genere chick lit che, in Italia, Anna Premoli è riuscita ad arricchire di simpatia e ironia, oltre che di effervescente leggerezza. Se di uno scrittore si può capire l’anima e l’indole della persona attraverso i suoi personaggi, Anna Premoli deve proprio essere l’amica che tutte vorremmo avere accanto nei momenti no. Brillante e vivace, il suo stile scatena la risata e riesce a mantenere costantemente viva l’allegria della lettrice che vi si accosta o anche del lettore uomo, perché sono a conoscenza di molti uomini che si divertono a leggere i chick lit nel privato delle mura domestiche. ;-) (E, con questa rivelazione, voglio sfatare il mito che il genere chick lit sia solo letteratura femminile.) Premio Bancarella 2013Tornando alla trama e ai personaggi che sono quasi come da copione, la novità da segnalare è l’ambientazione scelta da Anna Premoli per il trasferimento della sua eroina sui tacchi a spillo, Maddison, che, per un avanzamento di carriera, viene catapultata in Corea del Sud e precisamente a Seul, insieme al suo capo americano, ma di origini coreane, il tanto affascinante quanto intransigente, Mark Kim. La seconda novità rispetto al genere chick lit è rappresentata da tutte le parti in cui la scrittrice rallenta un po’ la narrazione per far conoscere al lettore luoghi e usanze coreane, per descrivere interi quartieri di Seul e località vicine in cui la protagonista, insieme al suo capo, viaggia per le riunioni di lavoro. Questo aspetto rende ancora più interessante e ricco di spessore un libro che dovrebbe essere soltanto una lettura leggera. Al termine del romanzo, anche io, avevo voglia di intraprendere un viaggio nella stupenda Seul, per visitarne personalmente i luoghi e per gustarne i sapori che Anna Premoli, attraverso gli occhi della sua protagonista, è riuscita a farmi amare. La “Miss Perfettina”, Maddison, altissima, bellissima, biondissima e molto pudicamente inglese, è colei che riesce a far breccia nel cuore di un uomo convinto che oltre al lavoro non ci sia altro. Lui incarna, in tutto e per tutto, un moderno Principe Azzurro, quello anticipato dal titolo, soprattutto dopo che lei impara a conoscerlo anche per il suo lato umano e non soltanto per la maschera che indossa nell’ambiente lavorativo. Non mi fermerei più nel parlarvi di quanto ho apprezzato questo romanzo e devo rivelarvi che mi è piaciuto più del primo. Anche per questo romanzo vorrei vedere ogni capitolo diventare la scena di un film. E anche per questo romanzo credo che un nuovo premio sia doveroso. Se Ti prego lasciati odiare è stato il vincitore del Premio Bancarella 2013, rivelandosi un vero e proprio caso letterario c’è sicuramente un perché ed io l’ho trovato. Grazie, Anna, per l’allegria, il buon umore e il romanticismo che il tuo romanzo mi ha trasmesso!  Il booktrailer Newton ComptonLa mia videopinione 

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