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Come prevenire il mal di montagna ( o soroche )

Creato il 05 ottobre 2014 da Giorgiagarino

Il mal di montagna (o soroche in Sudamerica) si verifica durante i viaggi in alta quota, in paesi come Perù, Ecuador, Bolivia e Tibet per esempio. Non sto parlando di alpinismo o viaggi estremi, nei quali bisogna essere esperti e allenati, sto parlando di viaggi normali che chiunque di noi può prenotare (a parte chi soffre di problemi cardiaci o pressione troppo alta) e di non sottovalutare i rischi del partire senza essersi informati. E’ un argomento importante come quello dei vaccini. Viaggiare vuol dire infatti divertirsi, visitare, riposare, ma non partire allo sbaraglio.

E’ normale che l’organismo soffra superando una certa quota, poichè non è abituato. I problemi si verificano solitamente oltre i 2500 metri. Cosa succede nel nostro corpo, perchè stiamo male se si superano determinate altezze? Questo significa non poter salire in alta montagna o rinunciare a mete sognate da tutta una vita?

Soroche

Con il mio papà, che ama la montagna, verso il Lago del Mucrone, vicino casa

Il mal di montagna è dovuto alla più bassa pressione atmosferica che determina minor presenza di ossigeno nell’organismo e in certi casi può essere letale. La cosa più importante è abituare il proprio corpo lentamente all’ ascesa: questo vuol dire che non si dovrebbe salire oltre i 600 metri al giorno una volta superata la soglia di 2500 metri, in modo da adattare l’organismo alla nuova altitudine. In alta quota si deve mangiare leggero, non bere alcolici, non compiere sforzi e attività fisica, camminare lentamente.

I primi sintomi sono quelli normali, quelli che qualsiasi persona può provare se sale abbastanza rapidamente e sono:  mal di testa, debolezza e stanchezza generale, aumento delle urine e risvegli notturni.  Avere il fiatone anche solo dopo una rampa di scale è da ritenersi normale. Questo non è mal di montagna! Può capitare a chiunque e nel giro di un giorno o due, questi sintomi spariscono e si può continuare a salire. Il processo di adattamento ad alte quote si chiama acclimatazione. Se non andate al bagno spesso vuol dire che non state bevendo abbastanza e che il corpo non si sta acclimatando!

Soroche

Ollantaytambo, in Perù, a circa 3000 metri

Sintomi un po’ più seri sono: nausea, vomito, tachicardia, stato confusionale, sempre accompagnati da cefalea. Bisogna saper riconoscere questi sintomi e non sottovalutare il problema, fermarsi nella stessa quota e se peggiorano assolutamente scendere di minimo 600 metri, meglio 1000. Ogni giorno in cui si sale, il corpo si abitua ad un’altezza maggiore e aumenta la propria zona di tolleranza, cioè alza il livello di sopportazione dell’ altitudine. Se si hanno dei sintomi, non si deve assolutamente MAI continuare a salire. Se i sintomi peggiorano, scendere immediatamente.

Anche gli scalatori adattano il loro corpo prima di tentare una scalata in cima ad una vetta, una delle loro regole è salire ogni giorno, ma tornare più in basso per dormire, finchè non ci si abitua. Anche per i viaggiatori vale la stessa regola: salire a 4000 metri, per esempio per visitare in Perù il lago Titicaca, ma scendere a dormire almeno a 3400 / 3500 metri.Si può infatti salire per visitare qualche ora, ma è consigliabile ridiscendere in seguito. Ovviamente partire dall’ Italia per un volo diretto a Puno, a 4000 metri, non è consigliato! Purtroppo non è sempre possibile, perchè certi viaggi durano un paio di settimane, per abituare perfettamente il corpo si dovrebbe stare via molto più tempo.

Per esempio quando siamo andati in Perù, non potevamo stare fermi 3 o 4 giorni in ogni posto: lo sforzo che abbiamo richiesto al nostro corpo è stato quindi notevole. Senza voler spaventare nessuno, le guide del posto ci hanno raccontato che purtroppo alcuni turisti sottovalutano il problema e sono morti.

Soroche

Qui sono nella zona del Lago del Mucrone, nella mia terra, non sono molto in alto anche se c’è tanta neve

Che misure preventive possiamo adottare? Un primo alleato è il farmaco Diamox ( o comunque acetazolamide) un medicinale che aiuta le persone che possono essere soggette a mal di montagna ad attenuare di molto i sintomi e a non arrivare a quelli più estremi.

Persone che non sarebbero potute salire ad alta quota, lo possono fare prendendo per tempo il Diamox, poichè aiuta il corpo ad affrontare gli sconvolgimenti dei meccanismi respiratori e della diuresi ed accelera il processo di acclimatazione, sempre accompagnato dalle misure di prevenzione quali il bere tanto, l’evitare alcolici e muoversi lentamente. Il Diamox previene dal mal di montagna e aiuta a non peggiorare i sintomi e non va interrotto.

Non ho preso con me il Diamox, ma consiglio di comprarlo nel dubbio, anche se va preso comunque prima di avere i sintomi perchè faccia effetto. Dovessi intraprendere altri viaggi in alta quota, anche se ho visto di non soffrirne, inizierei a prendere il medicinale già da casa, perchè in ogni caso può aiutare il fisico ad adattarsi prima.

Altra cosa fondamentale: bere moltissima acqua, anche se non si avverte lo stimolo della sete, poichè come al caldo si perdono liquidi per il sudore, in alta montagna si perdono tramite il respiro più pesante involontario. Se a casa si bevono un paio di litri, berne almeno il doppio. Durante il mio viaggio in Perù ed Ecuador, ero preparata a queste cose e fortunatamente non ho avuto nessun sintomo, se non un leggero mal di testa tra i sintomi normali ( ricordate che quasi tutti avvertiranno dei sintomi, questo non vuol dire non poter partire o spaventarsi, ma viverli tranquillamente finchè non passano, ascoltare tantissimo il proprio corpo).

Soroche

Appena potevo in Perù, bevevo mate de coca, offerto gratuitamente in tutti gli hotel

Ho bevuto una quantità incalcolabile di acqua ogni giorno anche se non avevo sete, una bottiglia di seguito all’altra, e io sono una persona che beve poco purtroppo, ma mi ha aiutata molto (anche se passavo le giornate alla toilette!)

Se siete in paesi andini, bere il mate di coca e masticare le foglie stesse. In Perù la coca è legale, non solo tè e foglie, ma anche le caramelle (che ho comprato e portato a casa). I peruviani ne fanno molto uso, poichè vivono costantemente ad elevate altitudini.

Soroche

Mate de coca con foglie

Un altro aiuto si può ottenere con l’ossigeno: negli hotel in Perù, era sempre a disposizione.

E’ normale soffrire di mal di montagna in alta quota, per qualche ora, finchè il corpo non si abitua; non è normale sfidarlo se i sintomi si aggravano in poco tempo invece di migliorare. L’unica cosa da fare è scendere velocemente di quota e tanto riposo, oltre a bere liquidi.

Nei casi più gravi si può arrivare all’edema polmonare, quello cerebrale e quindi alla morte, a questi casi si arriva solitamente quando una persona non ammette i sintomi e continua a salire di quota. Ogni persona ha un diverso tempo di acclimatazione, ma può salire, se aiutata dal Diamox e se sale lentamente a seconda della propria sensibilità. La discesa a quote più basse può salvare la vita e in questi casi può essere l’unica cura, poichè appena scesi di quota i sintomi passano.

Non dobbiamo rinunciare a visitare paesi stupendi come il Perù, dove molti turisti si recano ogni anno, ma semplicemente informarsi prima di partire, effettuare una visita medica accurata e premunirsi dei farmaci utili. Saper anche capire i propri limiti e a costo di rovinarsi un viaggio, ammettere di stare male e scendere di quota.

Soroche

Con mia suocera a Cusco, in Perù, a circa 3400 metri, prendiamo un po’ di ossigeno, prima di ricominciare a salire



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