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Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Da Serial344 @locasciog
Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

La seconda tappa del nostro percorso di mappatura della cottura a fuoco nella ristorazione italiana ci porta sui tavoli di un Roadhouse Grill, precursore delle steakhouse in Italia, giunto al suo decimo anno e alla sua trentesima filiale in sei regioni.

Appartiene al gruppo Cremonini, azienda storica, proprietaria di marchi come Montana, Chef Express e del mitico Burghy per chi se lo ricorda ancora. Il tema del ristorante é la carne alla griglia nelle sue declinazioni, proposta in un ambiente sobrio e lineare che strizza l'occhio al country style. Segno distintivo è la cottura a vista con un grill a gas apparentemente dalla potenza mostruosa, posto dietro una vetrata a ridosso dei tavoli.

Per l'occasione, al solito trio formato da Marco Solbiati, Mauro Berzovini e il sottoscritto, si é aggiunto come ospite Simone Cordano, conosciuto in occasione della vittoria nel contest di BBQ4All, che oltre ad allietarci della sua presenza ci ha consentito la degustazione di un ulteriore piatto oltre ai tre canonici.

La filiale scelta per l'incontro é la prima aperta dalla catena, quella di Legnano in provincia di Milano. Il menù non é chilometrico ma é chiaro e ben presentato. I piatti sono costituiti per lo più da carne alla griglia con qualche divagazione american style. Come di consueto propenderemo per le preparazioni che la catena dichiara essere i propri punti di forza, cercando di abbracciare le principali aree tematiche. Tra questi piatti, segnalati a menù con una "R", scegliamo lo Special Burger, le Barbecue Ribs e la Ribeye Steak ai quali aggiungiamo una novità in lista che ci incuriosiva molto: la Picanha.

Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Come di prassi focalizziamo le aspettative. La ribeye viene proposta in due tagli, 340 gr. e 450 g. e noi scegliamo quest'ultimo. Il menù, come sempre in questi casi, si sbilancia poco e recita semplicemente "l'entrecote di manzo più succulenta", proponendo il taglio massimo a € 19,50. Lo special burger ha una presentazione altrettanto semplice, limitandosi ad un "hamburger appetitoso servito con formaggio cheddar e pancetta croccante" con un prezzo di € 9,90. La descrizione delle Ribs si spinge un pochino più in là: "costine di suino cotte lentamente al forno e grigliate con salsa barbecue" a € 17,90. Tradotto, sembrerebbe che le ribs vengano precotte al forno e poi finite sulla griglia con la glaze sauce al momento dell'ordinazione. Non è barbecue ma vedremo. La picanha è un piatto meno convenzionale per questo tipologia di locali ed è per questo più critico intendersi. Viene presentata come "l'ultima tentazione alla brasiliana. Punta di sottofesa di manzo dal sapore ricco". Il taglio è corretto e tutto lascia presagire che si tratti di una cottura "alla brasiliana" appunto, ovvero churrasco tradizionale. Il tutto per € 13,90.

Arrivano i piatti e procediamo al test.

Preciso che:

  • Al loro arrivo le pietanze sono state suddivise e ridistribuite in piatti puliti appositamente richiesti;
  • Il personale del locale non é stato ne informato, ne tantomeno preallertato in merito alle nostre intenzioni, ne sulla data e l'ora del nostro arrivo;
  • Il test é stato congiunto ma indipendente, nel senso che ognuno ha espresso le proprie considerazioni in fase successiva e senza consultare gli altri ne convenire o concordare alcunché;
  • I giudizi sono espressioni di gusto e non valutazioni tecniche inerenti fasi procedurali che non possiamo a prescindere conoscere.

Le nostre valutazioni sono state:

RIBEYE STEAK

Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Marco Agostini:

Merita quello che costa. Bel taglio di carne, alto il giusto. La cottura richiesta (medium rare) é stata rispettata, presentando un bel rosa intenso ed omogeneo al taglio ma una buona cauterizzazione esterna. Il morso era succulento e gustoso, forse solo con un'eccessiva sapidità, anche se non sono riuscito a capire a quale tipo di seasoning fosse riconducibile.

Marco Solbiati

Carne morbida, succosa, saporita, ben cotta. L’altezza del taglio (circa 2 dita) ha permesso all’esterno una Reazione di Maillard decisa pur mantenendo all’interno un grado di cottura medium rare come richiesto. Valutazione finale: ottimo.

Mauro Berzovini

Un taglio entrecote discreto per dimensioni e compattezza, lo spessore è adeguato e l’aspetto è davvero invitante. La carne sufficientemente morbida, risulta piacevole se tagliata controfibra, mentre è parecchio più tenace quando non si bada alla direzione di taglio del boccone. Non ha richiesto aggiustamenti di sale, mi è parso adeguato il servizio su padellina calda, in modo da tenerla in temperature per il tempo utile alla consumazione. La crosticina c’è ma non è croccante, segno che la carne è stata in ultima istanza irrorata con una basting sauce aromatica e, ovviamente, umida. La ribeye steak è stato il piatto da me più apprezzato; non bisogna dimenticare comunque che viene via a quasi 20 €.

SPECIAL BURGER

Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Marco Agostini:

Nessun fuoco d'artificio in termini di presentazione. Si tratta di un normalissimo bacon cheese burger, però realizzato in maniera corretta. La carne é alta più di un dito e cotta come si deve, succosa all'interno e ben cauterizzata fuori (l'impressione é di una cottura a piastra). Nell'insieme l'hamburger colpisce nel segno senza strafare. Unica nota dolente: si fa sentire la scelta curiosa di non associarci alcuna salsa.

Marco Solbiati

Generose dimensioni. La sensazione al morso è positiva. I sapori si amalgamano tra loro così le differenti consistenze. L’hamburger è fatto con carne macinata finemente. Anche troppo. Valutazione finale: positiva, nettamente superiore a qualsiasi Mac/King.

Mauro Berzovini

Un prodotto industriale purtroppo deludente. Contrariamente al burger dell’Old Wild West, in questo mi sono piaciuti di più gli ingredienti presi singolarmente che il risultato complessivo al morso. L’assenza totale di una salsa rende il tutto troppo asciutto; nemmeno una foglia di insalata per bilanciare la sensazione di dominio di companatico… La carne è sufficientemente spessa, il macinato però non ha brio e, così offerto, dà più in termini di consistenza che di sapore. Direi in complesso migliore dei panini offerti dai fast food modello Mac D, ma ancora molto, troppo lontano dalla qualità che si potrebbe offrire con un panino imbottito con carne di manzo come si deve. Nella mia classifica personale della degustazione si merita la medaglia di bronzo. O meglio… arriva penultimo.

PICANHA

Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Marco Agostini

Qui iniziano i dolori. É un piatto che faccio fatica a decifrare. Si presenta come delle lunghe fette di carne, con grill marks molto evidenti e servite su una piastra rovente che le mantiene in temperatura. Vado per supposizioni: sembrerebbe che la sottofesa sia stata precotta al forno. All'ordinazione del cliente si tagliano alcune fette dal lato lungo, si scottano alla griglia e si servono. Il risultato é l'impressione di mangiare delle semplici fettine di manzo alla griglia tagliate molto sottili. Un piatto che sicuramente non ha nulla a che vedere con la tecnica, l'aspetto ma soprattutto il gusto della vera picanha.

Marco Solbiati:

Non è picanha. Punto.

Mauro Berzovini

Un piatto poco interessante e quasi “ospedaliero”, se non fosse per il misto speziato che dona un certo tono. Si tratta di fettine sottilissime, ma niente a che vedere con il gusto o la presentazione della vera picanha. Tuttavia, per la semplicità del piatto e per l’onesto bouquet aromatico, si piazza per me sul secondo gradino del podio.

BARBECUE RIBS

Come si mangia e quanto si spende nei ristoranti Roadhouse Grill

Marco Agostini

Non me ne voglia nessuno, ma non credo di usare un termine esagerato se dico che le ribs erano disgustose. L'aspetto é simil-lesso con una texture che lascia intuire la completa estraneità non solo della reazione di Maillard ma anche di una corretta cottura, tantomeno lenta. Il tutto é peggiorato da un rub molto strano il cui artificioso mix di spezie ha ricordato a tutti i presenti un gusto chimico di non precisata natura (sapone?). La salsa di finitura era aggiunta in post cottura come sempre, anche se in questo caso hanno avuto almeno la decenza di pennellarla. Qui il problema non é solo l'utilizzo improprio dell'appellativo "barbecue" ma é proprio una questione di dignità qualitativa, a qualunque metodo di cottura si faccia riferimento.

Marco Solbiati

Prodotto che arriva sul piatto con caratteristiche e sapori completamente diversi da quanto descritto e promessi nella brochure di presentazione. Inoltre ha un retrogusto “sapone”. Valutazione finale: non valutabile

Mauro Berzovini

Tanti anni fa andai in Alsazia e feci l’errore di entrare in una pizzeria. Ora, non saprei più descrivere l’inaccettabile gusto di quella pizza, forse perché per una sorta di meccanismo di autodifesa i ricordi sono stati cancellati, ma ho ben presente, come fosse oggi, che su quella pizza, cui mancava giusto quell’insulso angolino assaggiato, scrissi un insulto in francese, usando la senape in tubetto come fosse una penna, e me ne andai. Ecco, purtroppo al Roadhouse non hanno la senape per scrivere.

Terminiamo il nostro contributo con le consuete note conclusive generali

Marco Agostini

Siamo di fronte ad un buon grilling e ad alcune patacche. Il nocciolo della questione è sempre lo stesso: perchè non limitarsi? Perchè necessariamente americaneggiare se non si è in grado di farlo? Trovo avvilente la prospettiva di vendere qualche piatto di picanha o di ribs in più nella speranza che il momento della consapevolezza delle masse arrivi il più tardi possibile. In ogni caso se l'obiettivo è solo quello di mangiare una buona bistecca senza accendere il grill a casa, il posto si presta.

Marco Solbiati

Ottima carne ai ferri, burgers più che discreti, varietà di contorni. Prodotti ben progettati si presentano sul piatto con un buon impatto visivo. La possibilità di vedere la carne cuocere sulla griglia a vista aggiunge punti al risultato finale. Valutazione finale: grilling di qualità, BBQ meglio farselo a casa.

Mauro Berzovini

Con dispiacere devo rilevare che il livello non raggiunge soglie più che sufficienti. Il BBQ in Italia, nella ristorazione, probabilmente non esiste. Quello del Roadhouse sicuramente non c’è. Il grilling è accettabile, anche se una bistecca come si deve costa, in questa catena industriale, come una tartare al ristorante La Pobbia di Milano. Le patatine fritte di accompagnamento non sono croccanti, mentre la patata al forno con accompagnamento di panna acida, cream cheese e bacon croccante non è niente male. A mio parere non merita più punti dell’Old Wild West, mi sento di esprimere il medesimo giudizio: grazie al free refill di spagnolette, a stomaco vuoto di certo non si va via.

E voi siete mai stati in un Roadhouse Grill? Aggiungete la vostra personale recensione.


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