Vi va una partitella al gioco di Radio Popolare? Si tratta di un passatempo che mi sono inventato io, sia chiaro. Non si vince nulla se non un po’ di fastidio che va ad aggiungersi ai numerosi mal di stomaco che, noi elettori di centrosinistra e di sinistra, abbiamo collezionato negli anni. Inutile tentare un elenco tanto sapete bene a cosa mi riferisco. Dunque ecco il gioco di Radio Popolare: si gioca così. Siete in auto e fate finta di essere un elettore di centrodestra immerso in pensieri (già questo è complicato, occorre sforzarsi un po’). Ma siete in coda, la circonvallazione è come al solito bloccata, l’unico diversivo è trovare metodi creativi per sottrarsi all’andirivieni di lavavetri. Insomma, non vi passa più e non c’è nulla di meglio che fare il punto, e non solo su quale modello di smartphone pensate di comprare per cambiare lo smartphone che avete acquistato il mese scorso. State riflettendo sulle contraddizioni del vostro schieramento, sulle indiscutibili spaccature interne, la Lega asservita alle linee della coalizione che sono opposte allo spirito della base, per non parlare dell’ennesima intercettazione, il vostro leader sempre più stretto tra scandali e ignominie, la manovra e Tremonti. Così dite basta, è ora di voltare pagina, non se ne può più, piuttosto che andare avanti così meglio dare un’opportunità agli altri, al centrosinistra, chissà che non abbiano ragione loro su tutti questi anni di operato di Berlusconi. E pensate che è il momento di una svolta, non con la macchina, sia chiaro, una svolta al vostro percorso politico. Decidete che alle prossime elezioni vi farete sentire, un voto a Bersani, a Di Pietro, o a Vendola. Non c’è occasione migliore. Ma perché non approfittare di questo tempo apparentemente perso nel traffico per iniziare ad avvicinarsi al nuovo schieramento, per così tanti anni inviso? Perché non arrivare preparati al prossimo voto con un’infarinatura di base su quelli che sono i cavalli di battaglia della sinistra italiana, i valori, lo spirito, la cultura. Allora, sempre facendo finta di essere un elettore del PdL prossimo al cambio di bandiera, accendete d’emblée la radio e la sintonizzate su Radio Popolare, io ho come riferimento solo quella di Milano, sul 107.6. A quel punto prestate attenzione alla musica, al dibattito, al tono dello speaker o alla pubblicità che in quell’istante è trasmessa. Fatelo con gli occhi, anzi le orecchie, di uno che viene da Studio Aperto e provate a immaginare le sue reazioni.
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