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Comunicazione Milan: Ibrahim Al Sumah e le colpe degli altri

Creato il 27 febbraio 2011 da Gianclint
Comunicazione Milan: Ibrahim Al Sumah e le colpe degli altri

Ibrahim Al Sumah parla al mondo e ricorda le colpe degli "altri"

Da quando l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni ci delizia settimanalmente con i suoi pensieri su Milan News, abbiamo notato un filo conduttore: non parla quasi mai del Milan inteso come squadra iscritta al campionato di serie A! Il tutto si riduce ad una serie di giudizi sulle faccende altrui per poter mettere in risalto certe verità che a lui fanno comodo, oppure al consueto “bacchettamento” dei tifosi che, come al solito, sono il male di questa squadra, non sanno tifare, non capiscono nulla di calcio!

Nell’editoriale di questa settimana si va oltre, si incomincia con un grande utilizzo dello “Stradivario”: nemmeno Salvatore Accardo, nemmeno Uto Ughi riuscirebbero ad arrivare a simili livelli, mai e poi mai sarebbero capaci di fare una simile sviolinata ad Adriano Galliani! Fantastico, gli si deve riconoscere questa grandissima capacità di aspettare anche secoli per poi rinfacciare qualcosa a qualcuno! Per esempio oggi starà immagazzinando dati per poi rovesciarli addosso a terzi tra 6, 7 o 10 anni! Onore al merito!

Quando la tifoseria “non evoluta”, ma sveglia, e qulache parte della stampa, non asservita e dotata di dignità professionale, criticavano il non mercato del Milan, gli acquisti senza senso. i parametri zero prossimi alla sepoltura, i rinnovi pluriennali a giocatori clinicamente morti, il nostro plenipotenziario, nonchè amministratore delegato, nonchè deus ex machina (con i soldi degli altri) che amava rispondere fino alla nausea?

SIAMO PRIMI NEL RANKING!!! SIAMO A POSTO COSI’! ATTENTI AL RANKING! LA FISCALITA’ SPAGNOLA! GLI STADI INGLESI!

E infatti l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni ce lo ricorda subito! scrivendo:

Partendo dal Ranking Uefa, oggi il vero tallone d’Achille del calcio italiano, e arrivando all’algebra, le cose che dice Adriano Galliani all’inizio fanno ridere, soprattutto chi è interessato a farlo, poi a pensarci bene la risata crassa se ne va e passa il testimone al tempo galantuomo. Alla metà dello scorso decennio, all’incirca 5-6 anni fa, Adriano Galliani lo ripeteva fino alla noia. Anche parlando ai propri tifosi che non andavano oltre il caccia la grana: “Il calcio italiano – sono frasi del 2005 e del 2006 – ha le ore contate, la fiscalità spagnola e gli stadi tedeschi e inglesi da una parte, i diritti tv tutt’altro che collettivi in Spagna e la maggior disponibilità economica a spendere sul calcio di un popolo con più soldi in tasca del nostro come quello inglese, indeboliranno sempre più il calcio italiano. In un contesto del genere è già un miracolo che il Milan sia al primo posto del Ranking europeo, cosa della quale siamo orgogliosissimi. Oggi il calcio italiano in Champions League è un passo avanti rispetto al prodotto Italia all’estero, se le cose non cambieranno e se non ci attrezzeremo in modo tale da non dover dipendere solo dal Presidente mecenate, il calcio italiano si adeguerà agli altri settori del nostro Paese”. E tutti giù a ridere. E ridevano, come ridevano, a crepapelle…Tutti a dire che Galliani parlava così solo perché non voleva spendere, tutti a sentenziare che il Ranking non contava nulla e che interessava solo a lui. Oggi che tutte le profezie del miglior dirigente sportivo italiano di Club si stanno avverando una in fila all’altra, oggi che la vittoria di una sola, singola, partita di una squadra italiana nelle Coppe europee è diventata merce rara, quelli che ridevano guardano il Ranking e piangono.

Non voglio soffermarmi troppo sull’ultima sviolinata che assurge a inno della “captatio benevolentiae”, anche perchè senza investimenti dell’azionista ha combinato disastri inenarrabili che hanno portato al depauperamento della squadra, alla mancanza di vittorie, a distacchi in doppia cifra in Italia (e non in Europa…) e ad un buco di bilancio coperto con la cessione di Kakà ed il contemporaneo mantenimento di mummie stramorte pagate uno sproposito! Il fatto è che non c’è nulla da ridere su quanto detto da galliani, ma da rotolarsi per terra e grattarsi la pancia per quanto scritto dal portavoce ufficiale del Milan!!!

Lui sostiene che gli altri che perdono in coppa piangono, e noi? Noi ridiamo che è un piacere! Specialmente dopo il gol del Tottenham…, certe risate!!! Siamo alle solite…è colpa di tutti tranne che del Milan, mai che fosse una volta, in 25 anni, colpa della società di via Turati! Sempre gli altri! Sempre e solo gli altri! Insomma…il vate Galliani parlava e tutti gli altri ridevano! Ma nella vita non bisogna soltanto parlare, bisognerebbe ogni tanto fare per far vedere agli altri come si realizzano le cose!!! E chi poteva fare meglio di Galliani?

Non costruiamo stadi all’altezza del calcio moderno, non vendiamo al meglio il prodotto calcio all’estero e, per uscire dal solco tracciato da Galliani, giochiamo male.

Qui l’esperto dimentica due piccoli particolari! Gli stadi? Non costruiamo stadi? E la Juve dove lo sta costruendo lo stadio? A Madrid? A londra? A Vaduz? Ad Andorra? Amici miei, vi faccio una confessione, ma non ditelo anessuno! Mi posso fidare? Sicuro? Bene! La Juve sta costruendo lo stadio a Torino! Ahahahahahahahah capito? A Torino!!! E lui non lo dice! Sarò più preciso: Str. Com. di Altessano 131 - 10151 Torino!!!

Conoscete qualcuno che in Italia può legiferare e farsi uno stadio a sua immagine e somiglianza, intitolandolo a se stesso? Cosa ha impedito a Galliani di costruire uno stadio per il Milan? L’azionista è anche Presidente del Consiglio e mi pare che la Edilnord sia anche una società di costruzioni! Però è facile fare la morale e bacchettare gli altri di ridere adesso! E invece bisognerebbe ridere delle sciocchezze dette e scritte ad arte dalla fanfara mediatica!

Quello italiano è un calcio soprattutto polemico e soprattutto velenoso. Pur di sfottere e denigrare l’avversario, siamo ossessionati dalla vittoria comunque sia e comunque arrivi.

E’ proprio vero: http://www.youtube.com/watch?v=SakOeN6fltg

E la fiscalità spagnola? Ne vogliamo parlare? O vogliamo solo ridere? Galliani sono anni che ci annoia con la fiscalità spagnola che avvantaggia i club iberici a discapito nostro! Premesso che nelle altre nazioni europee queste scuse non le dicono tutti igiorni, non le ripetono a pappagallo, anche perchè, forse, i giornalisti fanno il loro mestiere e non come quelli al seguito del Milan che sono degli abili menestrelli che suonano e ballano il minuetto, incapaci totalmente di porre domande vere!

E dove ha fatto i maggiori affari Galliani in acquisto o in vendita? Vogliamo fare l’elenco dei presunti campioni, ma in arte mignottari (leggi festino di INUTILDINHO dopo una sconfitta in casa in coppa…, e guarda caso noi del Night sempre in prima fila dalla parte della ragione…) che il deus ex machina ci ha portato in combutta con il Salsicciaro umbro amico di Florendddddino??? Josè Mari, Javi Moreno, Emerson (la salma), Ronaldinho, Ronaldo, Ricardo Oliveira (si chiama RICARDO OLIVEIIRA!!!) Zambrokko e forse me ne sfugge qualcuno!!! E dove è stato ceduto Kakà in fretta e in furia, portato come pacco dono? Ma in Spagna naturalmente, quella Spagna che con la sua fiscalità ha permesso di salvare bilancio e chiappe!

Si fa seguire il dibattito interno al mondo romanista su David Pizarro. Il cileno, assente da molto tempo, aveva male. Molto male. Poi cambia l’allenatore e si scopre in una sera di tardo inverno, a Bologna, che poi forse non stava così male. In campo, nel giro di tre giorni, Pizarro ha trovato la forza e la salute per guidare i suoi alla vittoria contro la squadra di Di Vaio e Malesani. Il particolare ricorda una fase di vita vissuta di Alberto Zaccheroni nel mese di Marzo del 2001. Il tecnico di Cesenatico era stato appena esonerato dal Milan, subito dopo un pareggio rimediato in casa da un Milan rimaneggiato contro il Deportivo La Coruna che era costato ai rossoneri l’eliminazione dalla Champions League. La sera di quel pareggio, Boban in campo non c’era, era assente. Molto assente. Il giorno dopo, raccolte le proprie cose dal proprio ufficio di Milanello al mattino, il buon Zac seguiva in serata l’allenamento del Milan, su Milan Channel, dalla sua abitazione. La squadra iniziava la seduta di lavoro con i giri di campo e il campione croato era in testa al gruppo. Un pugno sul tavolo e via. La nemesi Bobaniana di Pizarro non è la prima e non sarà l’ultima…

Capito il messaggio? Siccome Boban in questi anni ha mosso qualche critica alla dirigenza rossonera, ecco trovato l’appiglio! Non si aspettava altro, non si aspettava che un giocatore facesse lo stesso per denigrarlo! Visto? Sono passati dieci anni da quell’episodio…, ed ecco che la velenosa vendetta viene servita! Peccato però che due anni prima quel Boban (giocatore meraviglioso) aveva partecipato fattivamente ad uno scudetto!!! Però mai che si critichi qualche pippone attuale, qualche giocatore stramorto, qualche giocatore che non si impegna pur essendo strapagato! Peccato che, quando si affermava che Dinho era piantato al suolo, si arrivava a definire i giornalisti che lo affermavano degli alcolizzati! Peccato che, appena il suonatore di bonghi faceva mezzo assist o mezzo gol a risultato acquisito, non si perdeva occasione per smargiassare durante la diretta della partita o in quel programma farsa che è “la posta”!

Caro Julio Cesar, l’olandese Robben è un grande campione. Quel suo tiro tagliato, con tanto giro e con la palla che rimbalza a pochi centimetri dalla presa del portiere, è un pallone su cui si può sbagliare, ammesso e non concesso che di errore si tratti. E anche fosse, non è un dramma e non bisogna farsi del male. Julio Cesar è una splendida persona e fior di professionista. I punti dell’Inter in classifica portati dalle parate del suo portiere titolare, sono ben più di tre. Fa pertanto impressione che un grande campione come lui vada a casa a piedi a testa bassa, perché sente su di sé il peso della sconfitta. Gli fa onore, ma non è giusto. Premesso che è molto meglio un giocatore che si responsabilizza oltre misura rispetto a chi se ne frega bellamente di aver commesso un errore in campo, su Julio Cesar nessuno deve sbagliare la mira. La palla di Robben aveva un altissimo coefficiente di difficoltà e se un ambiente che ama addebitare le sconfitte, e scaricarne il peso su chi capita per sgravarsi la coscienza, gli ha puntato il dito contro, si sbaglia di grosso.

Qui si arriva all’assurdo. Si difende a spada tratta uno di “quelli lì” (come ama definirli) per dare la consueta lezione di tifo a tutti! Dopo anni in cui ci ha insegnato a tutti come si tifa, come deve comportarsi il “vero milanista”, come deve tifare, come deve salire e scendere dal carro, come deve inserirsi in qualche classificazione da lui inventata, adesso da lezioni di tifo anche agli interisti! Bellissimo, mi aspetto da un momento all’altro una bella intemerata a difesa di Del Neri o una bella bacchettata ai denigratori di Umberto Cairo! Peccato che si dimentica un piccolissimo accadimento, una sfortunata e tragica puntata di Studio Milan in cui denigrò e derise Dida, essendo certo e sicuro di una sua cessione imminente! La cessione non avvenne, e alla prima parata di Dida, in un mare di papere e vaccate…, cosa disse? “I tifosi del Milan dovrebbero scusarsi con Dida!!!”

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

Ma io lo capisco, lui è convinto che il tifoso medio del Milan sia quello che maneggia sul canale servatico, il classico abbonebete, quello che bela scemenze e non critica, quelo che insieme a lui è depositario del verbo! Quello che crede che Gilardino entra in forma a dicembre, quello che si beve che Cissokhò non era datto al calcio italiano per via dei denti del giudizio, salvo poi credere e convincersi che non era assolutamente vero perchè la colpa era degli altri, come sempre! Si gli altri, quelli che avevano mandato sms di critica e dei giornaisti! Si dei giornalisti! Quali? Ma gli altri…naturalmente!

Walter Mazzarri è un allenatore bra-vis-si-mo. E lo è non da oggi. Un tecnico che salva una squadra come la Reggina con prima quindici e poi undici punti di penalizzazione, è bravo da sempre. Il Napoli è una splendida creatura, nata peraltro in corsa, durante la scorsa stagione, senza pianificazione estiva da parte del suo nuovo tecnico. Mazzarri è infatti diventato allenatore dei partenopei al posto di Roberto Donadoni dopo un periodo critico e con gli stessi giocatori del tecnico bergamasco ha costruito una splendida macchina da guerra. Premesso tutto questo e senza secondi fini, ma perché deve costruire un personaggio inversamente proporzionale alla sua indiscutibile bravura? Se Yebda perde quella palla, ne deve parlare in maniera molto seria con il giocatore non con il quarto uomo quasi petto contro petto. Su una palla qualsiasi nell’area di rigore del Villareal, non deve andare dal bordocampista, impegnato nella diretta tv, a dire di parlare del rigore. Che fra l’altro non c’era. Sono troppo ostentate ed eccessive le ossessioni arbitrali per Mazzarri, e il troppo stroppia anche per lui. La sua squadra è splendida, costruita in primis dallo stesso Mazzarri senza dimenticare le grandiose invenzioni di Pierpaolo Marino (Hamsik, Lavezzi e Gargano li ha portati lui), e non ha bisogno che di lei si pensi che proprio il suo demiurgo, proprio il suo allenatore, produca eccessive tensioni sul fronte arbitrale. Altrimenti, prima o poi, il mondo del calcio finisce per chiedersi una cosa semplice semplice: a che scopo?

Scusate se mi permetto, ma qui lo possiamo capire in pochi! Qui c’è qualcosa di sottile che soltanto noi studiosi del fenomeno possiamo intuire e sviscerare! Infatti si parte da una sviolinata a Mazzarri per far capire che non deve protestare! Ed ecco un’altra bella lezione su come deve atteggiarsi un allenatore: ma nei giusti toni, naturalmente! E state certi che durante la diretta di lunedì sera si accanirà sul tecnico tosco-napoletano! Mi vedo costretto a ripetermi, ma ricordo l’Udinese-Milan dello scorso anno, quando sotto di tre gol se la prese con Marino (al tempo tecnico dei friulani) reo di agitare le braccia, e se la prese con il pubblico friulano reo di premere sulla terna arbitrale! Ora, io vi invito ad ascoltare Pasquale Marino che è un vero signore, oppure a guardare lo stadio friulano che non può certo essere paragonato ad uno greco o turco! Dopo quello che ha combinato Gattuso…si sta a preoccupare di Mazzarri? E questa sarebbe una lezione di civiltà e cultura sportiva? Ma come, qualche riga prima accusa il calcio italiano di essere polemico e pronto a denigrare e sotto cosa fa?  Fa il malizioso…ed insinua certe cose!

Purtroppo l’ennesimo editoriale dell’esperto di editoria sportiva nei giusti toni si è rivelato il solito guazzabuglio di lezioni a destra e a manca, la solita accozzaglia di ipocrisie calcistiche e teorie incoerenti! E del Milan squadra di calcio? Nessuna notizia! Nulla! Forse perchè ha saputo che sabato e domenica non giochiamo! Noi siamo sempre quelli del buco nero del web che non si firmano, ma siamo sempre quelli del contraddittrio con chiunque, lui invece capeggia la pletora di quelli che firmano il divieto di contraddittorio.

Complimenti.

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