Magazine Società

Con che squadra gioca il giovanotto Renzi?

Creato il 02 novembre 2011 da Laperonza

 

R

rottamatori, pd, bersani, struttura, nomenclatura
enzi e i suoi cosiddetti “rottamatori” hanno un bel po’ di ragioni quando criticano in maniera aspra la nomenclatura del PD e la sua struttura-partito così radicata in quella che fu dell’ormai defunto PCI ma del quale fantasma ancora è infestata. In effetti quello che traspare da fuori a chi, come me, vede nel PD l’unica forma possibile (al momento) di alternativa alla destra berlusconiana è la figura di un mostro che ha fagocitato partiti e movimenti di centro-sinistra senza modificarsi affatto se non nell’aspetto esteriore più superficiale. L’apparato è rimasto sostanzialmente inalterato rispetto a quello del Partito Comunista Italiano degli anni ’70 e, in qualche caso, anche le persone sono le stesse. Ce ne accorgiamo a livello locale dove, se le persone sono cambiate, la mentalità non sembra proprio.

 

Ma Renzi dimentica che egli stesso è parte integrante di quell’apparato, che è quell’apparato che l’ha messo dov’è, che è grazie a quell’apparato che ora Renzi può andare in televisione e dire cosa pensa a milioni di Italiani. L’idea che dà il giovane (ma non così giovane) Sindaco di Firenze è più quella di un astuto esponente di partito che, non avendo la forza politica di portare avanti la propria battaglia all’interno dello stesso per tramite delle strutture, anche se contestabili, che pure esistono, sfrutta la mediaticità indiscutibile del messaggio di pseudo-rinnovamento che propone per condurre una battaglia politica extra-partito in barba alle regole e alle opportunità.

 

In buona sostanza Renzi sta facendo il gioco di Berlusconi in quanto, col suo operato, sta indebolendo la già traballante credibilità del PD. Avrei molto apprezzato una battaglia sugli stessi principi condotta all’interno del Partito, magari con una mozione da presentare in Assemblea o addirittura con una richiesta di Congresso. Renzi invece preferisce la telecamera e spara sul suo segretario con più sdegno di quanto spari addosso a Berlusconi. Se il futuro del PD è in mano a gente con questo senso di responsabilità francamente non so se preferire il vecchio Bersani. O forse è meglio non preferirli entrambi.

 

Luca Craia

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :