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CONCERTI MILANO: Aspettando Bob Dylan 5, di Michele Ulisse Lipparini

Creato il 22 ottobre 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

Bob Dylan a Milano: concerto al Teatro degli Arcimboldi (MAPPAsabato 2, domenica 3 e lunedì 4 novembre 2013 alle ore 21. Milano Arte Expo propone con lo speciale “Aspettando Bob Dylan” un conto alla rovescia alle date dei tre concerti milanesi – leggi tutti i testi a questo > LINK - con una valanga di informazioni e curiosità grazie alla firma d.o.c. di Michele Ulisse Lipparini.

Aspettando Bob Dylan n° 5

Carbonari. Massoni. Accoliti del moderno Occhio di Ra. Viaggiatori per terra, per aria e per mare. Evangelisti eretici. In inglese “ossessionato” si dice obsessed, da lì al gioco di parole con Bobsessed il passo è millimetrico. E gli italiani hanno in sorte di sfruttare il wordgame più calzante del globo. Sono colti da passione che li dilania? Dylaniati!

E chi sono? Di chi si tratta? Sono una parte di quel pubblico “senza cui le canzoni non prendono vita”. E sono missionari. Già. Un fenomeno che si ripete da 40 anni. E che esisteva senza la consapevolezza globale, senza le connessioni in tempo reale. Una delle ultime manifestazioni analogiche della storia. Per una missione che ha preso corpo quando ancora vivevamo nell’epoca che Stanley Kubrick definì l’alba dell’uomo (il passaggio successivo non è stato il viaggio verso Giove, ma “l’ingresso” in internet, il dissolversi del corpo fisico in un pulviscolo di codice binario). Ma facciamo un passo indietro, un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità. >

Bob Dylan & Julian Beck, Felt Forum, Madison Square Garden, New York City, May 9th, 1974

Bob Dylan & Julian Beck, Felt Forum, Madison Square Garden, New York City, May 9th, 1974

1966, presunto incidente motoclistico di Bob Dylan. Segue interruzione del tour mondiale, ritiro dalle scene per 8 anni, vita di famiglia in campagna, a Woodstock – il festival venne organizzato lì nei paraggi non a caso – e di quel periodo, 1966-67, sono le registrazioni informali con la Band, nello scantinato di casa.

Decine e decine di ore di musica, che produssero: un doppio album ufficiale uscito quasi un decennio dopo, e che ne contiene solo una minima parte, The Basement Tapes, poi, una ricerca e un volume a firma di Greil Marcus, il più grande esegeta del rock, dal titolo La repubblica invisibile (Arcana 1997). In quel testo, l’autore provocatoriamente ipotizza che un paese giovane, senza memoria e con poca storia, come sono gli Stati Uniti, trovi la sua identità reale, la sua unità, all’interno del perimetro di un agglomerato indefinibile, invisibile, appunto.

Perimetro tracciato da quelle canzoni, che si trascinano dietro le tradizioni dei migranti, le storie dei morti, le risposte per le anime spettrali, le pene d’amore dei negletti, il simbolismo e la magia. Quindi quei pezzi sono un tesoro nazionale.

Una delle gemme più oscure ma più radiose è I’m Not There (!956). Quella performance vocale di Bob Dylan è un’esperienza conturbante come poche è dato udire a orecchio umano, è un viaggio nel tempo, è la purezza del dolore degli amanti, è un salto dal ponte, è magma, una freccia di fuoco che consuma per sempre i neuroni su cui è stata scoccata. E darà il titolo al biopic scritto e diretto nel 2007 da Todd Haynes, interessante rappresentazione visiva di un’esperienza dell’anima.

Bob Dylan Milano 2013 - Occhio di Ra, Bob's logo

Bob Dylan Milano 2013 – Occhio di Ra, Bob’s logo

Ma quella miniera di registrazioni è un filone che non si esaurisce lì. Durante il proibizionismo esistevano le distillerie clandestine, il whiskey che ne usciva era illegale, e veniva contrabbandato, bootlegged whiskey. Nel 1969 esce un disco, raccoglie brani cantati e in buona parte scritti da Bob. Provengono in maggioranza da una registrazione privata del 1961, prima che lui firmasse con la Colmubia. Poi c’è qualche outtakes da studio, e per finire 7 pezzi arrivano dallo scantinato, non si sa come. Non lo pubblica la Columbia. È un album illegale, un bootleg. IL bootleg. Great White Wonder. Il primo della storia, l’antesignano di un mercato sotterraneo. Le registrazioni pirata dei concerti, e la diffusione illegale di materiale da studio troveranno in Bob un giacimento infinito, never ending.

Per 8 anni, Bob Dylan non va in tour. Il profeta si era ritirato a fare l’eremita, c’è niente di più appropriato? Ma prosegue l’attività in studio. E in 8 anni i carbonari fanno in tempo a organizzarsi. Nel 1974 viene annunciato il Come Back Tour, Bob & The Band riprendono la strada. 40 concerti in 42 giorni. Anche i missionari vanno on the road e quei concerti sono tutti reperibili. Non ufficialmente. Ma ci sono. E del totale di 2963 concerti, tenuti dal ’74 al 2012 (l’anno in corso non viene conteggiato non essendo ancora terminata l’attività concertistica), ne mancano solo 89, e solo altri 35 sono incompleti. Gli evangelisti eretici sono andati ovunque e hanno registrato. Sfidando le intemperie e i controlli delle security di tutto il mondo. Si narra di un personaggio in sedia a rotelle, passato ai check senza troppi problemi, giunto all’interno dell’arena, come Lazzaro si è alzato, ha piegato la sedia, l’ha blindata e lucchettata dentro un bagno, è andato in platea, e ha assicurato per i posteri l’esistenza di quel concerto a Bushkill, in Pennsylvania. Mr. Tambourine Man, quella sera, luccicò particolarmente.

Bob Dylan - Beacon 95

Bob Dylan – Beacon 95

Quest’avventura diventa tanto più pregna di significatio se si pensa che non esiste un live ufficiale che sia uno a testimonianza della parabola creativa meglio nota come Never Ending Tour. 25 anni per oltre 2500 concerti, che sono valsi a Bob Dylan il soprannome di Picasso del Rock, in virtù di una ricerca stilistica in costante evoluzione.

Ci sono siti internet dediti all’archiviazione delle registrazioni, ci sono codici attribuiti, ci sono informazioni sui recorder utilizzati, ci sono indicazioni sulla posizione di chi ha registrato, fila e numero di poltrona, o zona dell’arena. Ci sono archeologi che hanno documentato la generazione della copia del nastro, e da quando c’è internet ci sono i cloni digitali dei master delle registrazioni. Per l’audio. E poi anche per il video. C’è un universo che farebbe perdere il senno a qualsiasi esperto di filologia romanza. Ed è tutto frutto dell’amore per l’Arte di Bob Dylan, l’unico griot su scala globale, e l’ultimo analogico.

Ma molta gente ha speculato su questo amore. I bootleg dei suoi concerti sono diventati un fenomeno commerciale davvero rilevante, inarrestabile per circa un ventennio a partire dalla fine degli anni ’70. E c’è stata guerra. Legale, economica. Bob Dylan e la Columbia da un lato e le etichette dei bootleggers dall’altro.

Ormai sono state deposte le armi, internet e la circolazione gratuita e condivisa hanno inferto un colpo quasi letale al pianeta contrabbando.

Bob Dylan

BOB DYLAN – Plane To Oakland playing chess, 10 or 11 February, 1974 Photo by Barry Feinstein

Prima di arrivare a una situazione di quiete, però, c’erano già stati segnali di pace. Nel 1991, la Columbia pubblica un cofanetto di inediti di Bob Dylan, 5 vinili carichi di materiale di qualità stupefacente. Una miscellanea di capolavori che copre un trentennio, il titolo? The Bootleg Series Volumes 1-3 (Rare and Unreleased) 1961-1991, quasi a sfidare l’industria del contrabbando. Che ovviamente risponderà con una serie di uscite analoghe nell’impianto, The Genuine Bootleg Series, con ironia.

In Sugar Baby, da “Love and Theft” (2001), un verso non troppo sibillino recita “Some of these bootlegers, they make pretty good stuff/Alcuni di questi bootleggers fanno roba davvero buona”. Con puntale risposta di tripudio del pubblico a queste parole quando Bob esegue il brano dal vivo.

Ma le armi vengono davvero deposte nel 2008. I Bootleg Series “ufficiali” erano proseguiti, contro ogni previsione, l’ottavo volume, Tell Tale Signs (Tracce rivelatrici), esce quell’anno e vede l’emersione di un pezzo intitolato Dreamin’ Of You, accompagnato da un video. Che ha dello stupefacente. Harry Dean Stanton interpreta un bootlegger che segue Bob Dylan in giro per gli USA, e registra, registra, registra per tutti. Le immagini sono un montaggio alternato dell’attore che maneggia veri bootleg, li prepara, li custodisce, ce n’è una quantità sterminata, e un insieme di riprese di Bob Dylan in concerto, anno dopo anno, materiale prodotto da quelle generazioni di carbonari che hanno portato avanti la missione, preservare l’ineffabile, lo sciamano proteiforme, il suo costante battagliare con le muse, la voce cangiante, di sabbia e di colla per dirla con David Bowie. Hanno salvato dall’oblio le riscritture di alcuni testi, certi cambiamenti hanno resistito il tempo di una notte.

Se i contemporanei di Shakespeare avessero potuto registrare le sue rappresentazioni al Globe Theatre, non ne avrebbe goduto il mondo intero?

Michele Ulisse Lipparini

-11 giorni al primo concerto di Milano 2013

-7 concerti, oggi tocca a Düsseldorf

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Concerto a Milano di Bob Dylan

Teatro degli Arcimboldi

sabato 2, domenica 3 e lunedì 4 novembre 2013 ore 21.

Biglietti concerto Bob Dylan + diritti di prevendita vedi > LINK per acquisto

Indirizzo del Teatro degli Arcimboldi: Viale dell’Innovazione, 20, 20125 Milano
Capienza: 2.346posti
Telefono: 02 6411 42200

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link utili proposti da Michele Ulisse Lipparini:

2 dei migliori fra i Bootleg Series, i volumi 1-3 e 8

http://www.bobdylan.com/us/music/the-bootleg-series-vol-1-3-rare-and-unreleased-1961-1991

http://www.bobdylan.com/us/music/bootleg-series-vol-8-tell-tale-signs

il Great White Wonder

http://it.wikipedia.org/wiki/Great_White_Wonder

il perché è stato un dovere etico registrare tutto

http://www.phil.vt.edu/JKlagge/BootleggingBob.pdf

il principale sito di archiviazione e NON vendita dei bootleg di Bob

http://www.bobsboots.com/boots/bt-g009.html

volete impazzire con le archiviazioni audio? Qui avete di che investire il prossimo lustro

http://jokerman.org.uk/lb/detail/LBM-year.html

se invece v’interessano i video

http://dvdylan.com/

la lista di ciò che manca, casomai ne aveste qualcuno

http://www.bjorner.com/still%20uncirculated,%20incomplete.htm

un duetto con Patti Smith che sarebbe andato perduto per sempre, su un pezzo di Bob, Dark Eyes

http://www.youtube.com/watch?v=DLEkrS0CWK8

se volete sapere che fine abbia fatto Mr. Tambourino nel 1995

http://www.youtube.com/watch?v=vlPQiiHuWmM

il video ufficiale della pacificazione, Dreamin’ Of You

http://www.youtube.com/watch?v=63Hvny7pX8g

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MAE Milano Arte Expo -mail:[email protected] ringrazia Michele Ulisse Lipparini per i testi “Aspettando Bob Dylan” / conto alla rovescia al 2 nocmbre 2013 – leggi anche gli altri testi > LINK - in attesa del concerto di Bob Dylan a Milano al Teatro degli Arcimboldi.

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