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Confederations Cup 2013, l’Italia batte il Messico

Creato il 16 giugno 2013 da Postscriptum
 

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Nell’esordio alla Confederations Cup 2013 l’Italia deve affrontare il Messico di Josè de la Torre, squadra tosta e arcigna, detentrice della CONCACAF Gold Cup nel 2011 tra le cui fila gioca Javier “Chicharito” Hernandez del Manchester United.
I precedenti raccontano di una superiorità abbastanza netta da parte dell’Italia con 6 vittorie e 26 gol complessivamente segnati (9 subiti) dagli azzurri contro l’unica, vittoria messicana in un lontana amichevole, curiosamente sempre in terra americana. Quattro i pareggi tra le due nazionali.

Cesare Prandelli deve sciogliere il dubbio di formazione legato alle condizioni fisiche di Mario Balotelli e preparare al meglio una squadra che non ha dimostrato sufficienti garanzie di tenuta dal punto di vista atletico nelle ultime due uscite (qualificazione Brasile 2014, Rep.Ceca-Italia 0-0, amichevole Haiti-Italia 2-2).

Il match

Italia: Buffon; Abate, Barzagli, Chiellini, De Sciglio; Montolivo, Pirlo, De Rossi; Giaccherini (43′ st Aquilani), Marchisio (23′ st Cerci); Balotelli (40′ st Gilardino)

a disposizione: Marchetti, Sirigu, Astori, Bonucci, Maggio, Candreva, Diamanti, El Shaarawy, Giovinco.
Allenatore: Cesare Prandelli

Messico:Corona; Flores, Rodriguez, Moreno, Salcido; Torrado, Aquino (7′ st Mier); Zavala (41′ Jimenez), Dos Santos, Guardado; Hernandez

a disposizione: Ochoa, Telavera, Reyes, Molina, Barrera, Reyna, De Nigris, Meza, Herrera, Torres
Allenatore: Josè de la Torre

Marcatori: 27′ Pirlo , 34′ Rig. Hernandez, 33′ st Balotelli

Prandelli sceglie un modulo nuovo rispetto alle ultime uscite, disegna un 4-3-2-1 con il recuperato Balotelli come perno centrale dell’attacco e Giaccherini e Marchisio come incursori, una mossa che da parecchio peso alla manovra offensiva anche se, sin dai primi minuti i due centrocampisti della Juve soffrono la posizione in campo e finiscono per lasciare Balotelli da solo a lottare contro i tutt’altro che impeccabili centrali messicani. L’attaccante del Milan saggia per un paio di volte la tenuta del portiere Corona con potenti tiri dalla distanza che, non senza imbarazzo, vengono neutralizzati dalla retroguardia messicana, poi la punizione che cambia l’inerzia della partita. Pirlo pennella una traiettoria perfetta che inganna il mediocre Corona e porta in vantaggio l’Italia. La veemenza con cui gli azzurri interpretano il match fa sperare in un raddoppio subitaneo, invece il Messico riesce a riprendersi mentre l’Italia si fa inquadrare cedendo all’eccesso di sicurezza: emblematico in questo senso il grave errore di Barzagli che, invece di lasciare scivolare il pallone verso Buffon, sbaglia lo stop e regala l’occasione a Dos Santos, costringendosi così ad atterrare l’attaccante avversario in area di rigore. Penalty e ammonizione sacrosanta, dal dischetto Chicharito Hernadez fa uno a uno e rievoca i fantasmi haitiani. Il primo tempo va in archivio su un pari che ai messicani va benissimo.

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Nella ripresa Prandelli decide di confermare per undici undicesimi la formazione che ha cominciato il match, nonostante le imbarazzanti prestazioni di Giaccherini e Marchisio. L’Italia va subito bene dalla cintola in giù, specie nelle zone controllate da un perfetto e gladiatorio De Sciglio, il trio De Rossi-Pirlo-Montolivo tiene bene in mezzo al campo ma lì davanti pungiamo molto poco, cosa abbastanza preoccupante visto che il Messico, a causa dei cambi del suo mister, praticamente perde le spinta offensiva. Nel tentativo di scollarsi da un pareggio che sarebbe una sconfitta, Prandelli si decide a togliere Marchisio e manda in campo Cerci: l’esterno si mette subito di buzzo buono a creare occasioni sulla fascia ma la guardia di Salcido è attentissima e il Messico pensa in un pareggio che vale oro. La retroguardia centro-americana è resistente se gli attacchi vengono dalle fasce, a destra con Cerci e a sinistra con Giaccherini, ma, si dimostra arrendevole agli attacchi centrali, specie se Balotelli ci mette il fisico. L’azione che rompe gli schemi nasce da De Rossi che, per vie centrali, pesca Giaccherini il quale, fortuitamente, alza un campanile su cui si avventa proprio Balotelli: l’attaccante fa a sportellate con Rodriguez, Moreno e Salcido, vince il duello fisico e piazza la zampata che vale i tre punti. I cambi finali, Aquilani e Gilardino per Giaccherini e Balotelli rispettivamente, permettono agli azzurri di chiudere con pochi affanni il match.

Le Pagelle di Post Scriptum

Promossi:

Pirlo, voto 7,5 – Non solo gestisce al meglio un centrocampo nuovo con elementi fuori ruolo ma riesce a regalare lampi di genio anche quando è sotto pressione. Bellissima la punizione con cui regala il vantaggio all’Italia.

De Sciglio, voto 7 – il ragazzo sta diventando velocemente una garanzia. perfetto nelle chiusure, propositivo in avanti ed elegante nelle entrate. Ogni cosa che fa la fa bene e con personalità.

Balotelli, voto 7 – Lotta come un leone e viene picchiato per tutti i minuti passati in campo. Provocazioni o no, stavolta l’ariete riesce ad incornare l’avversario giusto e spacca il muro difensivo messicano con un’azione potente. Mezzo punto in meno per la solita stupidata di togliersi la maglia.

Aquino, voto 6,5 – Dinamico e veloce, l’esterno di centrocampo di de la Torre poteva essere la chiave per scardinare la rocciosa retroguardia italiana. Per fortuna degli azzurri la sua tenuta fisica dura poco più di un tempo.

Hernandez, voto 6 – Non brilla ma nemmeno demerita, però si vede pochissimo per essere la punta di diamante della compagine. Il rigore lo batte benissimo

Dos Santos, voto 6 – A 24 anni, con le sue qualità, dovrebbe già essere un campione affermato invece l’attaccante del Messico galleggia tra la fama e l’oblio. Proprio come in questo match, a metà strada tra una buona partita e una partita da dimenticare.

Bocciati:

Giaccherini, voto 5 – L’ossessione di Prandelli per questo giocatore è snervante. L’esterno della Juve non azzecca una posizione, un passaggio, una sovrapposizione, un inserimento; l’unico pallone che tocca senza pensarci si trasforma nell’assist decisivo. Da qui il voto non eccessivamente positivo.

Marchisio, voto 4 – Il voto lo si dovrebbe dare a Prandelli per aver schierato un centrale incursore come Marchisio in posizione laterale ma nel mondo del calcio totale il campione sa anche adattarsi, quindi la prestazione è insufficiente.

Barzagli, voto, 4,5 – A questi livelli un giocatore della sua caratura non può permettersi errori del genere.

 

Classifica del Gruppo A: Brasile 3 - Italia 3 – Messico 0 – Giappone 0

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