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Continua la scissione-farsa del Pdl. Ora litigano anche le province e le regioni. Falchetti e colombine come i tarallucci con il vino

Creato il 18 novembre 2013 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Continua la scissione-farsa del Pdl. Ora litigano anche le province e le regioni. Falchetti e colombine come i tarallucci con il vinoSe si inzuppano uno nell'altro viene fuori un dessert disgustoso perché il vino perde il sapore del vino e i tarallucci quello dei tarallucci, il risultato? Un pappone come quello della bertuccia di Alberto Sordi. Altro che zuppa e pan bagnato, i forzaitalioti e i nucedisti apparentemente si odiano, ma non è vero. Ci sono due versioni dei rapporti attuali fra i falchi e le colombe del Pdl, quella pubblica, e quindi ufficiale, e quella privata. Nel privato, se Brunetta telefona a Cichitto, gli dice: “Ciao vecchio trombone”, mentre 2232 gli risponde: “Ciao Pisolo”. In pubblico invece è tutta un'altra storia. Brunetta da del piduista a Cicchitto, mentre 2232 da del “Faccia di culo” a Brunetta. Lo stesso discorso vale per Bondi che da quando non verseggia, è diventato di una volgarità e di una violenza uniche. Ieri se n'è uscito dicendo: “Facciamolo cadere sto cazzo di Letta”. Mentre ha continuato a dare dei “vigliacchi traditori”, “ingrati”, “parricidi” e “grandi teste di cazzo” ai fuoriusciti del Popolo della Libertà; Silvio a Bondi non l'ha mica detto che è tutta una finta. E il “Sandrino poeta sopraffino”, non è l'unico a non conoscere le trame segrete del Divin Signore. In queste ore ex pidiellini sparsi in tutta Italia se le stanno dando di santa ragione. Il Piemonte è tutto schierato con Berlusconi, mentre la Sicilia sta con Alfano. Sulla stessa lunghezza d'onda schiattamuortesca i pugliesi, mentre nel Lazio i berluschini e gli alfaniani sono praticamente alla conta finale dei voti dopo un testa a testa degno della lotta fra caproni. Tutt'altro discorso in Emilia dove, memori di aver dato i natali a Benito, si sono dati randellate d'altri tempi. Ieri sera, da Fazio, Matteo Renzi lo ha detto chiaramente: “Questa è la prima scissione a termine della storia italiana, fra un anno staranno ancora tutti insieme. Ma non vi sembra strano?” Eh no, Matteo, a noi non sembra strano, quello che ci sembra strano è che lo abbia capito pure tu che questa è una pessima recita da compagnia di giro. A proposito di compagnia di giro. Nel Pd ferve la conta dei voti. A sentire Cuperlo ha vinto lui, a sentire Renzi lo stesso, anzi. Alzandosi leggermente sulla poltrona di Che tempo che fa, il Sindaco ha detto: “Sapete che c'è? Questa è la prima volta che D'Alema perde un congresso. Sapendo che Cuperlo avrebbe perso le primarie, ha lottato fino all'ultimo per fargli vincere i congressi locali e dimostrare che gli iscritti del Pd stanno con Cuperlo. Gli è andata male”. Domanda di Fazio: “Ma perché D'Alema dice che se vince lei la sinistra rischia di scomparire dal Pd”? “Beh, veramente – ha risposto il Sindaco – la sinistra l'ha fatta sparire lui”.Bella la trovata dei leghisti a Adro. Sono andati tutti (Salvini, Calderoli, Borghezio&Co.), sotto la finestra di Oscar Lancini a manifestare la loro solidarietà al sindaco ai domiciliari. E tanto per fare un po' di caciara padana, si sono ammanettati in segno di protesta contro la magistratura politicizzata. Un vecchio partigiano che ha visto la scena, alzandosi dalla sedia del bar, ha alzato il bicchiere di rosso e urlato: “Cazzo, era ora”, ma era una finta anche quella. Commovente, però, la dichiarazione della moglie di Oscar Lancini: “Povero marito mio – ha detto la signora – è una settimana che Oscar non mangia”. Esatto signora, proprio come i bambini extracomunitari nella mensa scolastica di suo marito. È la nemesi signora, è la nemesi (trad.: distribuzione del fato; giustizia compensatrice).

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