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Continuare sulla Via

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 18 ottobre 2012  Autore: Simone Lorenzi

Continuare sulla ViaLa mia esperienza marziale inizia col karate anni or sono allo scopo di imparare a difendermi. Dato il mio fisico non certo gargantuesco, pensavo che mi avrebbe permesso di aver ragione di eventuali energumeni attaccabrighe… o almeno questo era quello che si vedeva nei film. Ma la realtà è ben diversa e me ne resi conto a forza di praticare. Le lezioni al dojo erano molto tecniche, molto fisiche e io semplicemente non ne ero dotato.Vedevo gli agonisti fare cose che io non avrei mai potuto fare e nonostante la perseveranza, di miglioramenti ne vedevo pochi. La pratica continuava a essere sempre e solo fisica e a un certo punto, consapevole che non sarei andato da nessuna parte, ciò non mi bastava più. Compresi insomma che avrei si potuto sforzarmi di più per rafforzare i muscoli ma non era quella la forza che cercavo. Capii che dovevo cercare altro…

Dovevo andare oltre la mera forza dei muscoli. Dovevo cercarne un altro tipo, che fosse mia, che si adattasse alla mia persona. Fu in questo momento che conobbi l’aikido. Inutile dire che fu amore a prima vista, un colpo di fulmine. Cosa c’era di meglio per me di un arte marziale che mi avrebbe insegnato a dominare l’avversario usando la sua stessa forza, quella che io non possedevo? A forza di praticare ho però compreso che l’aikido non è magia e anche qui bisogna sudare tanto per riuscire. Ma come detto prima non essendo un atleta olimpionico se non fosse stato per qualcosa in più avrei abbandonato. Eppure qualcosa mi diceva che dovevo continuare e giorno dopo giorno i miglioramenti arrivavano. Tecniche più pulite, più morbide, più fluide, più precise. Ma non era questo il fulcro della passione che giorno dopo giorno cresceva in me. Non ero comunque fisicamente in grado di fare salti mortali o simili. Ma non c’era l’ombra di insoddisfazione in me… anzi! Giorno dopo giorno trovai quello che da tanto, cercavo e ancora continuo a cercare. La pace e l’armonia con me stesso e di riflesso con il mondo. Ecco la vera forza. La suprema forza della pace, della comprensione, dell’accettazione, del rispetto che se saputa coltivare ed usare correttamente non ha rivale alcuno perché è la più potente di tutte.

Questo è il motivo per cui continuo a praticare, quello che mi spinge a viaggiare all’estero o in giro per il Bel Paese per poter seguire uno stage. Semplicemente il DO e la ferrea volontà di seguirlo. È la volontà di cambiamento, di miglioramento. Un cambiamento che passo dopo passo si è manifestato sempre di più e continua a farlo. La ricerca della forza fisica, effimera quanto la vita di una farfalla, è una ricerca a mio modo di vedere inutile. Quando saremo vecchi e i muscoli ci abbandoneranno, se non avremo coltivato null’altro, nulla sarà ciò che ci rimarrà. Seguire la via, sia essa quella del karate, dell’aikido, dell’ikebana o qualsiasi altro cammino si adatta alla nostra persona invece è un viaggio che non ha mai fine, difficile, tortuoso ma pieno di soddisfazioni ed emozioni, col magnifico ricordo di ogni lacrima e goccia di sudore versata

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