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Cortese, Alessandro - Intervista all'autore

Creato il 02 maggio 2013 da Ilibri
Cortese, Alessandro - Intervista all'autore Cortese, Alessandro - Intervista all'autore

L'autore del romanzo EDEN, Alessandro Cortese ha accettato di rispondere ad alcune domande sul suo interessante lavoro. Ecco la nostra intervista:

1) Potresti spiegare la "genesi" del tuo romanzo "Eden"?


Eden nasce dalla sua copertina (una xilografia di J. Amman del 1587, raffigurante l'Albero del bene e del male, dove però il fusto dell'Albero stesso è uno scheletro attorno al quale si attorciglia il serpente tentatore). Si tratta di un'immagine molto forte, che rimanda ai simboli della tradizione esoterica e che io vidi da bambino.
Ho sempre pensato che la storia del primo angelo divino, della sua disubbidienza e della sua caduta fosse "ispirata", una rivelazione di come andarono le cose all'alba della guerra tra luce ed ombra. Non solo, è un'allegoria del cammino di conoscenza che ciascuno di noi dovrebbe fare per ricongiungersi a Dio e, quindi, al Tutto. Esotericamente, questo schema è chiaro e si ripete anche nella storia del Giardino dell'Eden: la situazione iniziale di vicinanza a Dio equivale ad una conoscenza assoluta, ad uno stato superiore e "divino"; la caduta rappresenta la perdita di tale conoscenza: l'Inferno ritrovato è, quindi, un Inferno "conoscitivo", di ignoranza, e il fango in cui gli angeli si ritrovano sul fondo dell'Abisso (o l'equivalente "terra arida" in cui Adamo ed Eva dovranno abitare) è simbolo delle stesse passioni carnali che hanno portato lo spirito a perdere la propria purezza e a cadere; la copertina di Eden mi ha suggerito come al centro di tutto questo potessero starci il primo uomo e la prima donna (più Eva che Adamo, in effetti), e proporre il tutto attraverso un thriller dai toni complottistici, ho pensato, poteva attirare l'attenzione del lettore.

2) Per il tuo libro  ti sei ispirato a Milton e al  suo Paradiso Perduto?

Milton ed il suo Paradiso Perduto potevano essere una fonte d'ispirazione che ho, accuratamente, evitato! Lessi Paradise Lost soltanto dopo aver concluso la prima stesura di Eden, nel 2004, perchè avevo già un'idea precisa di dove andava a parare la storia nel primo libro e di cosa avrei dovuto raccontare nel secondo (Ad Lucem, seguito di Eden, Arpanet 2012, N.d.R.). Io sto raccontando, in modo chiaramente rivisitato per la narrazione romanzata, le credenze gnostiche, dove il Diavolo non è così cattivo e Yahweh non è così buono. A dir la verità, credo che i concetti di "buono" e "cattivo", che rapprensentano la dicotomia fondamentale su cui si basa tutto il nostro sistema di ragionamento, possa essere superata a vantaggio di una visione più ampia e, sull'altare di tale visione, le fonti d'ispirazione che vengono di volta in volta consultate sono le più disparate: dai testi religiosi e mitici di ogni tempo e credenza, al teatro antico e moderno, fino ai giorni nostri, dove ho pescato a piene mani dai narratori che mi hanno colpito di più, Orwell su tutti. Se devo pensare ad un romanzo da accostare ad Eden, quindi, direi La Fattoria degli Animali più che Paradiso Perduto.
3) Cosa pensi realmente del grande antagonista di Lucifero?


Il Grande Antagonista, Yahweh: credo sia un giusto, e la giustizia spesso è feroce. Troviamo esempi della giustizia dispensata da Yahweh in tutto il Vecchio testamento, dalla Genesi ai Profeti, e nell'Apocalisse nel Nuovo Testamento. Per gli ebrei, Yahweh è il Signore degli Eserciti, tutt'altro che un Dio d'amore, e per gli gnostici è una divinità selvaggia, machiavellica, vendicativa e crudele con gli umani della Terra.
Ho descritto Yahweh come un dittatore per dargli una connotazione altrettanto netta: Lui rappresenta l'ordine delle cose e sta al di sopra delle cose, quindi deve garantire l'equilibrio del sistema di cui è Leader designato (in questo somiglia a Zeus, quindi). Tuttavia, Eden è un romanzo in maschera, un palcoscenico dove nessuno è quel che sembra: così Yahweh, apparentemente signore e padrone, Padre e sovrano della Città Eterna, è soltanto la faccia istituzionale di un Potere occulto, segreto e senza volto. Tutto ciò rientra nella mia idea di base per l'intera storia: io non sto scrivendo dei libri religiosi, la religione è solo un pretesto, la maschera con cui mascherare altro; io sto scrivendo dei libri di politica.

 

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4) Qual è la tua relazione con la religione "tradizionale"?


Ho una religiosità profonda, ma odio i sistemi di potere. Trovo che le oligarchie abbiamo il solo scopo di arricchire pochi a scapito di molti, sfruttando l'ingenuità, e la stupidità, di "seguaci" a dir poco condizionabili. Trovo che la religione tradizionale rientri in quest'ottica, e non posso schierarmi a favore di persone che decidono, chiuse nelle stanze dei loro palazzi, ciò che io posso sapere e ciò che invece non devo sapere, perchè magari vogliono "proteggermi" dagli "influssi del Maligno". Vorrei poter decidere da me come pregare, chi pregare, cosa leggere e da chi proteggermi, perchè quando qualcuno ti dice cosa è meglio pensare, non è più uno scambio tra persone che condividono una stessa idea, sia essa la fede o altro, diventa semplicemente un regime. 
5) Chi è Lucifero? Un ribelle, un eroe o cosa?


Lucifero è il Diavolo, cattolicamente parlando. Caratterizzandolo narrativamente, invece, il Diavolo è solo un suo aspetto, ma ve ne sono anche molti altri. Di certo, all'inizio del suo percorso è un ribelle e conserverà questa sua componente anche in seguito, ed è facile che i ribelli, animati dal fuoco della passione, a volte vengano descritti come eroi. Però ribelle ed eroe devono diventare il dantesco Imperator del Doloroso Regno, l'Avversario pronto a scagliarsi contro l'Ordine che l'ha cacciato. La sua non è vendetta, è la logica dell'Universo: un potere conservatore è destinato a cadere, disintegrato da una forza furiosamente anarchica, prima che un nuovo potere determini ancora l'equilibrio.
Lucifero è l'anarchia della rivoluzione (anche se "ribellione" sarebbe un termine più corretto), ma deve riaffermarsi come nuovo custode dell'Ordine, in una riproposizione, quindi, di quanto ci hanno raccontato gli gnostici.
Un grazie grande a Francesca Barile e alla redazione di I-Libri per l'attenzione dimostrata per il mio lavoro... il Diavolo ringrazia ;-)
Dall'Inferno,

Alessandro Cortese e Francesca Barile

  

    

 

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