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Cose (a)tipiche brussellesi

Creato il 25 marzo 2011 da Andima
O meglio, dieci cose che qui a Bruxelles son tipiche ma che per un italiano in visita potrebbero essere atipiche o forse no.
1. Soldi per andar al bagno. Non importa se avete pagato già l'ingresso della discoteca o del cinema o se al bar avete già consumato diverse consumazioni, molto spesso all'ingresso del bagni qui a Bruxelles troverete una signora con un tavolino ed un piattino, un cartello vi indicherà se il vostro bisogno naturale costa 30, 50 o più centesimi. I lati positivi di quest'usanza sono che 1. i bagni saranno sempre abbastanza puliti e curati e 2. non dovete sentirvi obbligati a consumare al banco del bar, potete andare direttamente al bagno, sono come due entità distinte nello stesso edificio. Il lato negativo è che se non avete spiccioli in quel momento che già si trattiene a stento... beh, ve la fate sotto.

2. Soldi ai buttafuori. All'uscita di numerosi locali notturni spesso l'uomo alla porta vi guarderà facendo risuonarsi tra le mani qualche spicciolo e non sarà l'esplicita richiesta di un'elemosina, ma il richiamo alla mancia, sì, anche per gli uomini alla porta, che ovviamente può essere rifiutata e magari la prossima volta non si ricorderanno la vostra faccia o forse sì e chissà se vi faranno entrare.

3. Parlare italiano. E non con ragazzi italiani magari turisti del momento o ragazzi che vivono qui da poco o addirittura da qualche anno, ma a Bruxelles vi può capitare di parlare italiano con il commesso della farmacia o il ragazzo del negozio di telefonia o barista in una piazzola lontana dal centro; e saranno tutti belgi, ma di origini italiane, felici di poter praticare la lingua del nonno e magari facilitarvi la conversazione nel caso il vostro francese non sia impeccabile. Questo non significa pensare di venir a Bruxelles e cavarsela soltanto con l'italiano, ma che di italiano se ne parla più del previsto.

4. Mangiare coni di patatine fritte. E non chiamatele patatine fritte, sono frites, è diverso, sono fritte due volte e non con olio ma nello strutto. E sono buonissime, anche se un po' dure a digerire. A Bruxelles vi capiterà di vedere gente in fila per un cono di frites, la tradizione è di mangiarle in un cono di carta, con tanto sale e salse a scelta. Non chiedetele soltanto con il ketchup come ho fatto io, i belgi vi rideranno dietro, frites con il ketchup? Eddai, non siamo mica a New York.

5. Si fuma dentro. Come in un mondo alla rovescia, vi ritroverete a dover uscir fuori dal bar per respirare un po' d'aria fresca e non per fumare, perché qui in Belgio nei locali pubblici è ancora permesso fumare, almeno dove non si possano servire cibo (e fino al 2014, forse il 2012, forse dal prossimo luglio, chissà). Significa, da quel punto di vista, tornare all'Italia di qualche anno fa? Sì e vi renderete conto (se non siete fumatori) di quanta importanza abbia un po' d'aria fresca.

6. Cani ovunque. Bruxelles è la città dei cani e magari ve ne accorgerete calpestando un bel ricordino su qualche marciapiede perché sembra che non tutti raccolgano quello che gli amici domestici vanno seminando, però basterà andare in uno dei trenta e più parchi cittadini per vedere cani di ogni tipo e dimensione e non solo: in diversi bar potrete addirittura trovare in un angolino una ciotola con dell'acqua pronta per servire il cane di qualche cliente, perché a Bruxelles il cane si porta ovunque, anche nei ristoranti (salvo espliciti divieti).

7. A luci rosse. A Bruxelles come ad Amsterdam c'è un quartiere a luci rosse dove le ragazze sono in vetrina cercando di richiamare clienti e sguardi maliziosi. Rispetto a quella olandese, la zona non è molto turistica ed è un po' appartata dal centro della città (ma neanche troppo lontano), nei pressi della stazione nord. Un certo degrado e l'abbondanza di topi che attraversano le strade nella notte magari ne sconsigliano la visita.

8. Niente lavatrici. Girando per affittare un appartamento o una camera, ci si rende conto che spesso non c'è la lavatrice: nessun dramma, qui a Bruxelles le lavanderie sono comunissime, se ne trovano ad ogni angolo ed oramai gli stranieri son abituati così, chi non può permettersi una lavatrice o chi preferisce risparmiarsi quei soldi, magari perché considerandosi temporaneo (e invece poi ci rimane anni), inizia ad usare le laundry più vicine. Il compromesso migliore è offerto spesso da una o due lavatrici nel seminterrato comune, da condividere con gli altri appartamenti dell'edificio, che spesso a Bruxelles non ha più di quattro piani.

9. Che bella l'Art nouveau. Bruxelles non è soltanto Grand Place ed Atomium ma tanto, tanto altro, e spesso proprio davanti ai propri occhi: l'architettura delle case brussellesi è tipicamente d'Art nouveau e qui sembra la normalità, spesso passeggiare in una delle aree ad alta concentrazione di quello stile diventa una visita ad un museo a cielo aperto. Dopo una tale boccata d'arte, vedere il quartiere della istituzioni europee e pensare a quanti edifici (ed arte) son stati distrutti e sacrificati per uffici e burocrazia, è un'amarezza infinita.

10. Precedenza a destra, sempre. Sarà capitato ai turisti in giro per Bruxelles noleggiando una macchina o ai primi arrivati in cerca d'abituarsi alla nuova città, c'è sempre quella sorpresa iniziale, perché a Bruxelles non importa quanto grande ed importante sia la strada che stai percorrendo, devi sempre, sempre dare precedenza a destra, perché nelle mille viuzze che sfociano poi sulle arterie principali non c'è quasi mai un diritto di precedenza o addirittura uno stop e allora bisogna fermarsi, lasciar passare, perché chi ha la precedenza non rallenterà troppo nel cercar di capire se conosciate le regole oppure no.

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