Cretinate padane

Radio padania, spesso consente ai propri ascoltatori di intervenire con domande, commenti e colloqui per fare luce sulla motivazione di base “Che cosa ci sta a fare la Lega da 17 anni a Roma”. Per ora: le ronde inesistenti, un aborto di federalismo e due sedie dorate a Monza. Non c’è niente altro, se non le poltrone assicurate per loro stessi e per i famigliari e parenti vari.

Ma il conduttore non manca mai di aprire la conversazione con una “Buona Padania”, che suona come se  a me dicessero “Buona Bologna”, un’espressione senza senso,  e di chiudere con “Padania libera”, come se i padani  fossero oppressi dal nemico e non godessero di libertà totale, tanto che i loro caporioni possono istigare alla secessione, alla ribellione con milione di fucili pronti a sparare, senza incorrere nei manganelli  dello Stato italiano.

Ma, di recente in occasione delle parole del Cardinal Bagnasco che pare abbia osato proriferire parole pesanti a chi governa, il conduttore ha detto testualmente:  «Grazie Bagnasco per le sue osservazioni, ma si ricordi che se ci fosse al governo la sinistra ci sarebbero la droga libera, i matrimoni gay e l’amore libero tra minorenni».

I legaioli propagandistici continuano col loro terrorismo parolaio, come in occasione della elezione di Pisapia a sindaco di Milano. La città sarebbe diventata una “zingaropoli”. Ma i milanesi l’hanno votato comunque .

Secondo Radio padania,  la voce della verità padana,  se la sinistra fosse al potere, tutti noi saremmo dei drogati, anzi andremmo dal tabaccaio ad acquistarla, diventeremmo gay, e faremmo l’amore libero a cominciare dai tre anni in su. 

Si sono dimenticati di ricordargli, a Bagnasco, che, con la sinistra,  non  ci sarebbero più crocefissi in giro. Ma hanno omesso la questione altrimenti sarebbero scivolati su una cacca di cane, considerato l’uso dei crocefissi da parte della banda del bunga bunga.

Ma si può avere una così bassa considerazione del proprio elettorato?

Se il mio partito mi considerasse a quel livello,  mi sentirei profondamente offesa e mi affretterei a cambiarlo. Il rispetto della mia persona e della mia intelligenza innanzitutto.