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Curare il diabete con le piante medicinali

Creato il 01 febbraio 2013 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Recensioni
piante medicinali
Piante medicinali per curare il diabete

A colloquio con Maurizio Grandi, che presenta il suo ultimo libro, "Curare il diabete con le piante medicinali" , scritto in collaborazione con Giusi Denzio.
I dati riguardanti il diabete, quarta causa di morte nel pianeta, sono impressionanti, ed ancor più impressionante è il loro trend di crescita: le persone affette da questa patologia erano 30 milioni negli anni '90, 177 milioni nel 2001, 246 milioni nel 2008, vale a dire il 5,9% della popolazione mondiale.
Entro il 2025 si prevede che il loro numero arriverà a 380 milioni, il 7,1% della popolazione. Parte dalla considerazione di tale impressionante scenario il percorso che ha portato alla realizzazione di questo lavoro da parte di Maurizio Grandi, medico specialista in Oncologia Clinica e Immunologia, considerato un punto di riferimento nei campi dell'oncologia, dell'immunologia e della fitoterapia, e già autore di diversi libri pubblicati da Tecniche Nuove: Cancro, l'alleanza terapeutica (2009), Immunologia e fitoterapia (2008); Vivere meglio le terapie anticancro (2005), quest'ultimo scritto in collaborazione con Giusi Denzio, farmacista ospedaliera, coautrice anche di Curare il cancro con le piante medicinali.
Abbiamo visto i numeri del diabete a livello mondiale, qual è la situazione in Italia?
Prima di passare ai dati italiani, vorrei darne un altro a livello globale, che rende purtroppo molto bene la gravità della situazione in termini di mortalità e morbilità: attualmente nel mondo ogni 10 secondo c'è un morto per diabete e due nuove diagnosi! Passando alla situazione nel nostro paese, in Italia abbiamo 3,5 milioni di malati ovvero il 4,5 % della popolazione (il dato nel 1998 era 1,7%) e circa un milione mezzo di italiani non sa di essere ammalato. Un terzo dei diabetici è obeso e meno del 20% è normopeso: più in particolare, fra i malati italiani di diabete di tipo 2 (non insulino dipendente) due su tre sono obesi, mentre fra i malati di diabete di tipo 1 (insulino dipendente) l'obesità riguarda un quarto dei pazienti.
Un altro dato significativo e allarmante è quello concernente l'età dei pazienti: il 91,9% soffre di diabete di tipo 2, una forma di patologia definita "senile", ma il 10% di loro ha tra i 45 e i 55 anni e il 4% meno di 45. Ogni anno, tra le persone con diabete, 75.000 subiscono un infarto, 18.000 un ictus, 20.000 vanno incontro a un'insufficienza renale cronica e 5.000 all'amputazione degli arti inferiori. I decessi sono 18.000 all'anno. Un autentico bollettino di guerra, un costo umano pesantissimo, che comporta anche un elevato costo sociale: oggi il diabete costa allo Stato circa 11 miliardi, il 10% della spesa sanitaria. A fronte di tutto ciò, vi è indubbiamente una carenza di consapevolezza e informazione nell'opinione pubblica e non solo, e con questo libro abbiamo voluto dare un nostro contributo in tal senso.
A quale pubblico è rivolto?
“Curare il diabete con le piante medicinali” si rivolge sia ai medici che a i loro pazienti, ma anche ai non pazienti, perché possano non diventarlo. L'obiettivo di questo libro è infatti fare opera di comunicazione per promuovere la salute, educare a più corretti stili di vita e di alimentazione, allargare la visione degli strumenti di terapia e prevenzione disponibili. Il testo fornisce sia ai professionisti che al grande pubblico dati e informazioni non sempre o non a sufficienza conosciuti, di tipo medico/scientifico ma anche storico e sociale sul diabete e sull'uso e l'abuso dello zucchero. La "brillante carriera" dello zucchero, dovuta dovuto anche alle sue valenze di gratificazione emotiva, prende avvio agli inizi della rivoluzione industriale, quando si realizzò che con l'accoppiata zucchero/bevanda stimolante (tè o caffè) si otteneva energia a basso costo per la forza lavoro. Un altro aspetto fondamentale, quello che infatti dà il titolo al libro, è di mostrare quali sostanze esistano in natura con attività antidiabetica e con proprietà simili all'insulina (insulino-like). In natura ne esistono infinite, tra l'altro anche il tè e il caffè, ed è importante che vengano considerate e utilizzate come fitocomplesso: la scelta di estrarre il singolo principio attivo non è vincente, soprattutto nel caso di una patologia cronica e complessa.
Come è strutturato il contenuto del libro?
Come stavo dicendo, il diabete è una patologia complessa, tanto che per certi aspetti rende anche problematico, per lo meno a livello concettuale, tracciare esattamente l'esatta linea di confine tra salute e malattia. Il contenuto del libro si presenta quindi molto articolato, coniugando sempre la competenza scientifica con la chiarezza espositiva. Al testo hanno inoltre contribuito, con capitoli specifici, alcuni medici e ricercatori: Marcello Nicoletti, che ha scritto il capitolo introduttivo (La dolcezza per alimento), Antonella Palmisano (Il diabete prima della nascita), Carla Lubrano e Palma Specchia (Inquinanti ambientali e diabete), Claudio Biagi (Modulazione naturale dei livelli galenici e Il diabete nell'interpretazione tradizionale africana).
Il corpo centrale del libro, circa due terzi dell'intero testo, comprende cinque capitoli che trattano rispettivamente: Iperglicemia e diabete; La terapia; Dieta; Fitoterapia. Piante autoctone; Piante di altri paesi. Il penultimo capitolo è dedicato a Etnofarmacologia e migrazione. Le piante tradizionalmente usate contro il diabete (con una particolare attenzione rivolta alla Stevia rebaudiana usata come dolcificante) mentre l'ultimo, Cancro e diabete, affronta il tema della concausalità tra cancro e diabete: già nel 2003 infatti due report ipotizzavano una correlazione tra stati iperglicemici e neoplasie.
Poco sopra accennava al fatto che la complessità di questa patologia porta a interrogarsi su cosa si debba oggi intendere per salute e malattia, tema a cui ha dedicato le considerazioni conclusive del libro, nelle quali pone la domanda: "sano", "malato" o filosofo?
È una domanda che nasce dalla complessità, la cronicità, la diffusione della patologia: in Italia milioni di persone hanno il diabete e sono obese, sono da considerare malate? Nella concezione comune, "malattia" è la patologia acuta che produce sintomi, comporta dolore e limitazioni. Oppure sono sane? Ma "sano" non è il termine corretto perché, nella concezione comune, salute significa possibilità di (ab)usare, sprecare, utilizzare senza alcun limite il proprio corpo. In realtà l'intero spazio della malattia cronica è nuovo. La medicina lo ha aperto recentemente, rendendo possibile diagnosticare precocemente e prevenire gli episodi. La persona che sa di avere il diabete è costretta a porsi delle domande. Senza soluzione nel pensiero comune. Nel momento della diagnosi, scopre che la macchina non risponde più del tutto ai comandi, il corpo non è più uno strumento nella sua completa disponibilità.
La malattia appare come un tradimento del corpo, ma in realtà ci aiuta a cambiare il modo in cui vedevamo le cose. Pensare a se stessi, anche come corpo, necessità di autocontrollo (della glicemia, del peso, della pressione) si inscrive nello spazio della responsabilità che presuppone due verità. Il corpo è quel limite che io sono. Io sono anche quel limite che è il mio corpo, così come sono il suo superamento. Mettersi all'ascolto di se stessi in quanto corpo, prendendosene cura.
(da: Medicina Naturale - Novembre 2012)
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