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Da dove viene il "bunga bunga"? Alessandra Mussolini e i battibecchi con Stefano Zecchi

Creato il 25 febbraio 2011 da Dejavu
Sto bunga bunga  mi sta facendo tirare di bongo: cioè mi sta tirando scemo. Le parti basse, cari maliziosi, non sono incluse!
Ma da dove deriverebbe poi questo modo di dire? Sappiamo che Silvio Berlusconi lo ha mutuato da Muhammar Gheddafi, in queste drammatiche ore asserragliato dai ribelli che avanzano e chiusosi, come tanti precedenti tiranni storici, in un bunker a Tripoli. Il bunga bunga però nacque in Inghilterra e ha radici in una celia che un gruppo di aristocratici, in un giorno di particolare ispirazione - il 10 febbraio del 1910 - fecero all'ammiragliato britannico fingendosi delegati provenienti dall'Abissinia in visita al Regno Unito, e pretendendo di visitare la flotta navale della Regina. A cappeggiare lo scherzo fu il poeta Horace de Vere Cole al quale si unì, tra gli altri, nientemeno che una allora sconosciuta Virginia Wolf. 
I militari non opposero alcuna riserva essendo effettivamente attesa un'ambasciata dall'Etiopia, sebbene più in là nel corso dell'anno, e ci caddero con tutte le scarpe. Quando i burloni furono accolti a bordo delle navi, ogni volta che venivano interpellati, non sapendo una parola della lingua straniera si limitavano a commentare con un bunga bunga. L'episodio fu esilarante ma mise in ridicolo il sistema di sicurezza inglese che era stato beffato con enorme facilità.
Da noi e ai giorni nostri, il termine sta assumendo invece proporzioni tragicomiche grazie ai media. Sparita Daniela Santanché, a farne le veci nei salotti politici è Alessandra Mussolini che ad Agorà si è resa protaginista di un acceso diverbio con il professore di estetica Stefano ZecchiMa non è che il bunga bunga oltre a scuotere gli animi e le polemiche, ecciti anche qualche parte anatomica? 

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