Magazine Diario personale

Dai la verità in pasto ad un’opinione

Da Iomemestessa

La nana, in casa, parla a nastro. Da farti sanguinare le orecchie. La nana, in esterna, è pochissimo loquace e pare spesso persa tra i suoi pensieri.

Dopo sabato, potrei aggiungere: non a sufficienza.

Esterno notte. Io, lei e l’Uomo siamo in pizzeria. Lei sta attaccando l’ultima cucchiaiata di gelato, quando entra un quartetto. Due coppie. Una delle due donne è agghindata come la Madonna di Pompei e reca seco un chihuahua da borsetta.

Io non amo particolarmente i cani di piccola taglia che mi sembrano criceti che han fatto culturismo, e a ciò si aggiunga che la povera cagnetta (spero fosse una cagnetta) era addobbata con una sorta di giacchetta di simil chiffon rosa, e con una specie di collana di perle sopra il collare.

Trasecolo, ma taccio. Nel frattempo, finiamo di cenare, e ci alziamo per andare a pagare il conto.

La nana pianta gli occhi sull’imbelle bestiola, guardandola con aria mediamente schifata. Considerato che il suo must a quattro zampe è il molossoide dei vicini, posso capirla. La tizia che reca il cane in borsetta, invece, fraintende lo sguardo.

Di seguito, la conversazione:

‘Ciao bimba, come ti chiami’ ‘Nana’. ‘Nana, ti piace il mio cane?’ ‘No, preferisco i cani normali’.

All’affermazione io e l’Uomo ci saremmo già sotterrati lì. La tizia invece insiste. D’altronde, da una che circola con un cane in borsetta vestito da regina del celebrità, che cazzo vuoi pretendere.

‘In che senso, tesoro?’ ‘Mi piacciono i cani normali. Più grossi e meno vestiti. Ma non sta scomodo il povero cane?’

Sipario.


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