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Dal diario di un erotomane televisivo (maniaco sessuale)

Da Bartel
Dal diario di un erotomane televisivo (maniaco sessuale)Giorno 15875. Interno sera, quasi notte. Televisore da n pollici acceso. Quando mio padre mi spiegò la faccenda dei pollici iniziai a misurare lo schermo del vecchio televisore a valvole (yes! hai letto bene, valvole) con i miei pollici di bambino di sei-sette anni lasciando impronte chiare su sfondo scuro. Mamma non gradì, una delle prime frustrazioni della ricerca empirica. Zappo annoiato, meglio leggere un libro di Lee Child, riflessione e azione. La mia lei sonnecchia sul divano, le tocco la mano per essere sicuro che esista, tutto tace nel mondo fuori. Toh, San Remo che a me non piace, piena di arricchiti e qualche evidente malavitoso a cui piace la focaccia. Toh, i soliti idioti. Bel contrasto, ma dopo un pò sbadiglio. Ci si abitua a tutto. Toh, le vallette. Cosce al vento una, alta e con movimenti ondeggianti difficili da seguire, l'altra ingessatina, bella ragazza. Nella testa di chi organizza certe parate di carne io dovrei già essere in erezione. A parte l'età, magari ho un palato più sofisticato della media. Poi le due parlano.L'accento rotondo e un pò sibilante di una, tipo lingua-tra-i-denti, risveglia la mia attenzione. Mi osservo diminuire la frequenza della chiusura delle palpebre, mi pare di avvertire la pupilla allargarsi, chiari segni di interesse. Parla anche l'altra. Una voce da respiratore artificiale, espressività da televendita di sedie reclinabili. Mi rilasso completamente, effetto teorema di Pitagora. L'altra inclina la testa di lato, mostra il collo, fa ondeggiare le ciglia con effetto  puppy eyes (sguardo da cucciola indifesa). Rifocalizzo l'attenzione, quella manda chiari segnali  di chiara seduzione, sorride candida (il candido si può riferire solo ai denti). Guardami, sono qui indifesa, mordimi, mangiami.  Tò, ne arriva un'altra, ancora più alta su tacchi della lunghezza del mio avambraccio. Ondeggia pericolosamente. I tacchi sono armi di seduzione? Ti slanciano la coscia, meraviglioso territorio sensoriale. Ti rendono anche goffa, insicura, instabile, bisognosa di sostegno, indifesa in caso di fuga. Debole. Guardami, sono qui indifesa, mordimi, mangiami. Il conduttore, un simpatico (I'm serious, man!) giovane vecchio onesto deve faticare a guardarla in faccia, non perchè incapace di resistere al richiamo del seno della giovane dalla bellezza simmetrica, ma perchè la sua testa arriva esattamente all'altezza di quelle due promesse di calore e morbidezza. "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte...". Anche questa è rigida, sorride nervosa, parla un italiano stentato, ma "è bellissima" e saluta la nonna e il papà nella sua lingua aspra. Erotico! L'altra, quella sibilante si scoscai molto, ma la magia è finita. Mi sa tanto di non essere un granchè come salivatore televisivo. Oddio mio! Sono diverso! Mi volto verso la donna che sonnecchia accanto a me. Le accarezzo il viso cercando di non svegliarla. La sua pelle è calda. E' stanca, sono giornate intense, a volte frenetiche.  L'annuso. Il suo odore scatena ricordi furiosi. Ricordo tutto degli ultimi anni. Anche quando passa l'aspirapolvere. Anche quando guida la sua auto pulitissima (la mia è un focolaio per il virus Ebola) e parcheggia alla perfezione con un sorriso trionfante. Una donna 3D, con occhi a raggi X, pericolosissima per la stabilità mentale di un maniaco sessuale. La madre di mia figlia, la gran lavoratrice, l'inarrestabile, la mia nemica, il coagulo dei miei desideri, di tutti i miei desideri, il mio pasto quotidiano. Spengo la tivu. Al buio la prendo tra le braccia, si spaventa.
"Andiamo a letto...è tardi....".
"Non farmi cadere...hai finito di vederti quelle figone in tv?"
"Si...un pò di cosce fanno bene all'umore, ogni tanto..."
"Maniaco..."
"Sapessi quanto...."
"Lo so..."

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