Dal parrucchiere a misurare la pressione

Un tempo i barbieri facevano anche i dentisti; oggi in Texas è stato affidato loro un altro importante compito sanitario, quello di occuparsi della pressione sanguigna dei loro clienti abituali e diventare agenti del cambiamento dei loro comportamenti.

È stato infatti realizzato un esperimento che prevedeva che fossero selezionati e opportunamente formati barbieri di colore che avessero una clientela costituita principalmente di persone anch’esse di colore, che da tempo si sono rivelate ad alto rischio di ipertensione e delle sue complicazioni. Oltre a tagliare barbe e capelli, i barbieri davano informazioni sull’argomento, misuravano loro stessi la pressione ai clienti e, se riscontravano alterazioni, li inviano al medico competente con una speciale cartolina compilata da loro coi dati e le misurazione effettuate. Chi tornava al negozio con la cartolina timbrata dal medico aveva diritto a un taglio gratuito. Ulteriore risultato dell’iniziativa: si è evidenziata una diminuzione dei valori pressori nei 10 mesi di osservazione in coloro che si sottoposero ai controlli.

Secondo gli autori dello studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, il salone del barbiere è un luogo adatto sia per diffondere messaggi preventivi, che per misurare la pressione in un clima rilassato di chiacchiere su tanti argomenti, compresa la salute, ed è più gradevole, dicono, della fredda sala per visite mediche. Centrale, ovviamente, è stata la relazione di fiducia e di amicizia che esiste tra il barbiere e i suoi clienti.

Un’esperienza interessante, senza dubbio, che potrebbe essere riprodotta anche da noi e in contesti analoghi. Già me lo immagino il nostro parrucchiere fico applicare alle braccia delle sue clienti con la puzza sotto il naso sfigmomanometri variopinti e profumati e strizzare ripetutamente la pompetta mentre consiglia nuances e lunghezze. E osservando attento la colonnina di mercurio esclamare: “Amore! La tua pressione è perfetta come te!”