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Dalle cassette di frutta alle start up – L’Italia migliore!

Creato il 18 giugno 2014 da Propostalavoro @propostalavoro

Dalle cassette di frutta alle start up – L’Italia migliore!

Cosa ne è stato dunque di quell'infelice uscita sulle cassette di frutta?

Anche le istituzioni sembrano essersi accorte del mutamento: al passo con l'evoluzione del mondo del lavoro, dove negli ultimi anni si sono diffuse a macchia d'olio forme di autoimpiego freelance o start-up, è nata una normativa a favore di queste forme imprenditoriali.

Un esempio tra tutti è la “Società semplificata a responsabilità limitata”, nota come “S.r.l. a un euro”, introdotta dal Governo Monti appositamente per gli imprenditori under 35, che ad un anno e mezzo dalla sua introduzione, con il decreto legge 138 del 24 gennaio 2012, ha registrato un consenso enorme: 2941 nuove imprese giovanili fondate con questa formula. 

A renderlo noto è L'Arancia, piattaforma web formata per dare supporto ed assistenza ai giovani imprenditori di S.s.r.l. dal Consiglio Nazionale del Notariato, organismo che nell'immaginario collettivo non viene certo percepito come giovane o innovatore, ma che ha comunque voluto scommettere sulle capacità dei giovani Italiani.

Rimane comunque vero che, nonostante l'aiuto delle istituzioni e della burocrazia, mettersi in proprio è comunque un rischio, ma non è detto che la situazione non possa migliorare. L’Italia si sta aprendo a nuovi strumenti di finanziamento, come il microcredito veicolato dal crowdfunding, che permettono un rapporto più diretto tra credito e impresa e un sostegno più fluido alle nascenti start up. Le possibilità di networking date dalla rete, come i servizi di guest post offerti da blog e siti specializzati, che i giovani imprenditori dimostrano di conoscere bene, permettono di risparmiare sui meccanismi costosi e a volte obsoleti del marketing, facendo del passaparola mediale il nuovo mezzo di promozione.

CONCLUSIONE

La possibilità di creare nuova impresa per i giovani Italiani sembra aver avuto un'accelerazione notevole: ogni singola nuova impresa, ogni start up testimonia la grandissima voglia di fare della popolazione, un fare che non si limita ad accontentarsi del primo lavoro disponibile, come suggerito dall'allora ministro Brunetta, ma di crearne di nuovo.


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