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Danzando sui vetri rotti di Ka Hancock

Creato il 29 giugno 2014 da Anncleire @anncleire

 Danzando sui vetri rotti di Ka Hancock

«Lucy, ogni matrimonio è una danza; a volte complicata, a volte deliziosa, il più delle volte senza eventi rilevanti. Ma con Mickey ci saranno momenti in cui la vostra danza sarà sui vetri rotti. Sarà dolorosa. O fuggirete da questo dolore o vi terrete ancora più stretti e danzerete su questi vetri fino a un punto meno accidentato.»

 

“Danzando su vetri rotti” è uno di quei libri che è rimasto a giacere nei meandri dei miei libri da leggere per mesi e mesi, dopo averlo comprato in un raptus improvviso e averlo messo in palio in un giveaway. Male, molto male. Perché anche se è uno dei libri più sconvolgenti che abbia letto negli ultimi anni, anche se mi ha strappato il cuore e dilaniato l’anima, è una storia d’amore straordinaria, bellissima, sconvolgente, da portare nel cuore. Questo è amare. Superare i propri limiti, le proprie paure, la propria chimica sballata e portare aiuto, sostegno, gioia nella vita di chi ci è accanto.

 

Lucy Houston e Mickey Chandler non sembrano destinati a una vita felice: lui è affetto da disturbo bipolare e la famiglia di lei ha accumulato una lunga serie di casi di cancro. Nonostante siano entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le loro strade si incontrano, la notte del ventunesimo compleanno di Lucy, è subito amore. Cauti a ogni passo, Lucy e Mickey sono determinati a portare avanti la loro relazione, consapevoli di non essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio. Lui le promette onestà. Lei gli promette pazienza. Entrambi si promettono di rinunciare a essere genitori. Nonostante la decisione dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di matrimonio, dopo un controllo di routine di Lucy. Ha inizio così una storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore assume nuove declinazioni e profonde sfumature.

 

Certi incontri possono davvero cambiarti la vita, in maniere che non avresti mai preventivato. Certi incontri imprevedibili, portano scompensi che non sempre risultano in primo piano.

Sono sempre un scettica nei confronti dei libri che vengono tanto osannati, ma ho imparato a fidarmi delle amiche lettrici che mi circondano, quelle persone che hanno gusti simili ai miei e con cui parlo quotidianamente. In libri come questo, dove la component emotive è preponderante, bisogna approcciarsi con cautela. Ho iniziato titubante, con un prologo che la diceva lunga sul tipo di impatto che avrebbe avuto la storia. Abbiamo Lucy, una di quelle donne che si dimostrano in gamba fin da bambine, anche quando tutto lotta e trama contro di loro. E’ proprio lei che racconta la vicenda in prima persona, descrivendo l’epopea di una storia d’amore che sembrava destinata al fallimento fin dal primo incontro, durante quella festa di compleanno. Lucy che si barcamena tra presente e passato, tra ricordi e vita, tra impressioni e sentimenti autentici. Non c’è spazio per i tentennamenti, quando la vita di butta addosso certe scelte non è facile sopravvivere, non è una passeggiata accettare la mano che ci è stata lasciata in eredità. Le donne della sua famiglia portano una croce genetica ingrate, di cui lei ha già subito le conseguenze, eppure, eppure non ha perso la speranza, pure resta la compassionevole, generosa, sorella, amica, moglie che tutti hanno sempre conosciuto. Considerando che dopo l’esperienza universitaria a Boston è tornata ad insegnare nella sua cittadina di provincia, Brinley, in Connecticut, nella casa dove è sempre cresciuta, dove ha incontrato la Morte e dove conserva i ricordi di un’infanzia felice. Ma Lucy cresce in fretta, forse troppo in fretta e si ritrova a far da scudo e da sostegno anche alle due sorelle Lily e Priscilla, che le sono accanto, ma è lei il cuore pulsante di tutta la famiglia. Una famiglia tanto allargata da non comprendere solo i vicini di casa, ma la città tutta. La dottoressa che la tiene in cura, Charlotte, è la migliore amica della madre, le vecchiette della città si prendono cura di lei in maniere schiette e dolcissime, eppure, eppure, c’è sempre quella vena malinconica che strazia il cuore. Perché Lucy ha incontra Michael Chandler e il suo cuore non è stato più lo stesso, niente si è mantenuto uguale a se stesso, ogni cosa si è trasformata in modi imprevisti. Mickey non è un uomo comune, più grande di lei, lotta costantemente con la chimica sbagliata del suo cervello, con il caleidoscopio di personalità che si nascondono nella sua anima, con gli impulsi sregolati di una vita che non è quella di una persona comune. Eppure Michael è un uomo serio, irresistibile, che conquista dalla sua prima entrata in scena e di cui non si vuol fare a meno. Impariamo a conoscerlo grazie alle pagine del suo diario e dalle impressioni di Lucy, impressioni forti che restano a costruire un disegno fuori dal comune. Un uomo che non si lascia intimorire, forte e bellissimo, che seppur cosparso di difetti resta nel cuore a lungo. Perché Mickey sbaglia, lo si vorrebbe davvero scuotere per farlo riprendere. Ma la tenerezza delle gite in barca, dei sorrisi, del bacio sul terrazzo restano a lungo impressi nella mente.

E sono proprio i personaggi ad indurre alla riflessione, a gettare luce sui temi cardini del libro. Prima di tutto la Morte.

‘La morte non è la fine. E non è dolorosa. E se non hai paura, Lu, puoi farti trovare preparato…’

La morte che diventa un personaggio comprimario, che compare e scompare a suo piacimento, che arriva sempre indesiderata e mai annunciata che sconvolge l’emozione di una notizia miracolosa e dolce, di quel “piccolo valoroso guerriero che è riuscito a penetrare la barriera”. La famiglia, un gruppo di persone unite dal sangue e pressate dalla gioia e dalla condivisione, che non lasciano nessuno indietro, che si sforzano di esserci sempre, anche quando sembra impossibile, anche quando il dolore è troppo. Non è solo una storia di malattia e strage, è anche una storia di speranza, di miracoli, di riconciliazioni e sulla possibilità delle seconde chance. Di quella possibilità che non dovrebbe mai essere negata.

Il particolare da non dimenticare? Un libro di fiabe e una sedia a dondolo.


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