Dead Man’s Shoes

I. 5 days (sinossi)
i cinque giorni di mattanza dell’apparentemente mite Richard, che torna a Matlock, Derbyshire, per fare un repulisti generale nella banda di delinquentelli (spacciatori) che hanno causato (indirettamente?) la morte del suo fratellino, più piccolo e ritardato.
II. favola nera
e qui Meadows firma un capolavoro vero, che unisce poesia e furore nichilista. il ritratto di Richard è superbo: le violenze che pratica contro i torturatori del fratello sono il pegno che paga alla vita (alla morte? a dio?) per non essere stato un fratello migliore, per averlo lasciato quando lui aveva bisogno di lui, per essersene andato senza pensare alle conseguenze. facendo piazza pulita tra Sonny e i suoi scagnozzi\compari, Richard compie un autodafé su sé stesso. e già la costruzione di un personaggio simile vale la visione dell’opera, che riesce a trasformare il paesaggio brullo e umidiccio delle Midlands (tanto care al nostro) nel tetro palcoscenico dove viene mostrata un’umanità mai tanto degradata, irresponsabile e narcoticamente stordita. la storia è semplicissima e telegrafica nel suo incedere, ma non sbaglia un colpo. non esiste una ragione al mondo per non vedere questo film: un proiettile che passa e se ne va, ma che dietro di sé lascia una voragine immensa.


titolo originale: Dead Man's Shoesun film di Shane Meadows2004