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Decisioni europee

Creato il 09 dicembre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Decisioni europee“Il regalo più costoso che si possa fare quest’anno? – un litro di benzina”! ( Gday). E questo aumento stravolgerà la vita degli italiani, perché se aumenta la benzina aumentano di conseguenza anche i prodotti alimentari che viaggiano su strada. Ennesimo colpo per le nostre tasche già duramente provate ma la consolazione arriva dalla consapevolezza che a stringere la cinghia non siamo soli…

Decisioni europee
Tempo di crisi  anche per chi deve rinunciare ad andare al lavoro con l’autista, come le prime donne di Mediaset: Barbara D’Urso e Federica Panicucci. Finita l’era dei benefit per le star italiane che  utilizzeranno metro, taxi (con ricevute aziendali?) o persone care pronte a dar loro un passaggio?  E che dire del senso civico di Flavio Briatore altra ” vittima” delle nuove tasse  su case al mare, yacht e aerei , varate dal governo, che afferma: “Un’idiozia tassare gli yachy, l’Italia perderà 3 volte tanto, scapperemo tutti all’estero e invece di incassare 200 milioni lo Stato ne perderà 600″. Quelle tasse, per lui, sono ingiuste, punitive. Anche questa volta l’imprenditore che da sempre incarna la bella vita e la mondanità non ha perso l’occasione di stare zitto e per protestare invece di scendere in piazza potrebbe chiamare a raccolta il popolo dei vip e  organizzare una bella festa, almeno contribuirebbe al mensile di camerieri e ristoratori.

Decisioni europee
E mentre il bel Paese inizia  a percorrere la strada tutta in salita per la sopravvivenza futura è partito a Bruxelles l’appuntamento più atteso della storia europea con l’obiettivo di rianimare l’euro mettendo la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere non solo il progetto d’integrazione europea ma anche l’economia internazionale. “Bisogna prendere decisioni importanti,  non c’è ottimismo e il clima negativo si riflette sulle banche, il risulatato è che lo spread si impenna e colpisce nuovamente l’Italia” (Mentana, TgLa7).

Una vera battaglia per la sopravvivenza che vede al centro del summit,  la riforma dei Trattati e il muro finanziario da erigere a difesa dell’euro. L’eurozona è al ribasso e la receessione è dietro l’angolo. Dopo il Trattato Maastricht del 1992, che ampliava gli iniziali obettivi della cooperazione europea gettando le basi per il rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni;  per rendere più efficaci le istituzioni;   per instaurare un’unione economica e monetaria;  per sviluppare la dimensione sociale della Comunità;   e per istituire una politica estera e di sicurezza comune,  gli attuali 27 rappresentanti devono trovare un accordo sulla crisi dell’Eurozona perché non ci sarà una seconda possibilità. Le misure anticrisi appaiono lontane e senza un’intesa è la fine dei 27 paesi che si ridurranno agli odierni 17 che adotteranno una comune  regolamentazione della situazione finanz

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iaria. Francia e Germania sono favorevoli a un accordo con tutti i 27 paesi dell’Unione europea, ma sono disponibili, in caso di difficoltà, a un’intesa con i soli 17 paesi dell’Eurozona.

La coperta è corta e non basta a soddisfare tutto e tutti. Nel frattempo attendiamo i risultati del cruciale vertice UE di questa settimana.

 


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